L’aggiornata dottrina nucleare russa e gli attacchi ucraini


Putin firma il decreto che aggiorna la dottrina nucleare russa. Cosa significa ciò per le sorti del conflitto in Ucraina?


Di Francesco Iovine | Le traduzioni dal russo a cura dalla Dott.ssa Elisa Mariapia Andolfi

Il 19 novembre il governo russo ha confermato che il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha firmato il decreto “Approvazione dei fondamenti della politica statale della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare”[1], il nuovo atto legislativo che certifica la nuova dottrina russa in termini di deterrenza nucleare e di utilizzo delle suddette armi. L’approvazione abroga[2] la precedente dottrina – approvata con Ordine Presidenziale Esecutivo n. 355 del giugno del 2020 – attuando una riforma sostanziale molto importante nel contesto del conflitto in Ucraina e, in misura più ampia, nelle tensioni con l’Occidente. L’approvazione del decreto è avvenuta durante il millesimo giorno di guerra sul suolo ucraino, concedendo a questa promulgazione un forte significato simbolico e morale per la Russia, la quale è in un momento propizio del conflitto. Inoltre, l’Ucraina ha lanciato un primo consistente attacco con missili ATACMS, pochi giorni dopo il via libera concesso dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden[3] a simili iniziative.

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Il decreto n.991 del 19/11/2024[4]

L’atto approvato dal Presidente Putin che aggiorna la dottrina nucleare russa, evidenzia alcuni cambi di passo fondamentali in ambito di deterrenza – che permane come di natura difensiva – e di postura nucleare, andando ad aumentare il grado di escalation del conflitto già intensificatosi a seguito dell’annuncio del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden della concessione a Kyiv dell’utilizzo dei missili ATACMS sul suolo russo. In considerazione di quest’ultimo punto, la novità sicuramente maggiore è della considerazione di “minaccia congiunta”, ossia che “l’aggressione contro la Russia o i suoi alleati da parte di uno stato non nucleare con il sostegno di uno stato nucleare è considerata un attacco congiunto” di entrambe le forze. Questo concetto – contenuto nell’articolo 10 del decreto – risulta determinato proprio dall’evoluzione che il conflitto ha seguito sino ad ora, aumentando la probabilità di utilizzo dell’arma nucleare da parte della Russia, la quale pone queste “alleanze” come dirette minacce alla propria esistenza. Ulteriore punto – all’articolo 5 – che necessita una messa in risalto è quello per cui la Russia considerare “le armi nucleari come un mezzo di deterrenza, il cui uso è una misura estrema e forzata, e fa tutti gli sforzi necessari per ridurre la minaccia nucleare”. Una tale disposizione è stata confermata dalle dichiarazioni del portavoce del Cremlino Dmitri Pskov[5], perseguendo un tipo di retorica ambivalente che sin dal febbraio 2022 la Russia ha sperimentato, ossia quella di porre il conflitto alla strenua di un intervento difensivo, a tutela dell’interesse nazionale russo. Il decreto, non eccessivamente lungo, bensì conciso nelle sue intenzioni sottolinea all’articolo 15 le cosiddette “minacce di aggressione”, riportate in maniera puntuale come segue:

  1.  La presenza, in mano a potenziali avversari, di armi nucleari e/o di altri tipi di armi di distruzione di massa che potrebbero essere utilizzate contro la Federazione Russa e/o i suoi alleati, nonché dei relativi sistemi di lancio.
  2. La presenza e lo schieramento, da parte di potenziali avversari, di sistemi e mezzi di difesa missilistica, missili da crociera e balistici a corto e medio raggio, armi di precisione non nucleari e ipersoniche, droni armati di vario tipo, armi ad energia diretta, che potrebbero essere utilizzati contro la Federazione Russa.
  3. L’incremento, da parte di potenziali avversari, nelle regioni confinanti con la Federazione Russa e i suoi alleati e nelle acque territoriali adiacenti, di contingenti di forze a scopo generale dotate di sistemi di lancio di armi nucleari e/o di infrastrutture militari a supporto di tali sistemi.
  4. La creazione e lo schieramento, da parte di potenziali avversari, nello spazio, di sistemi di difesa missilistica, di anti-satelliti e di attacco.
  5. Lo schieramento di armi nucleari e dei relativi sistemi di lancio in territori di Stati non nucleari.
  6. La creazione di nuove coalizioni militari (blocchi, alleanze) o l’espansione di quelle esistenti, che comportino un avvicinamento delle relative infrastrutture militari ai confini della Federazione Russa.
  7. Azioni da parte di potenziali avversari volte a isolare parte del territorio della Federazione Russa, compreso il blocco delle vie di comunicazione vitali.
  8. Azioni da parte di potenziali avversari volte ad attaccare (danneggiare, distruggere) obiettivi russi a rischio ambientale, che potrebbero provocare catastrofi tecnologiche, ambientali o sociali.
  9. La pianificazione e lo svolgimento, da parte di potenziali avversari, di grandi esercitazioni militari in prossimità dei confini della Federazione Russa.
  10. La proliferazione incontrollata di armi di distruzione di massa

Gli scenari descritti dall’articolo 15 sono un incremento – più dettagliato e preciso – delle “minacce” individuate dalla dottrina precedente del 2020[6], aggiungendo circa quattro scenari ulteriori.

Gli attacchi ucraini sul suolo russo

Il millesimo giorno di guerra è stato caratterizzato da movimenti e smottamenti da entrambe le parti coinvolte nella guerra. Difatti, è da sottolineare il primo utilizzo fatto da parte dell’esercito ucraino dei missili ATACMS – prodotti dalla Lockheed Martin[7] statunitense – sul suolo russo. Come ben noto, questo primo attacco si inquadra nel consenso posto dagli Stati Uniti, nella persona del Presidente uscente Biden, all’utilizzo in tal senso di questo tipo di armi. Come riportato dai media russi, i danni sono stati molto limitati, in quanto la difesa antiaerea ne ha abbattuti cinque[8].
Questa nuova possibilità per Kyiv apre una questione essenziale per la sua difesa, la quale è in grande affanno sul fronte terrestre, in cui la carenza di uomini sta causando un progressivo, seppur lento, arretramento delle forze ucraine. L’utilizzo di tali missili, con una gittata di circa 300 chilometri[9], potrebbe consentire all’Ucraina di lanciare attacchi mirati su obiettivi strategici di natura militare al di là del fronte.
Un problema che deve però essere affrontato è quello dell’effettività di una tale misura, sinora dipinta come “risposta” al dispiegamento di forze nordcoreane sul fronte, rafforzando i contingenti russi nell’avanzata sul suolo ucraino. Come già accennato, l’esercito ucraino sta sperimentando una carenza consistente di uomini sul fronte e sta affrontando delle difficoltà tangibili nel reclutamento di nuove leve adatte a sostituire coloro presenti da molti mesi sul fronte, il cui morale è basso. Dall’altro lato si riscontra una Russia capace di rifornire il proprio esercito con numerosi uomini, sia entro i propri confini sia affidandosi ad alleati – come la Corea del Nord. In uno scenario simile, la possibilità che il solo utilizzo dei missili ATACMS possa far sì che le sorti del conflitto volgano a favore di Kyiv risulta ancora alquanto remota[10].

Conclusioni

In uno scenario così delineato, le considerazioni da porre sono di due ordini: strategico e politico. Per quanto riguarda il primo punto, la rinnovata dottrina nucleare russa costituisce senza troppi dubbi un aumento della probabilità che l’utilizzo, seppur limitato ad obiettivi “specifici”, di armi nucleari – di natura tattica e non strategica – è notevolmente aumentata. Le linee rosse poste dalla Russia sin dall’inizio del conflitto sono state superate quasi nella loro totalità, per questo motivo lo scenario resta difficilmente prevedibile.
Riguardo il secondo punto, l’autorizzazione all’utilizzo degli ATACMS da parte degli Stati Uniti è da interpretare come una pura mossa politica – un vero e proprio “canto del cigno” dell’amministrazione di Joe Biden – da parte dell’amministrazione statunitense uscente. La recente elezione di Donald Trump come prossimo Presidente degli Stati Uniti lascia numerose incognite a cui è difficile dare una risposta. L’ipotesi circolata e non confermata di un piano che preveda il congelamento del conflitto sulle attuali linee del fronte ha già incontrato il contrasto dell’amministrazione russa[11]. Ciò lascia supporre che, pur con un’amministrazione diversa, la guerra in Ucraina costituirà ancora una questione aperta per il 2025.


Note

[1] RIA Novosti (2024, 19 novembre). Путин утвердил основы госполитики в области ядерного сдерживания (Putin ha approvato i fondamenti della politica statale nel campo della deterrenza nucleare). RIA Novosti https://ria.ru/20241119/sderzhivanie-1984545626.html  
[2] President of Russia (2024, 19 novembre). Executive Order Approving the Basic Principles of State Policy of the Russian Federation on Nuclear Deterrence. President of Russia http://en.kremlin.ru/acts/news/75598
[3] Entous, A. et al. (2024, 17 novembre). Biden Allows Ukraine to Strike Russia With Long-Range U.S. Missiles. The New York Times https://www.nytimes.com/2024/11/17/us/politics/biden-ukraine-russia-atacms-missiles.html
[4] Il seguente paragrafo, nella sua interezza, si basa sul testo originario del Decreto n. 991 “Nozioni di base della politica statale della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare”. Di seguito il testo completo, in russo: http://static.kremlin.ru/media/events/files/ru/KrzVeeTCkT05CCvgIoY03xuvIdkVslkx.pdf
[5] RIA Novosti (2024, 19 novembre). Песков объяснил внесение изменений в ядерную доктрину (Peskov ha spiegato i cambiamenti nella dottrina nucleare). RIA Novosti https://ria.ru/20241119/peskov-1984577634.html
[6] President of Russia (2020, 2 giugno). Указ Президента Российской Федерации от 02.06.2020 г. № 355 (Decreto del Presidente della Federazione Russa del 2 giugno 2020 n. 355). President of Russia http://www.kremlin.ru/acts/bank/45562
[7] Lockheed Martin (s.n.). ATACMS. Lockheed Martin (https://www.lockheedmartin.com/en-us/products/army-tactical-missile-system.html consultato il 19/11/2024)
[8] RIA Novosti (2024, 19 novembre). ВСУ нанесли первый удар ATACMS по российской территории (Le forze armate ucraine hanno lanciato il primo attacco ATACMS sul territorio russo). RIA Novosti https://ria.ru/20241119/atacms-1984620972.html  
[9] Vergun, D. (2024, 18 novembre). North Korean Troops Enter Kursk Where Ukrainians Are Fighting. Department of Defense https://www.defense.gov/News/News-Stories/Article/Article/3968230/north-korean-troops-enter-kursk-where-ukrainians-are-fighting/
[11] Wolkov, N. et al (2024, 13 novembre) Russian Offensive Campaign Assessment, November 13, 2024. Institute for the Study of War  https://www.understandingwar.org/backgrounder/ukraine-conflict-updates


Foto copertina: Il 19 novembre il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha firmato il decreto “Approvazione dei fondamenti della politica statale della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare”, il nuovo atto legislativo che certifica la nuova dottrina russa in termini di deterrenza nucleare e di utilizzo delle suddette armi.