Scale Up, Spill Over, Build Up, Waste Away: i rischi di estensione della guerra in Ucraina
A cura di Shary Mitidieri
Di fronte all’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022, è stato immediatamente chiaro che le regole del gioco della sicurezza in Europa erano cambiate per sempre.
Eppure, l’inaspettato prolungamento del conflitto, grazie alla strenua resistenza ucraina e al massiccio sostegno dei membri di NATO e UE, ha gradualmente fatto emergere una caratteristica prima nascosta della guerra russo-ucraina: il potenziale per una sua estensione ad altre regioni e scenari.
Ad oggi, la guerra fra Mosca e Kyiv ha avuto ripercussioni in Asia Centrale, nel Sahel e, potenzialmente, in America Latina – di fatto segnando la saldatura di un conflitto volto a rivedere l’architettura di sicurezza dell’Eurasia con la più ampia competizione per l’egemonia globale tra le grandi potenze del XXI secolo.
Partendo da questo presupposto, il primo paragrafo della presente analisi descrive alcuni casi concreti in cui si può vedere all’opera questo processo di espansione. Le parti 2 e 3 esamineranno poi le sfide materiali e immateriali e le minacce che l’allargamento del conflitto potrebbe comportare. Infine, un quarto paragrafo illustra alcuni possibili scenari futuri, tenendo conto di precedenti comparabili e della letteratura disponibile sul post-conflitto e sulla stabilizzazione.
Scaling Up: Come la guerra russo-ucraina destabilizza altre regioni
Sin dall’inizio, l’“operazione speciale” della Russia in Ucraina era destinata ad avere conseguenze di vasta portata. Solo nei primi sei mesi, ha causato un notevole aumento dei prezzi di alimenti ed energia e perturbazioni delle catene di approvvigionamento globali.[1] Entro il primo anno, ha rimescolato gli allineamenti politici e i partenariati di sicurezza, rafforzando il ruolo della NATO e portando Mosca più vicina a Pechino in una relazione irrequieta e asimmetrica, ma “senza limiti”.[2] Ora, ormai al terzo anno di combattimenti e senza alcun segno di cedimento da parte di alcuno dei due schieramenti,[3] il conflitto tra la Russia e l’Ucraina si è esteso ad altre aree, saldandosi a diverse crisi regionali. Verosimilmente, non si tratta di un semplice caso di spillover – di solito riguardante paesi contigui o vicini – ma di una vera e propria escalation del conflitto, la cui natura sta trasformando da regionale a globale. Le ramificazioni di questo processo saranno analizzate nei paragrafi seguenti; per ora, è utile illustrare la questione con alcuni esempi pratici.
La Guerra in Ucraina e il terrorismo in Asia Centrale
Il 22 marzo 2024, uomini armati hanno fatto irruzione nella sala da concerto Crocus City Hall, vicino a Mosca, uccidendo più di 140 persone e ferendone oltre 180.[4] I quattro aggressori sono stati identificati come cittadini del Tagikistan,[5] ex repubblica socialista sovietica. Mentre testate di primo piano come il New York Times hanno indicato lo spin-off dello stato islamico ISIS-K come istigatore dell’attacco,[6] il Cremlino non ha esitato a puntare il dito contro l’Ucraina.[7]
In questo fuoco incrociato di accuse, una cosa è chiara: la guerra in Ucraina si sta gradualmente fondendo con l’annoso problema del terrorismo nel Caucaso e nell’Asia Centrale.
Più specificamente, ISIS-K è determinato a colpire la Russia (e la Cina) per il loro sostegno al rivale governo talebano, attualmente al governo dell’Afghanistan.[8] Per farlo, può contare sia su reclute locali che sul risentimento della popolazione musulmana delle ex repubbliche sovietiche. Inoltre, sebbene l’effettivo coinvolgimento ucraino nell’attacco al Crocus City Hall non sia stato dimostrato,[9] Kiev potrebbe far leva su questo antagonismo per sfidare Mosca in Asia centrale – aumentando però il rischio di nuovi attacchi terroristici.
Leggi anche:
- Cosa sono le armi termobariche?
- La nuova battaglia di Kursk
- Violenti attacchi a Makhachkala e Derbent in Daghestan
Scontri fra Ucraina e gruppo Wagner nel Sahel
Il 27 luglio 2024, i ribelli tuareg del nord del Mali – organizzati nel Permanent Strategic Framework for Peace, Security and Development (CSP-PSD) – hanno annunciato di aver ucciso decine tra mercenari Wagner e truppe regolari maliane e di aver sequestrato diversi dei loro veicoli corazzati, camion e carri armati.[10] Lo stesso giorno, un affiliato di al-Qaeda ha dichiarato di ucciso 50 mercenari russi Wagner e 10 soldati maliani in un’imboscata.[11] Per la Wagner, si è trattato della più grande sconfitta da quando è entrata nel conflitto, due anni fa, per sostenere il governo maliano. Due giorni dopo, Andriy Yusov, portavoce dell’agenzia di intelligence militare ucraina (GUR), ha dichiarato che i ribelli avevano ricevuto «tutte le informazioni necessarie, che hanno permesso loro di svolgere l’operazione contro i criminali di guerra russi»[12] – cosa che ha spinto Bamako a interrompere i legami diplomatici con Kiev. Ancora una volta, anche se l’implicazione materiale dell’Ucraina nelle imboscate è oggetto di speculazione, dovrebbe essere chiaro che la sconfitta di Wagner ha indirettamente beneficiato la sua causa ma ha anche indirettamente potenziato gli estremisti.
Venezuela: Un nuovo potenziale focolaio di crisi?
Dopo le elezioni presidenziali venezuelane del 28 luglio 2024, il Consiglio Elettorale Nazionale (CNE) ha dichiarato Nicolás Maduro come vincitore nonostante varie accuse di brogli elettorali e proteste di massa. Sia l’Unione europea che il Dipartimento di Stato USA hanno contestato i risultati elettorali, arrivando persino a congratularsi con l’avversario di Maduro, Edmundo González Urrutia, per la sua vittoria.[13] Nel caos post-elettorale, alcuni membri del gruppo di Wagner sono stati avvistati al fianco degli agenti della polizia venezuelana durante le manifestazioni a Caracas;[14] una circostanza che ha suscitato la preoccupazione del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj.[15] Se questa notizia fosse confermata, sarebbe legittimo domandarsi quando i servizi segreti ucraini faranno a loro volta la loro comparsa. Per la Russia, intromettersi negli affari interni dei paesi dell’America latina significa essere in grado di minacciare e influenzare la politica statunitense da vicino. Allo stesso tempo, un’Ucraina che sfida – più o meno apertamente – Mosca e i suoi accoliti nel “giardino di casa” significa liberare risorse e capitale politico da spendere nella scacchiera del Pacifico.
Spill Over: I rischi materiali dell’espansione del conflitto
In termini militari, “spillover” si riferisce a “un conflitto che inizia in un luogo ma comincia a diffondersi o avere un effetto altrove.”[16] Avendo stabilito che questo è esattamente ciò che sta accadendo alla guerra russo-ucraina, diventa necessario diventa necessario valutare le sfide e i rischi di un’espansione della zona operativa del conflitto.
Parlando di assistenza materiale, gli Stati Uniti hanno fornito circa 55,3 miliardi di dollari in aiuti militari dall’inizio dell’invasione russa,[17] mentre l’UE ha messo a disposizione quasi 117 miliardi di dollari in assistenza finanziaria, militare, umanitaria e per i rifugiati.
In considerazione di questo massiccio afflusso di rifornimenti militari, viene da chiedersi cosa ne sarà di queste armi ed equipaggiamenti dopo la fine del conflitto. Naturalmente, qualsiasi operazione di peacebuilding e/o ricostruzione includerà quasi di certo un programma di disarmo, smobilitazione e reinserimento (Disarmament, Demobilization, and Reintegration, DDR). Eppure, a conflitto ancora in corso, la Global Initiative Against Transnational Organized Crime ha sollevato preoccupazioni relative alla potenziale dispersione delle armi fornite dall’Occidente per mano di reti criminali internazionali. Secondo Vadym Dzyubynskyi, capo delle investigazioni criminali presso la polizia nazionale ucraina, il numero di armi attualmente perse o rubate ammonta a 593.000 unità.[18]
Va da sé che le conseguenze di un controllo superficiale delle armi fornite all’Ucraina potrebbero essere molto gravi e includere i seguenti rischi:
- Le armi rimangono in Ucraina ma sono impropriamente utilizzate da combattenti irregolari per raggiungere i propri scopi, generando così frammentazione politica interna;
- Le armi vengono contrabbandate dall’Ucraina in Europa, fornendo potenza di fuoco a reti criminali e terroristiche;
- Le attrezzature militari occidentali sono vendute a gruppi armati o milizie in altre regioni, fornendo a potenziali avversari i mezzi per sfidare gli interessi degli alleati della NATO e dei membri dell’UE;
- Alcune categorie di armi, come i droni, potrebbero entrare in scenari in cui erano precedentemente assenti, cambiando gli equilibri di potere fra le parti e creando così incertezza.
Build Up: Addestramento e intelligence, ma per chi?
Dopo aver discusso dei rischi pratici dell’espansione della guerra in Ucraina, questo paragrafo esaminerà più da vicino le sue conseguenze non tangibili e, in particolare, il rischio che le pratiche di addestramento e intelligence fornite dagli alleati occidentali di Kyiv per rafforzarne le capacità di difesa possano essere utilizzate in modo inappropriato o condivise con partner inaffidabili.
Gli Stati Uniti e altri membri della NATO hanno addestrato le truppe ucraine sin dai primi mesi del conflitto. Nonostante alcune segnalazioni – non del tutto ingiustificate – che l’Alleanza stesse fornendo all’Ucraina una formazione ‘inadatta’ allo scontro con la Russia[19], il supporto occidentale è stato fondamentale per permettere a Kyiv di raggiungere una certa competenza nell’uso dei sistemi d’arma donati.[20] In aggiunta, Washington si è spinta “particolarmente lontano nella condivisione di intelligence bilaterale,”[21] contribuendo significativamente alla sorveglianza, alla definizione degli obiettivi, e alla difesa degli asset strategici. Eppure, né l’addestramento né l’intelligence-sharing sono privi di aspetti negativi.
Per cominciare, sia le truppe regolari ucraine che i foreign fighter volontari sono sottoposti allo stesso addestramento. Sebbene l’affluenza di volontari da altri Paesi la dica lunga sulla capacità della causa ucraina di fare presa su cuori e menti, questa presenta pure rischi notevoli. Poiché pare che i ranghi della legione straniera includano noti criminali – a volte sotto falsa identità[22] – che si dedicano alla frode e all’abuso di potere, i partner occidentali dell’Ucraina dovrebbero fare attenzione nel condividere informazioni sensibili o classificate e nel condividere pratiche di raccolta e diffusione delle informazione, poiché queste potrebbero poi essere ‘esportate’ nei paesi di origine dei combattenti.
In secondo luogo, come accennato sopra, le forze armate e l’intelligence ucraina potrebbero essere coinvolte nell’addestramento, equipaggiamento e/o informazione di gruppi armati in altre regioni. Alcuni di questi attori sono notoriamente poco affidabili e, sebbene possano effettivamente favorire Kyiv tramite la dispersione di risorse e di focus strategico di Mosca, il rischio è quello di generare instabilità diffusa sul medio-lungo termine.
Infine, l’Ucraina potrebbe trovarsi a stabilire stretti rapporti con attori statali e non-statali “canaglia” in queste regioni lontane. In cambio del loro supporto, tali attori potrebbero aspettarsi una certa influenza sulla politica ucraina nella fase post-conflitto – una situazione che di certo non andrebbe giù ai benefattori occidentali di Kyiv.
Waste Away: Scenari futuri
Il concetto di “wasting away” si riferisce alla possibilità concreta che le risorse materiali e informative fornite all’Ucraina a supporto della sua indipendenza possano essere sperperate, utilizzate in modo improprio o abusate, generando incertezza e instabilità in mancanza di un controllo accurato. A seguire, alcuni possibili sviluppi per i rischi e le minacce descritti in precedenza.
Alimentare il traffico internazionale di armi
Come accennato sopra, una delle conseguenze più probabili dell’estensione del conflitto riguarda la diffusione di armi e attrezzature fornite dall’Occidente ad opera di reti criminali internazionali. Più in generale, il rischio è quello della creazione di un’economia sommersa che, favorendo i traffici illegali, andrebbe a minare la human security.
Un precedente comparabile è quello delle guerre jugoslave, in cui l’ampio ricorso a unità paramilitari e irregolari volontarie ha ostacolato il disarmo e portato alla ‘scomparsa’ di circa 3 milioni di armi.[23] Inoltre, nella fase di post-conflitto, alcuni trafficanti con importanti legami politici si sono organizzati nei cosiddetti “peace cartels,”[24] col risultato di creare un’oligarchia predatoria capace di intercettare e distribuire in modo clientelare gli aiuti finanziari internazionali.
Diffusione di informazioni classificate e pratiche di pianificazione operative della NATO
Sin dal primo giorno della guerra in Ucraina, la NATO ha condannato l’invasione russa e ha fornito sostegno finanziario, militare e umanitario a Kyiv. Non solo: l’Alleanza ha effettuato una scommessa esistenziale sull’Ucraina, come dimostrato dalla dichiarazione successiva al recente summit di Washington, che impegna la NATO a stabilire modalità di supporto di lungo termine per garantirne la vittoria.[25]
Sebbene la difesa dell’indipendenza e dell’integrità territoriale dell’Ucraina sia funzionale agli interessi degli Alleati, gli svantaggi di un approccio ‘rilassato’ alla sicurezza informativa potrebbero superare i benefici. L’attuale approccio della NATO presenta due principali rischi: primo, l’intelligence-sharing unito a un controllo lasso sulla definizione degli obiettivi all’interno del territorio russo potrebbe portare a un’escalation del conflitto;[26] secondo, fughe d’informazioni a beneficio di partner inaffidabili potrebbero creare incertezza tanto per Kyiv che per i suoi benefattori.
Garantire la cittadinanza ai combattenti: porta aperta al terrorismo interno?
Mentre la guerra in Ucraina espande i suoi confini esterni, il Paese rimane pur sempre vulnerabile a influenze esterne. Sin dal 2014, un flusso di volontari stranieri ha supportato la lotta contro i separatisti pro-russi. Il 27 febbraio 2022, il governo dell’Ucraina ha fondato la Legione Straniera che, al momento, potrebbe contare fino a 20.000 combattenti. Nel gennaio 2024, il presidente Volodymyr Zelens’kyj ha annunciato un decreto che potrebbe garantire la cittadinanza ucraina a questi foreign fighters.[27] Nonostante questo possa sembrare un atto di disinteressata gratitudine, la legione straniera è stata oggetto di ampio dibattito a causa delle accuse di frode e abuso di potere rivolte ad alcuni suoi membri.
Formazioni paramilitari o irregolari sono state coinvolte in quasi ogni caso di conflitto basato sull’identità nazionale – di solito per perseguire scopi di guerra che altrimenti violerebbero il diritto internazionale.[28] Tuttavia, un caso molto simile è quello della guerra in Bosnia, dal 1992 al 1995, che ha visto la creazione dei “mujahiddin bosniaci”. Dopo il conflitto, la permanenza di questi ex-combattenti – molti con diritti di cittadinanza – ha avuto un impatto sia sulla sicurezza del Paese che sulla composizione socio-politica della popolazione. Da una parte, circa 30 individui sono stati identificati come membri di gruppi terroristici.[29] Dall’altra, il flusso di combattenti stranieri ha aperto la porta a una maggiore influenza dei Paesi islamici nei Balcani Occidentali, determinando una certa radicalizzazione dell’interpretazione dei precetti islamici.
L’Ucraina e l’Occidente: partner oggi, ma cosa porta il domani?
Non conoscendo l’assetto politico e istituzionale dell’Ucraina del post-conflitto, p difficile determinare l’impatto dell’attuale espansione della guerra. Nel migliore dei casi, un’Ucraina territorialmente intatta e politicamente indipendente potrebbe stabilire un’intesa nel campo della sicurezza e difesa con UE e NATO. In tale scenario, un forte coinvolgimento occidentale nella ricostruzione e nel supporto alle istituzioni potrebbe evitare le conseguenze più gravi dell’allargamento del conflitto.
Purtroppo, “il migliore dei casi” è difficilmente raggiungibile, sul campo come al tavolo dei negoziati. Le volontà e le richieste degli avversari devono essere sempre tenute in considerazione, specialmente quando ci si approccia a potenze come la Federazione Russa. Per questo, i donatori internazionali dovrebbero prestare molta attenzione a quali informazioni, pratiche, conoscenze ed equipaggiamento sono disposte a condividere, e con chi.
Conclusione
Partendo dalla constatazione che la guerra russo-ucraina sta lentamente evolvendo da un conflitto regionale a uno globale, l’articolo ha descritto le aree e le modalità che caratterizzano questo processo, prima di rilevarne i rischi materiali e immateriali e di indicare alcuni possibili sviluppi futuri.
Alla luce di quanto emerso, sarebbe appropriato avviare una riflessione sulle ripercussioni di una moltiplicazione dei focolai di crisi. Questo è ancor più importante se si considera che anche la Russia si sta muovendo per cercare supporto internazionale, in particolare tramite accordi che prevedono lo scambio di tecnologie militari-per-munizioni con la Corea del Nord[30] e l’Iran.[31]
La lotta per la libertà, l’indipendenza e l’integrità dell’Ucraina è certamente una nobile causa. Tuttavia, siamo veramente disposti a compromettere la stabilità del sistema o persino a lasciare margini di manovra a gruppi estremisti in Medio Oriente, Nord Africa, Asia Centrale, America Latina, e così via? O ancora, vincere la guerra ma sacrificare la stabilità interna dell’Ucraina potrebbe essere veramente definita una vittoria? Si può creare una pace sostenibile su fondamenta di incertezza e frammentazione? Come analisti, osservatori, consiglieri, queste sono le questioni da affrontare – tenendo sempre a mente che il risultato di un conflitto è tanto importante quanto le modalità con cui quel risultato è stato raggiunto.
Note
[1] D. SIMCHI-LEVI, P. HAREN, «How the War in Ukraine Is Further Disrupting Global Supply Chains», Harvard Business Review, 17 March 2022, https://hbr.org/2022/03/how-the-war-in-ukraine-is-further-disrupting-global-supply-chains
[2] M. KACZMARSKI, «The war in Ukraine and the future of Russia-China relations», NATO Defence College, Policy Brief, No. 08, April 2022
[3] J. WATLING, N. REYNOLDS, «Russian Military Objectives and Capacity in Ukraine Through 2024», Royal United Services Institute (RUSI), Commentary, 13 February 2024, https://www.rusi.org/explore-our-research/publications/commentary/russian-military-objectives-and-capacity-ukraine-through-2024
[4] G. FAULCONBRIDGE, F. LIGHT, L. PAPACHRISTOU, «Moscow concert hall attack: what we know about shooting in Russia», Reuters, 26 March 2024, https://www.reuters.com/world/europe/what-we-know-about-shooting-concert-venue-near-moscow-2024-03-22/
[5] The Insider, «Four men with signs of severe beating charged with terrorism by Moscow court in Crocus City Hall case», 25 March 2024, https://theins.ru/en/news/270227
[6] E. SCHMITT, «What We Know About ISIS-K, the Group That Has Been Linked to the Moscow Attack», The New York Times, 22 March 2024, https://www.nytimes.com/2024/03/22/us/politics/isis-k-moscow-attack.html
[7] V. MELKOZEROVA; «Russia ups blame-shifting for terror attack to Ukraine, brags it’s boosting recruitment», Politico, 8 April 2024, https://www.politico.eu/article/russia-ups-efforts-to-shift-blame-for-crocus-terror-attack-to-ukraine-brags-its-boosting-recruitment-for-front/
[8] A. JACKSON, «What is ISIS-K, the terror group allegedly responsible for the Moscow concert hall attack?», Politico, 26 March 2024, https://www.politico.eu/article/islamic-isis-khorasan-concert-hall-attack-russia-terrorist/
[9] SpecialEurasia, «Geopolitical Report», Volume 40, Issue 9, 22 March 2024
[10] Reuters, «Mali rebels say they killed and injured dozens of soldiers, Wagner mercenaries in fighting», 28 July 2024, https://www.reuters.com/world/africa/mali-rebels-say-they-killed-injured-dozens-soldiers-wagner-mercenaries-fighting-2024-07-27/
[11] Reuters, «Al Qaeda branch says it killed 50 Russian mercenaries, 10 Malian soldiers in Mali», 30 July 2024, https://www.reuters.com/world/africa/al-qaeda-branch-says-it-killed-50-russian-mercenaries-10-malian-soldiers-mali-2024-07-30/
[12] Al Jazeera, «Mali cuts diplomatic ties with Ukraine over Wagner attack controversy», 5 August 2024, https://www.aljazeera.com/news/2024/8/5/mali-breaks-off-diplomatic-ties-with-ukraine
[13] U.S. Department of State, Assessing the Results of Venezuela’s Presidential Election, Press Statement by Secretary of State Anthony J. Blinken, 1 August 2024 [
14] BNE Intellinews, «Russian Wagner mercenaries spotted amid Venezuela election protests», 2 August 2024, https://www.intellinews.com/russian-wagner-mercenaries-spotted-amid-venezuela-election-protests-336763/
[15] K. TYSHCHENKO, «Zelenskyy: Wagner Group presence in Venezuela is evidence of Russia meddling in other countries’ affairs», Ukrainska Pravda, 3 August 2024, https://www.pravda.com.ua/eng/news/2024/08/3/7468820/
[16] Collins English Dictionary, «Spillover», https://www.collinsdictionary.com/dictionary/english/spillover#:~:text=a%20conflict%20that%20starts%20in,to%20avoid%20a%20possible%20spillover
[17] U.S. Department of State, «U.S. Security Cooperation with Ukraine», Fact Sheet, Bureau of Political-Military Affairs, 29 July 2024
[18] Global Initiative Against Transnational Organized Crime, «Smoke on the horizon: Trends in arms trafficking from the conflict in Ukraine», 18 June 2024, https://globalinitiative.net/analysis/trends-arms-trafficking-conflict-ukraine-russia-monitor/
[19] J. DETTMER, «Ukraine’s forces say NATO trained them for wrong fight», Politico, 22 September 2023, https://www.politico.eu/article/ukraine-war-army-nato-trained-them-wrong-fight/
[20] J. GARAMONE, «Training Key to Ukrainian Advantages in Defending Nation», U.S. Department of Defense, 6 September 2022
[21] E. MURAUSKAITE, «U.S. Assistance to Ukraine in the Information Space: Intelligence, Cyber, and Signaling», Western Tools Short of War: Impact Assessment of Selected Use Cases in Ukraine, February 2023
[22] J. SCHECK, T. GIBBONS-NEFF, «Stolen Valor: The U.S. Volunteers in Ukraine Who Lie, Waste and Bicker», The New York Times, https://www.nytimes.com/2023/03/25/world/europe/volunteers-us-ukraine-lies.html
[23] T. LEGGETT, «Crime and its impact on the Balkans and affected countries», UNODC, March 2008, https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/Balkan_study.pdf
[24] K. BASSUENER, «Peace Cartels: Internationally Brokered Power-sharing and Perpetual Oligarchy in Bosnia and Herzegovina and North Macedonia», University of St Andrews, 2021
[25] NATO, Washington Summit Declaration issued by the NATO Heads of State and Government participating in the meeting of the North Atlantic Council in Washington, D.C., 10 July 2024
[26] J.M. ACTON, «The United States Should Not Further Loosen Its Prohibition on Ukraine’s Using U.S.-Supplied Weapons to Strike Russia», Carnegie Endowment for International Peace, 6 June 2024, https://carnegieendowment.org/posts/2024/06/ukraine-prohibition-us-weapons-strike-russia?lang=en
[27] VOA News, «Decree Could Give Ukrainian Citizenship to Foreign Fighters, Nation’s Diaspora», 22 January 2024, https://www.voanews.com/a/decree-could-give-ukrainian-citizenship-to-foreign-fighters-nation-s-diaspora-/7450717.html
[28] K. FERGUSON, Architectures of Violence: The Command Structures of Modern Mass Atrocities, Hurst Publishers, London, 2020
[29] C. PYES, J. MEYER, W. C. REMPEL, «Bosnia Seen as Hospitable Base and Sanctuary for Terrorists», LA Times, 8 October 2021
[30] S.M. TERRY, S. SESTANOVICH, «Russia Struck a Defense Pact With North Korea. What Does It Mean?», Council on Foreign Relations, 19 June 2024, https://www.cfr.org/expert-brief/russia-struck-defense-pact-north-korea-what-does-it-mean
[31] P. HAFEZI, J. IRISH, T. BALMFORTH, J. LANDAY, «Exclusive: Iran sends Russia hundreds of ballistic missiles», Reuters, 21 February 2024, https://www.reuters.com/world/iran-sends-russia-hundreds-ballistic-missiles-sources-say-2024-02-21/
Foto copertina: