L’appuntamento politico più atteso in Cina sta per iniziare
Domani 18 ottobre 2017, nella Grande Sala del Popolo a Pechino, si aprirà il XIX Congresso del Partito Comunista Cinese, riunione quinquennale che vedrà i rappresentanti dei vari settori della società cinese eleggere la leadership del Partito e quindi dello Stato, fissando gli obiettivi da perseguire nei successivi cinque anni.
Il PCC conta circa 88 milioni di iscritti e saranno 2.287 i delegati con diritto di voto a presenziare al Congresso. Numeri enormi, se comparati con i processi rappresentativi europei, ma necessari nel Paese più popoloso del mondo. I delegati sono eletti dai comitati locali di Partito, durante l’anno che precede il Congresso. I requisiti dei delegati sono sia formali che sostanziali. Il delegato deve avere un alto profilo ideologico e politico oltre ad avere alle spalle una carriera lavorativa di successo. I cinesi descrivono il proprio sistema rappresentativo come democratico e meritocratico, tenendo conto delle preferenze degli iscritti al Partito pur con delle limitazioni sulla scelta dei candidati.
Naturalmente il Congresso che inizia domani, e che dovrebbe durare una settimana, sarà una investitura simbolica delle personalità scelte in questi mesi per guidare il Partito per i prossimi cinque anni. Successivamente alla parata militare di agosto, tenutasi per celebrare l’anniversario dell’Esercito Popolare di Liberazione, tutti i vertici del PCC sono infatti scomparsi dalla scena pubblica, impegnati dietro le quinte per accogliere candidature, valutare i funzionari e mettere su una bilancia i pro ed i contro di ogni candidato per le numerose posizioni chiave da rinnovare.
Le basi da cui partire per analizzare il prossimo Congresso vanno ricercate nel XVIII Congresso tenutosi nel 2012 e che ha visto l’elezione dell’attuale Segretario Xi Jinping al vertice del Partito e della Commissione Militare Centrale. Quest’ultima carica in origine era ricoperta da una persona diversa dal Segretario, Hu Jintao tuttavia decise di ricoprirle entrambe e di formare una tradizione continuata dal suo successore, individuando nel vertice del Partito un funzionario con rapporti direttivi sia con l’organizzazione politica che con quella militare. Durante lo scorso Congresso furono sette dei nove membri del Comitato Permanente del Partito, cuore pulsante dell’organizzazione, a vedersi scadere il mandato per limiti di età . Situazione molto simile a quella attuale in cui saranno cinque dei sette membri a dover lasciare il proprio ruolo lasciando un vuoto strategico da colmare (il numero dei componenti è stato ridotto sempre nel corso dello scorso Congresso).
La rielezione di Xi Jinping sembra scontata. Durante questi cinque anni infatti, il Segretario ha posizionato persone di fiducia in poltrone chiave ed ha iniziato una campagna contro la corruzione all’interno dello Stato che gli è valsa un gradimento elevato sia all’interno che all’esterno del Partito, liberando numerose posizioni di potere che ha poi provveduto a riempire con fedeli funzionari. Se solitamente un Segretario tende a non andare mai oltre i dieci anni in carica (due mandati), sembrerebbe che Xi voglia provare a rompere questa tradizione ed affermarsi non solo come leader indiscusso per i prossimi cinque anni, ma per i prossimi due mandati.
Rivelatrici saranno le nomine dei nuovi membri del Comitato Permanente per capire se si vorrà provare a creare un candidato per il XX Congresso che possa succedere all’attuale Segretario o se invece si formerà un Comitato legato all’attuale leadership. Lo stesso Xi infatti, prima di diventare Segretario Generale ricoprirà il ruolo di “numero due” di Hu Jintao, seguendo la tradizione di una successione pacifica, senza strappi e diretta dalla leadership in carica.
L’ultima sessione plenaria del XVIII Congresso tenutasi nei giorni scorsi ha evidenziato l’operato svolto durante il quinquennio che si appresta a concludersi. Tra i punti toccati vi è lo sviluppo economico e le riforme del mercato avvenute in questo mandato, riforme fondamentali del sistema giuridico, ideologico e culturale per una rivisitazione più contemporanea di dettami ereditati negli anni.
Anche sul clima e l’ambiente il plenum ha sottolineato “notevoli miglioramenti” come anche sulla costituzione di una Forza Armata sempre più professionale. Interessante è il riferimento nel comunicato stampa rilasciato dalla sessione su “nuovi progressi” fatti in relazione ad Hong Kong, Macao e Taiwan. A questo proposito il mandato di Xi è stato fondamentale per porre le basi per delle nuove relazioni con Taiwan, avvicinandosi forse, ad un riconoscimento sempre più formale da parte dei due Paesi.
Fonti:
- “Quattro ragioni per seguire anche noi il congresso del Partito comunista cinese”, AGI.it
- “La partita di Xi al Congresso per diventare più potente di Mao”, eastwest.eu
- “The 19th CPC National Congress :it’s not about “Game of Thrones”, People’s Daily Online
- “How to ensure Trump’s upcoming China visit is a success”, People’s Daily Online
- “CPC Central Committee plenum makes full preparation for key congress”, Xinhuanet.com