Rivolta in un penitenziario di Volgograd  


Quattro detenuti affiliati all’Isis hanno tentato una rivolta nella colonia penale numero 19 di Surovikino, nella regione di Volgograd.


A cura di Francesco Iovine

Nella colonia penale 19 di Surovikino, a circa 150 km ad ovest di Volgograd (ex Stalingrado), quattro detenuti hanno tentato una rivolta, avvenuta durante una seduta della commissione disciplinare, la quale ha portato ad un bilancio totale di otto morti[1]. Tra di essi, i quattro detenuti e quattro dipendenti del penitenziario. La rivolta è individuabile come di matrice islamista, rintracciabile dalle affermazioni contenute nei video circolati in rete (in particolar modo su Telegram) e nelle foto annesse in cui si notano i terroristi sventolare la bandiera dell’ISIS[2]. La rivolta si è conclusa con l’uccisione di tutti e quattro i detenuti ad opera della Guarda Nazionale Russa. 
L’episodio ricalca quasi fedelmente ciò che è avvenuto il 16 giugno nel penitenziario di Rostov sul Don[3], durante il quale un’analoga rivolta, ad opera di sei affiliati all’ISIS, aveva portato al sequestro di due guardie penitenziarie e alla presa del carcere da parte dei sequestratori. L’epilogo è stato analogo a quello del 23 agosto, difatti tutti i sequestratori vennero neutralizzati dalla Rosgvardia

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I due sequestri si inseriscono in un filone che non può non essere considerato come unitario, ossia una nuova ondata di attacchi di matrice islamista in territorio russo. Le due tentate rivolte sono state precedute dall’attacco al Crocus city hall del marzo 2024, al duplice attentato nella Repubblica caucasica del Daghestan del giugno del 2024 e all’aggressione ad opera di una grande componente musulmana dell’aeroporto di Machakchala nell’ottobre del 2023. La componente islamista radicale è il fattore che compone quest’operazione che pone in contrasto la Federazione Russa ed una parte estrema e radicalizzata dell’islamismo radicale. In tal senso, l’analisi di fondo deve partire dalla considerazione del ruolo della Russia in Medio Oriente[4] e nell’Africa Subsahariana[5] nell’ultima decade, durante la quale si è osservato un impegno sempre maggiore delle forze russe. Questa presenza sempre maggiore della Russia negli affari del mondo in maniera diretta rappresenta un ritorno sul campo dopo il ritiro avvenuto a seguito della dissoluzione dell’Unione Sovietica. La narrativa anticoloniale portata avanti dalla Russia di Putin[6] testimonia la volontà di inserirsi sempre di più all’interno del continente africano, intessendo relazioni sempre più profondo. In tal senso si inserisce anche il sempre più crescente interesse russo in Medio Oriente[7], in cui la Russia ha ricercato partner sempre più affidabili e preponderanti secondo la chiave dell’antiamericanismo.
In secondo luogo, la nuova ondata di terrorismo islamico in Russia non è svincolabile dall’atteggiamento ormai “classico” della retorica putiniana contro il terrorismo, sin dai tempi della seconda guerra cecena. L’atteggiamento della Russia nei confronti dei terroristi si è sempre definito come duro, andando a reprimere qualsiasi manifestazione del fenomeno sul territorio. La guerra in Ucraina ha richiesto ingenti risorse per il suo prosieguo e, pertanto, la narrativa antiterrorismo ha osservato una degradazione sulle priorità politiche e militari della Federazione Russa[8]. Difatti, il fenomeno del terrorismo ripresentatosi sul territorio russo è complementare alla profonda offensiva in Ucraina, la quale natura di guerra lampo è mutata in una profonda e logorante guerra di posizione. Inoltre, l’Ucraina ha spesso costituito il primo reo degli attacchi avvenuti sul suolo russo nell’ultimo anno, secondo la narrativa russa.
In conclusione, la Russia si ritrova nel mezzo di un problema consistente per la propria sicurezza, il quale dovrà essere affrontato in maniera diretta e con dovuta consistenza, affinché le minacce securitarie possano essere sopite nuovamente.


Note

[1] Red. (2024, 23 agosto). Russia. Tentativo di rivolta in un carcere di Volgograd, otto morti. Notizie geopolitichehttps://www.notiziegeopolitiche.net/russia-tentativo-di-rivolta-in-un-carcere-di-volgograd-otto-morti/
[2] Valenzani, C. (2024, 23 agosto). Rivolta in una colonia penale russa nella zona di Volgograd: tre guardie uccise. Morti anche tra gli ostaggi. Corriere della Serahttps://www.corriere.it/esteri/24_agosto_23/rivolta-prigione-russa-volgograd-2028073e-1071-49dc-976a-353c8c36dxlk.shtml
[3] Euronews. (2024, 16 giugno). Russia, sequestro di guardie in un carcere a Rostov: uccisi detenuti dell’Isis da forze speciali. Euronewshttps://it.euronews.com/2024/06/16/russia-sequestro-di-guardie-in-un-carcere-a-rostov-uccisi-detenuti-dellisis-da-forze-speci
[4] Admasky, D. (2018). Moscow’s Syria Campaign: Russian Lessons for the Art of Strategy. Notes de l’Ifri: Russie.Nei.Visions109
[5] ISPI. (2023). Presenza militare della Russia in Africa. ISPIhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/presenza-militare-della-russia-in-africa-108410
[6] Volpi, C. (2023, 10 aprile). La narrativa anticoloniale della Russia è la strategia diplomatica di Putin in Africa. Africa24.ithttps://africa24.it/2023/04/10/la-narrativa-anticoloniale-della-russia-e-la-strategia-diplomatica-di-putin-in-africa/
[7] Zafesova, A. (2023). Le nuove alleanze di Mosca in Medio Oriente. https://www.affarinternazionali.it/occidente-putin-diplomazia-medio-oriente/
[8] Cristiani, D. (2024). Russia, jihad e Ucraina: un’ossessione pericolosa. Affari Internazionalihttps://www.affarinternazionali.it/russia-jihad-e-ucraina-unossessione-pericolosa/


Foto copertina: Rivolta nel carcere di Volgograd in Russia