L’eliminazione di Ismail Haniyeh e la nomina di Yahya Sinwar quale nuovo capo politico di Hamas sembra rappresentare un ulteriore passo verso un’escalation del conflitto in Medio Oriente. Veterano delle milizie, già detenuto nelle carceri israeliane e ideatore dell’attacco del 7 ottobre, il nuovo leader incarna a pieno lo spirito più radicale e militante dell’organizzazione ma non è detto imprimerà svolte decisive.
A cura di Michele Gioculano
A seguito dell’uccisione mirata del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta a Teheran, lo scorso 31 luglio, per mezzo di un ordigno, Yahya Sinwar, è stato designato suo successore. Già leader dell’organizzazione all’interno della Striscia di Gaza, Sinwar è riuscito ad avere la meglio sul capo del Consiglio della Shura, Muhammad Ismail Darwish, vertice dell’impero economico/finanziario di Hamas e anch’egli in lizza per la leadership[1].
Le origini e la scalata ai vertici di Hamas
Figlio di una famiglia di rifugiati palestinesi, Yahya Sinwar è nato nel 1962, nel campo profughi di Khan Yunis, in una delle aree più martoriate della Striscia, al tempo sotto occupazione egiziana. Laureatosi in studi arabi presso l’Università di Gaza, inizia sin da giovane ad occuparsi di politica e, nel 1987, prende parte alla fondazione di Hamas entrando nel primo braccio armato dell’organizzazione, al Majd. Prima consigliere dello Sceicco Ahmed Yassin e poi coordinatore del servizio di controspionaggio, si rende responsabile dell’uccisione di due militari israeliani e di numerosi civili palestinesi sospettati di collaborare con Tel Aviv. Arrestato nel 1988, viene condannato a scontare ben quattro ergastoli nelle carceri israeliane. Tuttavia, la cattura nel 2006 del soldato israeliano Gilad Shalit, appena diciannovenne, da parte di un commando di Hamas, porta all’avvio di una trattativa tra l’organizzazione e lo Stato Ebraico per procedere ad uno scambio di prigionieri. Nel 2011, dopo 22 anni di detenzione e complessi ed estenuanti negoziati, cui partecipa egli stesso da dietro le sbarre, Sinwar viene rilasciato insieme ad un altro migliaio di detenuti in cambio della liberazione di Shalit[2].
Yahya Sinwar torna quindi nella Striscia di Gaza, oramai passata sotto il pieno controllo di Hamas dopo aspri scontri con la fazione moderata Fatah guidata dal Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abū Māzen. Rientrato nei ranghi delle milizie, diviene uno dei principali sostenitori del ricorso al rapimento di ostaggi da utilizzare come strumento di pressione per ottenere concessioni da parte di Tel Aviv. Nel 2017, Sinwar è nominato capo politico di Hamas all’interno della Striscia, divenendo così uno dei leader più importanti dell’intera organizzazione. Confermato nel suo incarico nel 2021 e abbandonate le iniziali posizioni moderate, diviene uno dei più radicali sostenitori di una politica muscolare nei confronti di Israele. In qualità di massimo rappresentante di Hamas a Gaza, è ritenuto essere uno degli ideatori dell’attacco del 7 ottobre che ha, nuovamente, fatto precipitare la questione israelo-palestinese in una guerra aperta. Da tempo nel mirino del Mossad, già sfuggito ad un tentativo di assassinio tre anni fa, Sinwar è oggi il ricercato numero uno dei servizi segreti israeliani. Assente dalla scena pubblica sin dall’inizio del conflitto, secondo fonti di intelligence, continuerebbe a coordinare le milizie dalla fitta rete di tunnel sotterranei scavata sotto la Striscia, dove si sarebbe rifugiato insieme alla famiglia, ai principali collaboratori e ad alcuni ostaggi[3].
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Cosa cambierà?
Secondo quanto riferito dai vertici di Hamas, la nomina di Yahya Sinwar a capo politico vuole essere un messaggio forte per far capire ad Israele che la lotta continua. Infatti, mentre il defunto leader Haniyeh pur non essendo un moderato, negli ultimi tempi sembrava propenso a raggiungere un accordo con Tel Aviv, onde consentire la liberazione degli ostaggi e l’ottenimento un cessate il fuoco, Sinwar ha sempre sostenuto la necessità di eliminare il potenziale militare di Israele senza curarsi troppo delle perdite umane e materiali. Una strategia che non lascia spazio al compromesso, mirante a disarticolare le forze armate avversarie per giungere al completo abbattimento dello Stato Ebraico, in accordo con gli obiettivi fondativi di Hamas. Crudele e dotato di un eccezionale carisma, descritto dagli osservatori come intransigente e violento, Sinwer sarebbe, secondo Ehud Yaari, analista israeliano che lo interrogò durante la detenzione, “uno psicopatico astuto e sofisticato” cui ora è affidata la direzione di una delle più potenti organizzazioni terroristiche del Medio Oriente[4].
Ad ogni modo, secondo le prime impressioni, l’avvento di Yahya Sinwar non produrrà un vero cambio di passo nella direzione di Hamas. La sua aperta ostilità allo stabilimento di una tregua tra le forze belligeranti godeva già di un ampio seguito all’interno dell’organizzazione, tanto tra i vertici quanto più tra i miliziani impegnati a Gaza. Similmente, era ormai ampiamente condiviso il suo disprezzo per Haniyeh, considerato fin troppo istituzionale e burocratico, privo di esperienza militare diretta e quindi incapace di comprendere la superiorità della jihad rispetto a meri progetti politici. Naturalmente, Sinwar confida nella ritorsione iraniana per vendicare la morte del suo predecessore così come spera nell’apertura di un nuovo teatro di guerra sul fronte libanese. Tuttavia, verosimilmente, è assai improbabile che il nuovo leader modifichi la postura di Hamas rispetto al conflitto, quantomeno non prima che altri mutamenti intervengano sulla scena, costringendolo ad operare una scelta che vada oltre la resistenza a oltranza[5]–[6].
Note
[1] Raid israeliano a Teheran, ucciso Haniyeh. Il Nyt: “Khamenei ordina di colpire Israele”, ANSA, https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2024/07/31/raid-israeliano-a-teheran-ucciso-ismail-haniyeh.-hamas-enormi-conseguenze.-blinken_0fa7c4d9-9364-4452-9d97-47fd03b28223.html
[2] Il nuovo leader di Hamas è Yahya Sinwar, Il Post, https://www.ilpost.it/2024/08/06/nuovo-leader-hamas-yahya-sinwar/?amp=1
[3] Chi è Yahya Sinwar, il nuovo capo politico di Hamas nascosto nei sotterranei a Gaza, Sky TG24, https://tg24.sky.it/mondo/2024/08/07/hamas-yahya-sinwar-chi-e/amp
[4] Radicale, autocratico, pragmatico, Paola Caridi, https://www.lettera22.it/radicale-autocratico-pragmatico/
[5] Come cambia Hamas dopo l’uccisione di Haniyeh, Lucio Caracciolo, https://www.limesonline.com/articoli/intervista-caracciolo-paola-caridi-hamas-morte-haniyeh-16612491/
[6] “Dead man walking”. Yahya Sinwar, l’uomo che ai traditori faceva scavare la fossa col cucchiaino, Lorenzo Santucci, https://www.huffingtonpost.it/esteri/2024/08/07/news/ritratto_yahia_sinwar-16650831/
Foto copertina: https://e3.365dm.com/24/08/768×432/skynews-hamas-yahya-sinwar_6649307.jpg?20240806220253