Ucraina senza ebrei, Vasilij Grossman


“Ucraina senza ebrei”, il lungo articolo dato alle stampe del corrispondente di guerra Vasilij Grossman che indaga sulle cause dello sterminio degli ebrei da parte della Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale.


Vasilij Semënovič Grossman da corrispondente di guerra per il quotidiano dell’esercito sovietico Krasnaja Zvezda, seguì i maggiori eventi bellici della Seconda guerra mondiale combattuti sul fronte orientale: la battaglia di Mosca, quella di Stalingrado, quella di Kursk e la controffensiva dell’Armata Rossa fino alla Germania, prendendo parte alla battaglia di Berlino.
L’esperienza lunghissima sul campo di battaglia, ha permesso a Grossman di comporre una grande opera sulla guerra, incentrata sulla Battaglia di Stalingrado “Il popolo è immortale” (1943). Grossman da ebreo sovietico, conobbe da vicino le devastazioni della Seconda guerra mondiale, la lotta contro i nazisti e anche la campagna staliniana antisemita (fra il 1949 e il 1953).
Sulle azioni naziste contro gli ebrei in Ucraina, Grossman (che fu tra i primi a entrare a Treblinka all’inizio di settembre del 1944) scriverà “Ucraina senza ebrei”, un lungo articolo in cui, per la prima volta ci si interroga sul perché dell’odio contro gli ebrei, interrogandosi sulle motivazioni storiche di questo fenomeno e del suo sviluppo in Germania.
In “Ucraina senza ebrei (acquista qui)”, Grossman racconta del suo passaggio tra i villaggi ucraini che avevano avuto la “sfortuna” di trovarsi sulla rotta dell’avanzata tedesca. Da Svatovo, Krasnodon, Krolevec, Borispol, i racconti sono tutti uguali: lavoro coatto, deportazioni, saccheggi, fosse comuni, esecuzioni sommarie, violenze contro le donne. Grossman attraversa anche villaggi dove non ode queste storie, villaggi silenziosi, villaggi di quiete…villaggi di morte. Grossman arriva a Kozary, un villaggio sulla strada per Kiev. Qui il giornalista racconta di aver visto più di 750 case date alle fiamme con i suoi occupanti.

Non ci sono più ebrei, ripete Grossman, nelle città, nei villaggi, negli shtetl ucraini. Tutti morti o deportati. In “Ucraina senza ebrei” Grossman cerca di analizzare il perchè di questo genocidio. Grossman si chiede perché gli altri popoli sott’occupazione vengono giustiziati dai nazisti solo se violano le leggi in vigore, mentre loro, gli ebrei, vengono sterminati solo perchè sono ebrei. Non ci sono altri motivi. Grossman analizza il perché in Germania l’odio verso gli ebrei abbia raggiunto tale livello. Gli ebrei non hanno una terra, Hitler e le alte sfere naziste nel loro tentativo di conquistare il mondo, puntano a massacrare gli ebrei per avere la possibilità (e la motivazione giusta) di attaccare tutti gli stati dove ci sono ebrei. Di chiarando guerra agli ebrei, contemporaneamente la Germania può perseguire la sua guerra contro il marxismo e al nuovo ordine mondiale in Russia, alla plutocrazia inglese, alla Francia, agli Stati Uniti…
Cause ideologiche ma anche sociologiche nell’analisi di Grossman sull’antisemitismo. Il giornalisti ne individua due matrici: l’antisemitismo di Stato, vale a dire deliberato incitamento a commettere crimi contro gli ebrei da parte degli apparati statali. E poi c’è quello ideologico che nasce, secondo Grossman, dal bisogno fisiologico di spiegare i mali del mondo e delle persone guardando altrove. Nel suo articolo-libro, Grossman fa un riferimento velato a Bandera: “L’Ucraina era una delle principali poste in gioco per il Fascismo. Che in Ucraina aveva già i suoi interlocutori nel 1933…”. Il riferimento è ai vertici dell’OUN (Organizzazione dei nazionalisti ucraini) che sondarono il terreno per un sostegno del nazismo alla causa indipendentista ucraina. 
L’articolo di Grossman non troverà spazio sulla “Krasnaja Zvezda” per cui scriveva, ma furono pubblicate quasi contemporaneamente su “Za rodinu” (Per la patria) e su “Eynikeyt” (Unità) e tradotte in yiddish. La questione finì del dimenticatoio fino al 1990 quando dagli archivi di Stato russo ricomparve il dattiloscritto completo, e fu pubblicato su “Vek” una rivista lettone del 1990.


Foto copertina: Ucraina senza ebrei
di Vasilij Grossman