Imangali Tasmagambetov Segretario generale del CSTO: “Attentato a Mosca? Chiara operazione di False Flag”


In un’intervista esclusiva all’agenzia di stampa russa RIA Novosti, il Segretario generale della CSTO Imangali Tasmagambetov ha affermato che l’ attacco terroristico a Mosca è stata una chiara “operazione false flag” utilizzato come arma di guerra ibrida.


L’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (OTSC), spesso considerata come l’alternativa dell’ex blocco sovietico alla NATO, è un’alleanza militare creata il 15 maggio 1992 da sei nazioni appartenenti alla Comunità degli Stati Indipendenti[1]. Intervistato da RIA Novosti, il Segretario Imangali Tasmagambetov Nurgalievich ha parlato del recente attentato terroristico che a Mosca ha provocato la morte di più di 100 persone.
Per il Segretario generale del CSTO non ci sono dubbi: l’attacco terroristico al Crocus City Hall, è stata una chiara “operazione false flag” e che il terrorismo viene utilizzato come arma di guerra ibrida, volta a creare spaccature interetniche e interreligiose nella società, e la lotta internazionale contro di esso è complicata dal fatto che numerosi attori internazionali utilizzano il terrorismo per i propri interessi geopolitici.
Un’operazione false flag, ricordiamo che si tratta di un atto commesso con l’intento di mascherare l’effettiva fonte di responsabilità e attribuire la colpa a un’altra parte.

Imangali Tasmagambetov Nurgalievich, valutando l’attentato, ha affermato che “non esiste alcuna giustificazione per questo tipo di crimine. Esprimo le mie condoglianze alle famiglie delle vittime e auguro una pronta guarigione ai feriti. Ciò che è importante è la rapidità con cui hanno lavorato i servizi speciali e i criminali sono stati arrestati nelle prime ore dopo l’attacco terroristico. Dobbiamo trovare dettagli che chiariscano la situazione nel suo insieme e, molto probabilmente, diventeranno un ulteriore argomento per rafforzare il sistema di sicurezza in questa parte, principalmente la componente antiterrorismo.”.
Su come gli Stati membri dell’organizzazione hanno reagito, il Segretario ha affermato che i “servizi speciali bielorussi hanno aiutato attivamente quelli russi per impedire ai terroristi di andare all’estero. I capi di tutti gli Stati membri della CSTO hanno espresso le loro condoglianze al popolo russo e mostrato solidarietà nel condannare questo crimine disumano. Tra i primi a chiamare Vladimir Putin ci sono stati il ​​presidente del Kazakistan Kasymzhomart Tokayev e il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko
Il Segretario è scettico sulla possibilità che l’attacco sia opera esclusiva dell’’ISIS-K ma parla di operazioni sotto copertura e guerre ibride:  “non si tratta solo di una “operazione false flag”…la situazione è molto più complicata. La mancanza di comprensione delle motivazioni e una forte attualizzazione del fattore delle relazioni interetniche introducono ulteriore tensione nella società. Naturalmente, in seguito verranno presentati i risultati dell’indagine e saremo in grado di giudicare l’entità della minaccia. Il terrorismo assume nuove caratteristiche e viene utilizzato come arma di guerra ibrida, quando provoca un aumento dell’insoddisfazione per le azioni delle autorità, della divisione civile, dei conflitti interetnici e interreligiosi. Questa tipologia di attacchi terroristici somiglia sempre più ad atti di sabotaggio. Ciò pone il compito di tutti gli Stati membri della CSTO di sviluppare strumenti efficaci per contrastare questa minaccia (…) Gli stati moderni, purtroppo, non riescono a raggiungere una posizione comune riguardo al rifiuto di tali metodi di conduzione della lotta politica e ideologica. Pertanto, non è stata ancora sviluppata una definizione di terrorismo generalmente accettata, il che rende difficile coordinare le azioni degli stati nazionali nella lotta contro questo fenomeno. Le ragioni sono ovvie: numerosi attori internazionali utilizzano il terrorismo per realizzare i propri interessi geopolitici. Tuttavia, con l’emergere di un mondo policentrico, sembra che ci saranno ulteriori opportunità per sviluppare un consenso internazionale sull’agenda antiterrorismo. Da decenni esistono, nell’ambito di diverse organizzazioni regionali, strutture che si occupano proprio di questi problemi e coordinano gli sforzi degli Stati nella lotta contro un male comune. Speriamo che questi sforzi portino a un rinnovamento dell’agenda internazionale antiterrorismo e rendano più efficaci le politiche in questa direzione.”.

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Lo stesso Imangali Tasmagambetov Nurgalievich qualche giorno fa intervistato da Tass aveva parlato dei lavori per l’adozione della politica interstatale speciale della CSTO per il rafforzamento delle sezioni del confine tagiko-afghano che procedono attivamente. Il rafforzamento comprende misure specifiche volte a garantire la sicurezza della parte meridionale dell’area di responsabilità della CSTO.

Sulla possibilità di intervento della CSTO fuori dai confini degli Stati membri, Imangali Tasmagambetov Nurgalievich ha affermato che “la CSTO mira ad espandere la propria partecipazione alle iniziative di mantenimento della pace al di fuori dell’area di responsabilità dell’organizzazione. Qui non possiamo fare a meno di una stretta collaborazione con autorevoli organizzazioni internazionali. Attualmente si stanno formando attivamente le condizioni amministrative, giuridiche e organizzative per integrare il potenziale collettivo di mantenimento della pace della CSTO nelle attività di mantenimento della pace delle Nazioni Unite. Pertanto, la Repubblica del Kazakistan partecipa alle operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite nel Sahara Occidentale, nella Repubblica Centrafricana, nella Repubblica Democratica del Congo e in Libano. E prevediamo di espandere i formati di cooperazione. Un passo importante in questo percorso è stata l’introduzione dell’istituzione di uno “Stato coordinatore”, autorizzato ad agire per conto degli Stati membri della CSTO nei contatti con il Segretariato per il mantenimento della pace delle Nazioni Unite. Lo scorso settembre a Mosca i rappresentanti degli Stati membri della CSTO si sono riuniti all’ordine del giorno della 78a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel corso del quale sono state discusse le prospettive di coinvolgimento del potenziale dell’organizzazione nel mantenimento della pace delle Nazioni Unite e l’importanza di un efficace intervento della CSTO. è stata notata la partecipazione agli sforzi globali di mantenimento della pace.


Note

[1] Gli stati membri sono: Armenia, BielorussiaKazakistan, Kirghizistan, Russia e
Tagikistan


Foto copertina: Segretario generale della CSTO Imangali Tasmagambetov