Sale la tensione nel Sahara Occidentale


Sale la tensione nel Sahara Occidentale tra le Unità dell’Esercito popolare di liberazione del Sahara (SPLA) e le forze marocchine presso la località di Mahbes. Intanto il gruppo fronte POLISARIO sospende i rapporti con la Spagna dopo le dichiarazioni di Pedro Sánchez di sostegno a Rabat.


Secondo quanto affermato dal Ministero della Difesa della Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi, le unità dell’Esercito popolare di liberazione del Sahara (SPLA) hanno compiuto lo scorso 8 aprile i loro attacchi contro “Le postazioni e le trincee delle forze di occupazione marocchine nel settore di Mahbes”. La località di Mahbes conosciuta anche come Al-Mahbas, si trova esattamente presso il muro marocchino, nato per impedire la penetrazione dei combattenti del gruppo politico POLISARIO nella zona gestita dal Marocco.
Sempre secondo il comunicato[1], “Le unità dell’SPLA hanno preso di mira le forze di occupazione marocchine con intensi bombardamenti nell’area di Aoudi Edhamrane, nel settore di Mahbes e nell’area di Laaked, nello stesso settore”, e che le “forze di occupazione stanno subendo pesanti perdite umane e materiali lungo il muro della vergogna”, conclude il testo.
Il fronte POLISARIO accusa il Marocco di aver attaccato dei civili inermi nella regione, le forze marocchine rispondono che l’operazione è avvenuta all’interno della zona cuscinetto, dove membri del Fronte Polisario, tra cui leader e personalità di spicco, hanno provato ad infiltrarsi. L’operazione delle forze marocchine, è stato specificato, è stata mirata e ha provocato la morte di diversi uomini del movimento separatista tra cui Addah Bendir, comandante della Gendarmeria[2].

Sahara Occidentale: lo status internazionale


La Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi è uno Stato parzialmente riconosciuto a livello internazionale da 87 paesi membri dell’ONU. Per le Nazioni Unite è ancora formalmente un Territorio non autonomo. Esso è collocato a sud del Marocco, aspira alla sovranità nazionale ed al completo riconoscimento a livello internazionale[3].
Il conflitto del Sahara Occidentale è stato in passato oggetto di dibattito in seno all’ONU. Nel 1972 l’ONU riconosce al popolo Saharawi il diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza; tuttavia, è nel 1991 che si assiste al momento più alto degli sforzi diplomatici, allorché da un lato la Risoluzione 690/19919 del Consiglio di Sicurezza istituisce la “Mission des Nations Unies pour l’Organisation d’un Referendum au Sahara Occidental” (MINURSO), dall’altro, sempre sotto l’egida dell’ONU, Marocco e Fronte Polisario firmano il “cessate il fuoco”, accordo con il quale il Marocco si impegna ad autorizzare l’organizzazione di un referendum per l’autodeterminazione del popolo Saharawi.

Fronte POLISARIO: “Stop ai rapporti con la Spagna”

Il Fronte Polisario ha deciso di sospendere i contatti con l’attuale governo spagnolo, a seguito della posizione del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez sulla questione del Sahara occidentale. “Il Fronte Polisario ha deciso di sospendere i suoi contatti con l’attuale governo spagnolo fino a quando non si sarà dissociato dalla strumentalizzazione della questione sahrawi nel quadro di spaventose contrattazioni con l’occupante, e fino a quando non si sarà conforme alle decisioni della legalità internazionale che riconosce i sahrawi il diritto delle persone all’autodeterminazione e il rispetto dei suoi confini internazionalmente riconosciuti”, ha affermato il Fronte Polisario in una nota. Il Fronte Polisario ha affermato di aver preso la sua decisione a seguito “dell’annuncio del sostegno del governo Sanchez al piano dell’occupante marocchino che mira ad annettere, con la forza, i territori del Sahara occidentale e a impossessarsi dei diritti inalienabili del popolo saharawi all’auto- determinazione e indipendenza” e seguendo “le mosse concrete intraprese dal governo di Pedro Sanchez al riguardo[4]”.
La polemica dopo che il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha riaffermato lo scorso 7 aprile al re Mohamed VI del Marocco la posizione della Spagna a sostegno del piano di autonomia del Marocco per il Sahara , come riportato dal gabinetto reale marocchino.
Secondo il governo spagnolo, Sánchez ha considerato l’iniziativa di autonomia marocchina come la base più seria, realistica e credibile per la risoluzione della controversia. Ma con questa mossa il governo spagnolo per la prima volta mette da parte la consueta neutralità rispetto all’annosa questione del Sahara occidentale. L’uscita di Sanchez è stata criticata sul piano internazionale dal Fronte POLISARIO e dall’Algeria, sul fronte interno da Vox, ERC (Sinistra Repubblicana di Catalogna), PSOE (Partido Socialista Obrero Español) e Podemos. Il deputato Antón Gómez Reino (Podemos) ha denunciato che Sánchez ha ceduto al “ricatto” del Marocco. Posizione che renderebbe impossibile per la Spagna essere un “attore alla ricerca di una soluzione negoziata” per il conflitto del Sahara.


In concomitanza con l’intervento di Sánchez nel Parlamento spagnolo, è stata indetta alle porte del Congresso una manifestazione a cui hanno partecipato leader del Fronte Polisario e che ha avuto il sostegno di alcuni gruppi alla camera, come Podemos ed ERC.


Note

[1] https://www.spsrasd.info/news/en/articles/2022/04/09/39161.html
[2] https://alarab.co.uk/%D8%B7%D8%A7%D8%A6%D8%B1%D8%A9-%D9%85%D8%B3%D9%8A%D8%B1%D8%A9-%D9%85%D8%BA%D8%B1%D8%A8%D9%8A%D8%A9-%D8%AA%D9%88%D8%AC%D9%87-%D8%B6%D8%B1%D8%A8%D8%A9-%D9%85%D9%88%D8%AC%D8%B9%D8%A9-%D9%84%D9%84%D8%A8%D9%88%D9%84%D9%8A%D8%B3%D8%A7%D8%B1%D9%8A%D9%88
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_Democratica_Araba_dei_Sahrawi
[4] https://www.spsrasd.info/news/en/articles/2022/04/10/39186.html


Foto copertina: Mappa del Sahara Occidentale. Fonte: Wikipedia