La tennista che viene dall’est: Elena Rybakina


Nata a Mosca, ma naturalizzata kazaka nel 2018, Elena Rybakina ha vinto l’edizione dei Championships contraddistinta dalla mancata partecipazione dei tennisti russi e bielorussi a causa del conflitto russo-ucraino.


“Non ho scelto io dove nascere”: a chi le ha chiesto un commento sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia[1], la sua nazione di origine, Elena Rybakina ha risposto così, in maniera fredda e serafica, in continuità con ciò che ha mostrato in campo nel corso delle due settimane che l’hanno consacrata regina di Wimbledon[2]. Un successo, il primo per lei in un torneo del Grande Slam[3], accolto quasi con distacco, senza lasciarsi andare a esultanze sfrenate, nonostante sia arrivato al termine di un percorso tutt’altro che agevole, avendo dovuto battere, tra le altre, Bianca Andreescu – vincitrice dello US Open 2019 –, Simona Halep – in grado di conquistare 23 titoli WTA[4], tra cui il Roland Garros 2018 e Wimbledon 2019 – e, in finale, Ons Jabeur[5] – prima tennista africana a giungere all’ultimo atto di uno Slam e data come favorita dalla maggior parte degli addetti ai lavori.

L’esclusione di Russia e Bielorussia
In un 2022 scosso fin dal principio dal caso riguardante Novak Djokovic[6], espulso dall’Australia alla vigilia dell’Australian Open per la sua decisione di non sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid[7], il mondo del tennis ha dovuto fare i conti con un altro tema scottante: lo scorso aprile, infatti, l’All England Lawn Tennis Club[8], organizzatore del torneo di Wimbledon, ha stabilito l’esclusione dei giocatori russi e bielorussi in seguito all’invasione dell’Ucraina messa in atto dalla Russia a partire dal 24 febbraio[9]. Una misura in linea con quelle delle altre federazioni sportive mondiali, più o meno risolute nell’estromettere le rappresentative russe dalle rispettive competizioni e nel togliere alla nazione presieduta da Vladimir Putin l’organizzazione di alcuni eventi, tra cui la finale di Champions League[10] – prevista alla Gazprom Arena di San Pietroburgo e giocata allo Stade de France di Saint-Denis[11] –, il Mondiale di pallavolo maschile – assegnato a Polonia e Slovenia[12] – e il GP di Formula 1[13] di Sochi – in calendario per il 25 settembre prima della cancellazione[14].

Tuttavia, relativamente al provvedimento adottato dall’All England Club, non sono mancate le polemiche, sollevate non solo dai tennisti di nazionalità russa e bielorussa, colpiti in prima persona, ma anche dai loro colleghi. “Non è colpa loro quello che sta succedendo in questo momento con la guerra” ha dichiarato a maggio Rafael Nadal – il più vincente nella storia degli Slam con 22 titoli –, seguito a ruota da Djokovic, per il quale è stato “ingiusto” il modus operandi dell’organizzazione di Wimbledon[15].

La ‘risposta’ di ATP e WTA

“Anche se dovessimo accettare iscrizioni di giocatori russi e bielorussi con dichiarazioni scritte, rischieremmo che il loro successo o la loro partecipazione a Wimbledon vengano utilizzati a beneficio della macchina propagandistica del regime russo”
: attraverso le parole del presidente Ian Hewitt, l’All England Club, forte dell’appoggio di Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito[16], ha confermato la propria scelta, rigettando, indirettamente, la proposta avanzata dal tennista russo Andrey Rublev, il quale, dopo aver parlato di “discriminazione” nei confronti degli atleti russi e bielorussi, aveva suggerito di permettere a questi ultimi di partecipare donando l’intero montepremi, quantificato in una cifra intorno al milione di sterline, “agli aiuti umanitari, alle famiglie e ai bambi che soffrono”[17]. A Rublev ha risposto duramente il suo ex collega ucraino Alexandr Dolgopolov[18], che, definendo un “genocidio”[19] l’azione perpetrata dalla Russia, ha dato del bugiardo all’attuale numero 11 della classifica ATP[20].

In aperto contrasto con l’All England Club, il 20 maggio le tre maggiori associazioni tennistiche mondiali – ATP, WTA[21] e ITF[22] –, pur ribadendo la ferma condanna dell’operato russo in Ucraina, hanno sancito che Wimbledon 2022 non avrebbe assegnato punti validi per il ranking, adducendo come motivazione il fatto che la partecipazione ai tornei si basi sui meriti dei giocatori e non sulla loro nazionalità.
Ciò ha contributo a rendere ancora più caotica la situazione sia politicamente sia sportivamente: nel primo caso non si sono fatte attendere le reazioni degli atleti ucraini, in attività[23] e non, che hanno accusato i massimi organismi tennistici mondiali di “prendere le parti di invasori e assassini”[24]; nel secondo, invece, si è venuto a creare un vero e proprio paradosso, poiché i giocatori che avevano fatto più strada nell’edizione del 2021 sarebbero stati impossibilitati a difendere i punti ottenuti, perdendo posizioni nelle classifiche ATP e WTA[25], come avvenuto ai due finalisti del torneo maschile, Nole[26] Djokovic (vincitore di Wimbledon per la quarta volta consecutiva, la settima complessiva, ma sceso dal 3º al 7º posto) e Nick Kyrgios (da 40º a 45º).

Gli effetti della vittoria di Rybakina
“È fantastico! Ben fatto Rybakina! Abbiamo vinto il torneo di Wimbledon”[27]. Si è espresso in tal modo Shamil Tarpishchev, presidente della Federazione tennistica russa, mettendo in rilievo il contrappasso subìto dall’All England Club, ‘costretto’ a premiare, tramite la duchessa di Cambridge Kate Middleton, un’atleta nata a Mosca, ma naturalizzata kazaka per interessi puramente economici nel 2018[28]. L’esclamazione di Tarpishchev, che già alla fine della semifinale vinta contro Halep aveva descritto Rybakina come un “prodotto del tennis russo”, ha suscitato l’immediata replica di Yuri Polsky, vice-presidente della Federazione tennistica del Kazakistan[29]: “Se questo successo è un prodotto della Russia, allora perché l’hanno lasciata andare via così facilmente? Nel 2018, quando Elena è arrivata da noi, Tarpishchev aveva affermato di non considerarla una giocatrice promettente”.

Dovesse persistere questo stato di cose, non ci sarebbe da stupirsi se gli atleti russi e bielorussi, per non perdere l’opportunità di partecipare ad altri tornei negli anni a venire, decidessero di cambiare nazionalità, come ipotizzato dallo stesso Rublev: “Tutti i giocatori lavorano duro per presentarsi al massimo della forma nei quattro tornei dello Slam. Se venissimo banditi da tutti gli eventi, per continuare la mia carriera una soluzione potrebbe essere il cambio di nazionalità”[30].


Note

[1] https://www.opiniojuris.it/caos-ucraina/
[2] Terzo torneo del Grande Slam in ordine cronologico annuale, è il più antico evento nella storia del tennis e l’unico a essere disputato sull’erba
[3] Il termine Grande Slam indica la vittoria dei quattro tornei più importanti che si tengono annualmente (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open)
[4] La Women’s Tennis Association (https://www.wtatennis.com/) è l’associazione che riunisce le tenniste professioniste di tutto il mondo
[5] https://www.theguardian.com/sport/2020/apr/03/i-was-called-a-big-mouth-ons-jabeur-tunisia-tennis-trailblazer
[6] https://www.opiniojuris.it/il-caso-novak-djokovic/
[7] Tale scelta, mai rinnegata dal tennista serbo, gli costerà la partecipazione anche allo US Open  (https://www.usopen.org/index.html), ultimo torneo annuale del Grande Slam in programma dal 29 agosto all’11 settembre (https://twitter.com/DjokerNole/status/1562806952136085504)
[8] https://www.wimbledon.com/en_GB/atoz/about_aeltc.html
[9] https://www.bbc.com/sport/tennis/61161016
[10] https://it.uefa.com/uefachampionsleague/
[11] https://www.uefa.com/insideuefa/mediaservices/mediareleases/news/0272-148740475a92-1b97baa3e9d7-1000–decisions-from-today-s-extraordinary-uefa-executive-committee-m/
[12] https://www.fivb.com/en/about/news/fivb-volleyball-men%E2%80%99s-world-championship-2022-to?id=96822
[13] https://www.formula1.com/
[14] https://www.fia.com/news/formula-1-statement-russian-grand-prix
[15] https://edition.cnn.com/2022/05/02/tennis/nadal-murray-djokovic-wimbledon-ban-spt-intl
[16] Il 7 luglio 2022 Johnson ha rassegnato le proprie dimissioni dalle cariche di primo ministro britannico e di leader del Partito Conservatore, ma manterrà entrambe le funzioni in attesa dell’insediamento del suo successore
[17] https://www.ubitennis.com/blog/2022/04/21/rublev-sulla-decisione-di-wimbledon-escluderci-non-cambiera-niente-potremmo-donare-i-nostri-prize-money/
[18] Seguendo l’esempio del connazionale Sergiy Stakhovsky – ritiratosi a gennaio 2022 –, a marzo Dolgopolov si è arruolato nell’esercito del suo Paese (https://twitter.com/TheDolgo/status/1504134395778764806)
[19] https://twitter.com/TheDolgo/status/1517465446529830912
[20] L’Association of Tennis Professionals è l’associazione che riunisce i giocatori professionisti di tutto il mondo (https://www.atptour.com/)
[21] La Women’s Tennis Association è l’associazione che riunisce le giocatrici professioniste di tutto il mondo (https://www.wtatennis.com/)
[22] L’International Tennis Federation è il corpo dirigente del mondo del tennis, a cui aderiscono 203 associazioni nazionali (https://www.itftennis.com/en/)
[23] https://twitter.com/marta_kostyuk/status/1527729053289037824
[24] https://twitter.com/Stako_tennis/status/1527717069545910272
[25] Lo statunitense Reilly Opelka ha scritto ironicamente sul suo profilo Twitter di essere “eccitato per questa esibizione” (https://twitter.com/ReillyOpelka/status/1527767876702183426)
[26] Soprannome di Djokovic
[27] https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/tennis/2022/07/09/wimbledon-presidente-federtennis-russa-esulta-per-rybakina_cfb7eebb-a91c-475f-a35c-29fc89432496.html
[28] https://www.tennisworldusa.org/tennis/news/WTA_Tennis/56657/former-russian-junior-no-3-changes-her-nationality-to-represent-kazakhstan/
[29] https://ktf.kz/
[30] https://www.gazzetta.it/Tennis/ATP/19-07-2022/russo-rublev-cambio-nazionalita-soluzione-considerare-se-4401497434401.shtml


Foto copertina: Elena Rybakina