Il Paraguay stremato dall’emergenza sanitaria scende in piazza contro il Presidente Abdo Benítez


Nel mese di marzo si sono susseguite una serie di proteste nelle piazze di Asunción e in altre città del Paraguay, in reazione alla situazione disastrosa in cui versa il Paese a un anno dall’inizio della pandemia da Covid-19.


 

Le proteste

I manifestanti chiedevano la rinuncia del Presidente Abdo Benítez, incolpandolo della cattiva gestione dell’emergenza sanitaria. Il piccolo Paese sudamericano, che in una prima fase pandemica si è dimostrato uno dei paesi virtuosi per la gestione dell’epidemia, negli ultimi mesi ha visto esplodere una seconda ondata di contagi, che ha messo a dura prova il già fragile sistema sanitario nazionale. La rabbia della popolazione per la crisi economica e sanitaria che il Paese sta vivendo è stata ulteriormente fomentata da una serie di denunce di corruzione nei confronti di vari esponenti dell’attuale governo in carica.

I cittadini paraguayani si sono riversati in migliaia nelle piazze, sollevando una protesta che nel Paese non si vedeva dal 2017, quando l’ex-Presidente Horacio Cartes fece infuriare la cittadinanza dopo aver modificato la costituzione al fine di poter essere rieletto[1]. Ciò che essi chiedono oggi è la destituzione del Presidente Abdo Benítez, accusato della cattiva gestione della pandemia e al cui governo sono indirizzate una serie di denunce per corruzione. Le opposizioni hanno supportato le manifestazioni popolari e hanno unito le loro forze per richiedere l’impeachment del Presidente, il quale aveva già rischiato di essere sottoposto a giudizio nel 2019, quando stipulò, in modo poco trasparente, un accordo con il Brasile per l’acquisto dell’energia prodotta dalla diga di Itaipù, condivisa da entrambi i Paesi. All’epoca il Presidente fece marcia indietro sull’accordo, ma crebbe lo scetticismo nei confronti delle sue capacità di governo[2]; scetticismo che venne in parte frenato all’inizio della pandemia, quando le decisioni adottate per contenere il diffondersi dell’epidemia nei primi mesi si dimostrarono molto efficaci e resero il Paraguay uno dei Paesi migliori per la gestione dell’emergenza.

Un paese al collasso

Ad oggi, il volto del Paese risulta profondamente cambiato. Gli ospedali pubblici sono al collasso, i posti in terapia intensiva sono saturi e mancano letti per i nuovi pazienti, talvolta costretti ad aspettare giorni per un posto[3], le vendite di ossigeno si sono moltiplicate, le quantità che venivano vendute settimanalmente, ad oggi sono consumate quotidianamente[4]. Inoltre, per quanto riguarda il piano vaccinale la situazione risultava ancora stagnante a marzo, quando il Paese aveva ricevuto soltanto 4000 dosi del vaccino Sputnik e ottenuto in regalo dal Cile 20mila dosi del cinese Sinovac[5]. Attualmente, le vaccinazioni continuano a procedere a rilento con circa 80mila vaccinati, ovvero poco più dell’1% della popolazione[6]. Inoltre, è stato imposto il divieto di acquisto di dosi da parte di enti sanitari privati, che avrebbero la capacità economica per farlo, finché il settore pubblico non si fosse rifornito e avesse vaccinato le fasce più a rischio, con la finalità di evitare episodi di esplicita disuguaglianza sociale. Tuttavia, pare che non vi siano sufficienti trattative in corso per l’acquisto di dosi da parte del settore pubblico e il governo resta in attesa dei progressi del programma Covax, cui il Paraguay è parte[7].

Il prestito del FMI

Nell’aprile dello scorso anno, il Fondo Monetario Internazionale ha accordato un prestito di 274 milioni di dollari al Paraguay, con la finalità di risanare la bilancia dei pagamenti, dato che le restrizione imposte per la riduzione della trasmissione del virus nel Paese ha comportato una contrazione dell’economia. Secondo il comunicato del Consiglio Esecutivo del FMI[8], il denaro stanziato dovrebbe aiutare il paese ad assorbire l’impatto dell’epidemia sull’economia e parte di esso era destinato ad aumentare la spesa pubblica indirizzata alla sanità e al sistema di sicurezza sociale. Ci si auspica che on il denaro ricevuto si riesca a sanare la mancanza di medicinali, ossigeno e posti letto che gli ospedali pubblici stanno sperimentando e che vengano acquisite nuove dosi di vaccino. Tuttavia, la popolazione si preoccupa che il denaro in prestito venga speso male, data la poca credibilità che il popolo paraguayano attribuisce ad Abdo Benítez.

Secondo l’analista politico Marcello Lachi, il sistema fiscale in Paraguay prevede una tassazione molto bassa, pari a circa il 9.5% del PIL, il che non garantisce un sistema di sanità pubblica efficiente[9]. Il settore sanitario pubblico, prima della pandemia, contava con circa 150/200 posti di terapia intensiva, che rappresenta un numero eccessivamente esiguo per poter gestire un’emergenza sanitaria di queste dimensioni.

Questo è un problema strutturale nel paese, con cui si convive da tempo, ma che è venuto alla luce in questa particolare congiuntura di emergenza sanitaria. Ai problemi strutturali del sistema sanitario pubblico e la cattiva gestione dei fondi da parte del governo si sommano le difficoltà economiche delle famiglie che si sono acutizzate negli ultimi mesi. A tal proposito, è bene ricordare che un’importante fetta della popolazione in età lavorativa del Paraguay è impiegata nel settore informale, per cui è rimasta esclusa dai ristori forniti dal governo ai lavoratori del settore formale. La situazione economica delle classi medie e basse è drammatica e, a causa dell’economia sommersa, difficilmente si riesce a valutare l’impatto della crisi, da una sola lettura dei dati relativi all’economia formale[10].

Possibili scenari

La crisi politica che è originata dall’emergenza sanitaria potrebbe condurre a scenari differenti. Se le condizioni sanitarie si aggravano e il numero di contagi e morti da Covid-19 continuano ad aumentare, difficilmente Benitez riuscirà a placare la frustrazione della popolazione insorta. Tuttavia, per adesso risulta difficile determinare qualora il Presidente possa decidere di dimettersi o meno.

L’altra via percorribile per determinare la fine del governo Benitez, quella dell’impeachment, si è rivelata infruttuosa, in quanto lo scorso 17 marzo il Parlamento ha respinto la mozione di impeachment[11], salvando il Presidente dal giudizio politico per la seconda volta dall’inizio del suo mandato.
Se il governo dovesse cadere, è importante osservare che se ciò avvenisse dopo il prossimo 15 agosto, sarebbe il Parlamento a decidere chi porterà a termine il mandato. Infatti, secondo la costituzione paraguayana[12], se un governo cade dopo tre anni dall’inizio del mandato non vengono indette nuove elezioni, ma è il Parlamento riunito a scegliere il successore. I gruppi all’opposizione costituiscono ora una minoranza in Parlamento, per cui non è chiaro fino a che punto la caduta di Abdo potrebbe determinare un cambio di rotta nella gestione della pandemia nel Paese.


Note

[1] Simon Romero, Protests Erupt in Paraguay Over Efforts to Extend President’s Term, The New York Times, 31 Marzo 2017
[2] José Carlos Cueto, Coronavirus en Paraguay: 3 claves que explican cómo este país pasó de controlar la pandemia a vivir una doble crisis política y sanitaria, BBC News Mundo, 6 Marzo 2021
[3] El momento que se temìa: pacientes aguardan sentados en sillas por falta de camas, ABC Color, 19 Marzo 2021
[4] Ante el colapso, registran un gran incremento en el alquiler y la recarga de balones de oxigeno, ABC Color, 19 Marzo 2021
[5] Santi Carneri, Daniel Politi, Indignación en Paraguay: la corrupción y el aumento de casos de la COVID-19 generan protestas, The New York Times, 11 Marzo 2021
[6] Come si evince dal “Registro vacunados” sul sito governativo vacunate.gov.py, consultato il 21 Aprile 2021
[7] OPS reafirma su compromiso con Paraguay para la entrega de vacunas a través de COVAX, Organización Panamericana de la Salud, 16 Marzo 2021
[8] Comunicato Stampa no. 20/181 del Fondo Monetario Internazionale
[9] Intervista con Marcello Lachi ”Crisis sanitaria y politica en Paraguay exigen renuncia del Presidente” , Radio En Perspectiva, 10 Marzo 2021
[10] Ibidem
[11] Paraguay: respinta la richiesta di impeachment del presidente, Sicurezza Internazionale, 18 Marzo 2021
[12] Costituzione Nazionale del Paraguay del 1992, art. 234 “De la acefalia”


Foto copertina: Rivolte ad Asunción, Paraguay. (EFE)

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