La battaglia che spinse Henry Dunant a fondare della Croce Rossa Internazionale
Oggi ricorre il 158° anniversario dalla Battaglia di Solferino, combattuta tra l’impero francese e quello austriaco, nell’omonima città lombarda. Fu questa battaglia, in qualche modo, a dare vita alla Croce Rossa. Henry Dunant, infatti, si trovò ad assistere allo scontro e, vista l’inadeguatezza dei soccorsi e la violenza della battaglia, gli venne l’ispirazione per la creazione di un organismo che potesse soccorrere la persona ferita o gravemente mutilata, indipendentemente dalla divisa da quest’ultima indossata.
Quella del 24 giugno fu una battaglia d’incontro, non prevista nelle circostanze in cui si verificò da nessuno dei due schieramenti. I due eserciti si trovavano schierati frontalmente su due linee parallele e vicinissime, estese da Nord a Sud per oltre 20 km, totalmente ignari della presenza e delle intenzioni dell’avversario[1]. Un ulteriore fattore che rese tale battaglia talmente cruenta fu che le forze in campo erano pressoché uguali: 120.000 gli austriaci e 115.000 i franco-piemontesi. La battaglia di Solferino e San Martino fu la più sanguinosa dai tempi delle guerre napoleoniche. I francesi lamentarono 1.622 morti e 8.530 feriti, oltre a 1.518 fra dispersi e prigionieri; i piemontesi contarono 869 morti, 3.982 feriti e 774 dispersi o prigionieri. In totale le perdite degli alleati ammontarono a 2.431 morti e 12.152 feriti. Dal canto loro gli austriaci contarono 2.292 morti e 10.807 feriti, oltre a 8.638 dispersi o prigionieri[2]. La battaglia fu talmente cruenta che Napoleone III decise di non inseguire l’esercito nemico in ritirata.
Ad assistere al terribile episodio vi fu Henry Dunant, uno svizzero evangelico che stava inseguendo l’imperatore Napoleone III per sollecitare delle concessioni di cui la sua società aveva bisogno per sopravvivere. Dunant infatti aveva installato un mulino, spendendo parecchio per la costruzione di una strada di accesso ed aspettava la concessione francese per risanare il suo investimento, che però si rivelò insufficiente ad ammortizzare le spese. Dunant fu talmente toccato da questo episodio che, nel 1862, pubblicò il suo scritto “Un ricordo di Solferino” in cui mostra le due facce della guerra: quella conosciuta, che occupa la prima parte del libretto, e poi quella sconosciuta dell’incredibile abbandono dei feriti e dei morenti, con ampio riferimento ai soccorsi prestati dalle donne di Castiglione delle Stiviere ai soldati.
Lo scritto di Dunant ebbe un enorme successo tra gli intellettuali del tempo in Europa e tra coloro che rimasero colpiti dalla lettura del Souvenir vi fu un giovane avvocato, Gustave Moynier, che pose a Dunant domande particolareggiate su vari aspetti emergenti dal libro. Alla fine Moynier sposò la causa, divenendo l’artefice delle maggiori realizzazioni della futura Croce Rossa.
In quegli anni furono enunciati i sette principi della Croce Rossa, che ne costituiscono le fondamenta e che rimangono tutt’ora in auge: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontarietà, unità ed universalità.
Oggi, il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa è presente in 190 Paesi , con oltre 17 milioni di volontari. Il Movimento ha al suo interno tre divisioni: il Comitato Internazionale della Croce Rossa, la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e le 190 società nazionali individuali.
In Italia vi è la Croce Rossa Italiana, organizzazione nata nel 1864 e da poco trasformata in ente di diritto privato, nel 2012. La CRI conta in Italia circa 150.000 volontari[3] divisi in tre componenti, una civile, e due ausiliarie delle Forze Armate: il Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana ed il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana. Le attività della CRI sono principalmente legate alla tutela ed alla protezione della salute, promozione del DIU (Diritto Internazionale Umanitario) e del volontariato, protezione civile ed assistenza sanitaria alle Forze Armate italiane.
Come spesso accade ad organizzazioni di questo tipo, in favore delle quali vengono stanziate e corrisposte ingenti somme, la Croce Rossa Italiana è stata spesso criticata dall’opinione pubblica per inefficienze, sprechi e clientelismi[4]. Tanto da spingerla ad un riordino. A tal proposito, in questi mesi, si sta discutendo del futuro dei rami ausiliari delle FFAA in seno alla CRI: notizia questa evidenziata dallo scontro tra la responsabile del Corpo delle Infermiere Volontarie ed il Presidente Nazionale Rocca[5] su questioni legate all’utilizzo del grado gerarchico in attività non militari.
In questi giorni, dal 22 al 25 giugno 2017, si svolge a Solferino ed a Castiglione delle Stiviere l’incontro annuale tra i volontari delle diverse società del Movimento Internazionale della Croce Rossa, “un momento di riflessione e un’occasione di incontro e condivisione che alternerà dibattiti su temi di attualità ad attività ludico-sportive”[6].
Note
- César Lecat de Bazancourt, La campagne d’Italie de 1859, Parigi, Amyot Editore, 1860, pagg. 127, 130
- Piero Pieri, Storia militare del Risorgimento; guerre e insurrezioni, Torino, Einaudi, 1962
- http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2015/05/28/news/croce_rossa-115503406/
- Report (RAI3) del 5/12/2010, di Sabrina Giannini dal titolo “La Croce in rosso”
- https://it.businessinsider.com/crocerossine-in-rivolta-contro-rocca-presidente-cri-ci-stanno-vessando/
- https://www.cri.it/solferino2017