Cina e USA potrebbero affrontare la loro più grave crisi diplomatica se la Casa Bianca invitasse la presidentessa taiwanese al vertice sulla democrazia. I rapporti tra l’amministrazione Biden ed il governo taiwanese rendono sempre più probabile questa eventualità: si prepara forse una nuova crisi dello stretto di Taiwan?
La Casa Bianca ha annunciato che Il presidente USA Joe Biden convocherà un “summit per la democrazia” virtuale il 9 e 10 dicembre. Il vertice si concentrerà su tre temi principali: “Difendersi dall’autoritarismo, combattere la corruzione e promuovere il rispetto dei diritti umani”.
La Casa Bianca non ha ancora fornito dettagli sull’elenco dei paesi invitati ma molti vedono questo vertice come un’alternativa al forum del G20. I membri del G20 sono individuati in base alla forza delle loro economie e ciò naturalmente include anche Cina ed Arabia Saudita.
Molti analisti hanno visto, già solo nell’idea del summit, una sfida a Pechino ma la situazione potrebbe essere anche peggiore. Se, infatti, come il ministro degli esteri di Taipei ha affermato, Taiwan dovesse partecipare al summit la reazione del governo cinese sarebbe senza precedenti.
Taipei dice di voler partecipare a dicembre al summit per la democrazia, sostenendo di condividere i valori democratici con gli USA. Questo spiega anche i legami Taiwan-USA, che sono migliorati notevolmente sotto l’amministrazione Trump e che sembrano progredire anche con Biden.
La scorsa settimana, gli USA hanno approvato la vendita di armi per 750 milioni di dollari all’isola, tra cui 40 unità di artiglieria semoventi. Pechino ha subito minacciato ritorsioni.
Potrebbe interessarti:
- Hong Kong: arrestato il cantante-attivista Anthony Wong
- Tredicesimo summit per i diritti umani e la democrazia: To give a voice to the voiceless
La posizione del governo cinese
Pechino, infatti, vede Taiwan come una provincia separatista da riprendere sotto il suo controllo, con la forza, se necessario, ed è preoccupata dal miglioramento dei legami tra Taipei e Washington.
La sovranità di Pechino sull’isola è una delle sue Red Line nelle relazioni con altri paesi, una posizione su cui non si accettano compromessi. Il nuovo ambasciatore cinese negli USA ha sottolineato proprio questo concetto dopo un incontro con il vice segretario di Stato americano Wendy Sherman.
Lu Xiang, ricercatore di relazioni tra Cina e USA, ha affermato che ci saranno “conseguenze senza precedenti” se la presidentessa Tsai sarà presente al vertice.
Infatti, l’esperto conclude dicendo: “Credo che, se si verificasse tale evento, la situazione sarebbe peggiore della crisi dello Stretto di Taiwan del 1996″.