La Cina punta alla creazione strategica del National Park System per la salvaguardia ambientale e sociale del Paese.

Il XIX Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese (PCC)[1], oltre ai punti programmatici di stampo sociale, politico ed economico, ha focalizzato la sua attenzione sulla costruzione di un piano globale per il “National Park System”[2] che punta all’attuazione di una strategia di sviluppo ambientale e sociale attraverso la salvaguardia di 10 parchi nazionali, per la protezione di molte specie in via di estinzione e la conservazione di siti storici come la Grande Muraglia Cinese[3].

“In passato, le riserve naturali tendevano ad essere piccole e offrivano riparo principalmente per una singola specie o avevano un ecosistema incompleto: i parchi nazionali contribuiranno a migliorare questa situazione”, è quanto afferma Cui Guofa [4], Professore presso il Dipartimento di Riserva Naturale dell’Università di Pechino. Tuttavia, un parco nazionale copre un’area più ampia di una riserva e richiederebbe alla popolazione di riferimento di uscire dalla zona centrale interessata.

L’ambientalista e Direttore del Centro di protezione ecologica Xianghai [5] Wang Chunli [6],tra i massimi esperti di riserve naturali in Cina, esprime soddisfazione per l’impegno del PCC ma è al tempo stesso molto cauto sulla realizzazione dei parchi nazionali, in quanto sa quale percorso deve intraprendere la Cina prima di raggiungere l’obiettivo della cosiddetta “Beautiful China” entro la metà del XXI secolo, considerando quanto il Paese negli ultimi due anni abbia lottato con il paradosso tra umanità e natura.

Nel dicembre 2016, Wang racconta la sua prima esperienza nella riserva naturale di Xianghai, nella provincia nordorientale di Jilin, dove fu sorpreso dai ricchi paesaggi, ma al tempo stesso sconvolto dal grave disturbo umano nella riserva.

“Non mi aspettavo che così tante persone vivessero in una riserva naturale” afferma Wang.

La riserva Xianghai, costruita nel 1981, è un’importante area per gli uccelli migratori. La riserva si estende su oltre 1.000 chilometri quadrati (100.000 ettari) e 12 villaggi nella contea di Tongyu, Jilin [7].

Ci sono ancora più di 15.000 persone che attualmente vivono nella riserva. Prima del 2015, il 30% viveva nella zona centrale, in cui l’attività umana è severamente vietata”.

Zhang Xuejun[8], 56 anni, è nato e cresciuto a Xianghai e ha testimoniato in prima persona come gli esseri umani hanno occupato la riserva. “Quando l’area è stata costruita per la prima volta, tutti hanno apprezzato l’ambiente piacevole – dichiara Zhang – ma quando hanno capito che il pascolo delle pecore era redditizio, si sono precipitati tutti per afferrare la terra nella zona centrale”.

All’inizio, il governo locale ha inviato squadre di pattuglia per controllare il pascolo illegale delle pecore, ma tutto ciò non ha funzionato perché il pascolo non era limitato a un luogo specifico. Negli ultimi anni, il governo provinciale di Jilin ha deciso di risolvere il tutto, con un progetto specifico. Ha rimosso 248 case e baracche, restituito 6.711 ettari di terreni agricoli a pascoli e rimborsato agli abitanti del villaggio 8.000 yuan per ettaro ogni anno.

Tuttavia, spinti dal profitto, le persone catturano ancora uccelli rari e pesci nella zona centrale dell’area interessata.

“La sfida più grande è coordinare la protezione ecologica e lo sviluppo della comunità, su cui il governo può collaborare con le ONG”, afferma Wang, che gestisce un programma pilota partito già nel 2016. Dopo due anni di ricerca e negoziazione, la Paradise Foundation con sede a Pechino ha firmato un accordo di 30 anni con la riserva e il governo locale, per istituire il Centro di protezione ecologica Xianghai, che copre metà della zona centrale della riserva. Il centro è gestito direttamente dalla fondazione e supervisionato dal governo.

Wang divenne all’epoca il direttore del centro e la prima cosa che fece fu visitare diverse famiglie nei villaggi vicini per conoscere i loro bisogni.

Zhang afferma come “Wang e il suo team parlano spesso dell’importanza della protezione ecologica nell’area interessata, ovvero nella zona umida che risulta fondamentaleper la nostra terra. In questo momento, stanno cercando buone idee per migliorare le nostre vite”.

Il Centro di protezione ecologica Xianghai, reclutava gli abitanti dei villaggi locali per aiutare le pattuglie, in modo che potessero reprimere i bracconieri mentre creavano posti di lavoro. D’altra parte, sono state create industrie nel pieno rispetto dell’ambiente, come l’allevamento di polli autoctoni e la coltivazione di cereali biologici.

“Credo nel concetto di protezione ecologica: per il bene dei nostri discendenti, dobbiamo apportare cambiamenti”, dichiara Wang.

La riproduzione ecologica, richiede l’uso zero di prodotti chimici e vaccini. Zhang a tal proposito acquistò 500 nidiacei di pollo e li allevò nella sua area boschiva di 6 ettari. Più di un centinaio di loro sono morti a causa della temperatura, delle malattie e dei predatori. Ma dopo un attento calcolo dei costi, Zhang è ancora ottimista riguardo ai profitti.

Il paradosso di Xianghai è un problema comune per la maggior parte delle riserve naturali in Cina.

“Trovare una soluzione per i disturbi provocati dall’uomo è la chiave per il successo nella gestione delle riserve naturali. E’ bello vedere inoltre, che i Governi stanno collaborando con le ONG. Quello che viene fatto a Xianghai ci dice che le aree protette privatamente sono una strada giusta da seguire”, dichiara Zhu Chunquan [9], rappresentante dell’International Union for Conservation of Nature China Office.

Nel 2013, la riserva naturale di Old Creek[10] (primo progetto di area protetta in Cina), è stata lanciata congiuntamente dalla Paradise Foundation e dal governo della contea di Pingwu, nella provincia sud-occidentale del Sichuan. L’area copre circa 110 chilometri quadrati di corridoi per la migrazione di molte specie rare come i panda giganti. In base a un contratto di fideiussione della durata di 50 anni, la Paradise Foundation è responsabile e paga per la gestione della riserva.

Dopo anni di sforzi, il bracconaggio è stato a tutti gli effetti eliminato nella riserva naturale. Inoltre, grazie all’innovazione dell’agricoltura personalizzata, le persone del villaggio di Minzhu vicino alla riserva stanno sfuggendo alla povertà. Tra le 280 famiglie del villaggio, 90 hanno visto un aumento del reddito annuo di 10.000 yuan.

Secondo un rapporto pubblicato da The Nature Conservancy[11] nel 2017, la Cina ha visto un aumento delle aree protette privatamente in tutto il paese, a conferma della funzionalità dell’attuale sistema di riserve naturali.

Wang,augura per il futuro che i parchi nazionali cinesi possano prendere come modello Xianghai, promuovendo la protezione ecologica e lo sviluppo della comunità attraverso una sensibilizzazione ambientale.


[1] Il Partito Comunista Cinese (PCC) è un partito politico cinese, ed è una delle istituzioni che più hanno determinato la storia e la politica della Cina nel XX secolo.

[2] National Park System, Piano globale per la realizzazione di 10 parchi nazionali all’interno della Repubblica Popolare Cinese

[3] La Grande Muraglia (長城T, 长城S, ChángchéngP), nata come Wanli changcheng consiste in una lunghissima serie di mura situate nella Repubblica Popolare Cinese. Costruita a partire dal 215 a.C. circa per volere dell’imperatore Qin Shi Huang. Dalle misurazioni effettuate nel 2009 con più recenti strumentazioni tecnologiche, la Grande Muraglia risulterebbe lunga 8.851,8 chilometri, (di cui circa 350 km di trincee e circa 2250 km di difese naturali). È stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità nel 1987 e inserita nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno.

[4] Cui Guofa, Professore ordinario presso il Dipartimento di Riserva Naturale dell’Università di Pechino.

[5] Xianghai National Nature Reserve (xiànghǎiguójiāzìránbǎohùqū向海国家自然保护区), è  una riserva naturale forestale e animale selvatica nazionale, di zona umida, classe A nel mondo. Si tratta di una riserva a cui tutte le nazioni attribuiscono grande importanza.

[6] WangChunli, ambientalista, tra i massimi esperti di riserve naturali in Cina.

[7] Contea di Tongyu, Jilin, (通榆; Tōngyú) è una contea della provincia di Jilin nordoccidentale, in Cina, al confine con la Mongolia interna a sud e ovest. È sotto l’amministrazione di Baicheng City, 92 chilometri (57 miglia) a nord-nord-ovest, con una popolazione di 350.000, residente in un’area di 8.476 km2 (3.273 sq mi).

[9] Zhu Chunquan, rappresentante dell’International Union for Conservation of Nature China Office.

[10] Old Creek, prima riserva naturale della Repubblica Popolare Cinese nella provincia sud-occidentale del Sichuan.

[11] The Nature Conservancy, è un ente di beneficenza per l’ambiente, con sede ad Arlington, in Virginia, negli Stati Uniti.

Copertina: Paesaggio dell’area protetta di Guilin () situata a Nord Est del Regione Autonoma di Guangxi Zhuang sulla riva ovest del fiume Lijiang.