Cina, approvata la riforma Costituzionale: il “principe rosso” Xi Jinping è presidente a vita.

Due voti contrari e tre astenuti contro 2.958 Sì per Xi Jinping[1] presidente a vita. E’ questo il riassunto della riforma Costituzionale che rende il “principe rosso” uno degli uomini più potenti del mondo. La concentrazione dei poteri conferiti dall’Assemblea Nazionale del Popolo[2] è senza precedenti,  la riforma elimina di fatto il limite dei due mandati presidenziali, spianando la strada al Presidente Xi Jinping  fino al 2023 e oltre.

 

Quali sono le novità della riforma?

Con le modifiche approvate dal PCC, il contributo ideologico di Xi Jinping, ovvero il “socialismo con caratteristiche cinesi” entra nel preambolo della Costituzione seguendo l’impostazione del marxismo-leninismo, attraverso il pensiero di Mao Zedong[3] e la teoria di Deng Xiaoping[4].

“Il popolo cinese continuerà ad aderire alla politica democratica-popolare e alla vita socialista, aprendosi al mondo esterno e migliorando costantemente le istituzioni socialiste, con lo sviluppo dell’economia socialista di mercato, lo stato di diritto sempre in versione socialista applicando una nuova visione dello sviluppo, maturando negli anni una fiducia in se stessi per modernizzare l’industria, l’agricoltura, la difesa nazionale, la scienza e la tecnologia del Paese, promuovendo lo sviluppo coordinato e il progresso culturale ed etico, sociale ed ecologico, per trasformare la Cina in un grande paese socialista moderno prosperoso, forte, democratico, culturalmente avanzato, armonioso e bello, realizzando il tanto atteso ringiovanimento nazionale”.

L’obiettivo di Xi Jinping è quello della “rinascita” cinese, una modernizzazione del Paese che lo porti entro il 2035 allo stesso livello degli Stati Uniti.

Xi come Mao?

Nella “nuova era” la Cina ha bisogno di una leadership forte per realizzare il “sogno del rinascimento della nazione” e quindi, diventare una superpotenza entro il 2050.  “Non facciamoci condizionare dall’eco della storia immaginando che la Cina debba per forza ripercorrere le strade del passato, Xi non è il nuovo Mao”, ha dichiarato all’Agi Giovanni Andornino[5], docente all’Università di Torino e vice presidente del Torino World Affairs Institute Twai.  “Questa modifica costituzionale è la diretta conseguenza dell’orientamento emerso in modo evidente al diciannovesimo Congresso e che va verso il rafforzamento della capacità di governance del partito. Senza questo emendamento, nel giro di tre anni l’intero sistema si disporrebbe a individuare il successore di Xi, limitando così la capacità del presidente cinese di implementare la propria agenda nell’arco di tempo ritenuto necessario  per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che si è posto. Ma attenzione, è presto per parlare di presidenza a vita”.

Le ultime due generazioni di leader avevano entrambe rispettato l’orizzonte decennale legiferato negli anni ’90, soprattutto per evitare derive autoritarie in stile Mao.

Il socialismo con caratteristiche cinesi del “principe rosso” Xi Jinping.

Chi è Xi Jinping? Un uomo di 64 anni, dal 2012 segretario generale comunista, dal 2013 presidente della Repubblica popolare e della Commissione centrale militare. A soli 15 anni, fu mandato con migliaia di coetanei dalle città a zappare in campagna «per essere rieducato dai contadini più poveri», come ordinava la Rivoluzione culturale. Xi fin da giovane lavorava nei campi di giorno e studiava la notte; secondo la versione ufficiale, lesse di tutto, da Victor Hugo[6] a Hemingway[7] e tre volte di seguito il Capitale di Marx[8]. È definito il “Principe rosso”, perché è figlio di un compagno di lotta di Mao, un predestinato al potere. Il futuro presidente, tornato a Pechino dopo sette anni nei campi si lanciò alla riconquista del posto che gli spettava fino a diventare presidente.

Xi era stato eletto nel marzo del 2013 con il 99,86 per cento di consensi, un solo voto contrario e tre astensioni. Le ultime due volte in cui la Costituzione è stata soggetta a emendamenti, nel 2004, i voti contrari all’emendamento alla Costituzione furono dieci e diciassette le astensioni, nel 1999, ci furono 21 contrari e 24 astenuti.

Xi però ha qualcosa in più rispetto ai suoi predecessori Jiang Zemin[9] e Hú Jǐntāo[10]: la sua filosofia politica, il cosiddetto “pensiero di Xi Jinping”, che lo scorso ottobre è stato inserita nella Costituzione del Partito Comunista cinese.

L’ideologia di Xi Jinping sul Socialismo con caratteristiche cinesi entra ufficialmente a far parte della Costituzione. Un culto del potere simile solo a quello ottenuto dal fondatore della Repubblica Popolare Cinese, Mao Zedong.

Questa ideologia risulta vincente infatti viene confermata anche lo scorso 28 febbraio dal Dipartimento Nazionale di Statistica della Repubblica Popolare Cinese che ha pubblicato gli ultimi dati sull’economia cinese. Il Pil pari ad oltre 13mila miliardi di dollari, viene confermato in crescita del 6,9 per cento rispetto all’anno precedente.

Nel corso del suo primo mandato di presidenza Xi ha compiuto 28 viaggi all’estero, che lo hanno portato a visitare più di 50 Paesi. Nessuno dei suoi predecessori aveva viaggiato così tanto al di fuori della Cina.

Uno dei progetti su cui Xi ha puntato maggiormente è quello della “Belt and Road”[11], la realizzazione di una nuova Via della Seta, ovvero un moderno sistema di infrastrutture connesse via terra e via mare per avvicinare la Cina all’Europa.

Il progetto di Xi Jinping: crescita qualitativa e non quantitativa, attraverso innovazione e settori del futuro

Il progetto del presidente cinese è chiaro: una ‘rinascita’ della Nazione volta ad una modernizzazione sul modello degli Stati Uniti d’America.

Un processo che vede prima di tutto un’accelerazione economica che si programma porterebbe la Cina ai livelli degli USA entro il 2035. Il pacchetto di emendamenti sarebbe stato proposto dal popolo e dalla base del PCC. Con questa riforma il presidente si assicura il tempo necessario per seguire i suoi progetti attraverso un accentramento di potere senza precedenti.

Michele Geraci[12], professore di Finanza alla NYU Shanghai afferma che “Il Partito comunista s’è dimostrato flessibile ancora una volta adattandosi ai nuovi scenari: allungando il mandato presidenziale ha dato ad aziende e cittadini il segnale che il processo di riforme continuerà per altri 10 anni”. Il Prof. Geraci aggiunge inoltre che “In economia, la certezza è fondamentale, se in 40 anni 700 milioni di persone sono state tirate fuori dalla povertà, l’obiettivo di Xi è la rinascita completa attraverso l’ambiziosissima modernizzazione che porti la Cina entro il 2035 al livello degli Stati Uniti facendo leva su una crescita qualitativa e non quantitativa, attraverso innovazione e settori del futuro come l’intelligenza artificiale, i Big Data e i drive tecnologici, come per le auto elettriche e il comparto militare in fase di svecchiamento per le tensioni territoriale e il controllo del mar Cinese meridionale

Xi ha dunque tracciato in modo dettagliato i piani di sviluppo della Cina fino al 2035 e anche fino al 2049, quando la Repubblica popolare compirà il primo secolo di esistenza.

E’ innegabile, che Xi ha nelle mani un Paese diventato in poco tempo una grande potenza economica che reclama oggi un ruolo strategico di guida mondiale.


[1]Xi Jinping, politico cinese, Segretario Generale del Partito Comunista Cinese dal 15 novembre 2012 e Presidente della Repubblica popolare cinese dal 14 marzo 2013. La sua nomina a segretario avvenne al termine del XVIII Congresso del partito comunista del 2012. In tale occasione venne anche eletto capo della Commissione militare centrale del Partito Comunista Cinese (PCC). Cfr. Xi Jinping, Presidente a vita.

[2]Assemblea nazionale del popolo (全國人民代表大會T, 全国人民代表大会S), è la più alta istituzione statale e l’unica camera legislativa della Repubblica Popolare Cinese. Sebbene i propri membri siano in buona parte provenienti dal Partito Comunista Cinese, attualmente rappresenta nove partiti e gli indipendenti. L’Assemblea conta oggi circa 3.000 deputati che si riuniscono ogni anno a marzo. Cfr. Cina, approvata riforma della Costituzione: XiJinping presidente a vita .

[3]Deng Xiaoping (鄧小平T, 邓小平S) nato a Guang’an, il 22 agosto 1904 e morto a  Pechino il 19 febbraio 1997 è stato un politico cinese.Ha ricoperto ruoli direttivi nel Partito Comunista Cinese (PCC) a più riprese nel corso dell’era di Mao Zedong, diventando leader de facto della Cina dal 1978 al 1992. È stato il pioniere della riforma economica cinese e l’artefice del “socialismo con caratteristiche cinesi”, teoria che mirava a giustificare la transizione dall’economia pianificata, a un’economia aperta al mercato, ma comunque supervisionata dallo stato nelle prospettive macroeconomiche. Cfr. Le riforme di Deng XiaoPing.

[4]Mao Zedong o Mao Tse-tung (毛澤東T, 毛泽东S) è nato a Shaoshan il 26 dicembre 1893 e morto a Pechino il 9 settembre 1976 è stato un rivoluzionario, politico, filosofo e dittatore cinese, nonché portavoce del Partito Comunista Cinese dal 1943 fino alla sua morte. Sotto la sua guida il partito comunista salì al governo cinese a seguito della vittoria nella guerra civile e della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, di cui dal 1949 fu presidente. Durante la guida della Cina sviluppò un marxismo-leninismo “sinizzato”, noto come maoismo. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Mao_Zedong.

[5]Giovanni Andornino, vicepresidente del Torino World Affairs Institute e ricercatore presso il dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, dove insegna Relazioni internazionali dell’Asia orientale.

[6]Victor-Marie Hugo semplicemente noto come Victor Hugo (Besançon, 26 febbraio 1802 – Parigi, 22 maggio 1885) è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e politico francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia.

[7]Ernest Miller Hemingway noto semplicemente come Ernest Hemingway (Oak Park, 21 luglio 1899 – Ketchum, 2 luglio 1961) è stato uno scrittore e giornalista statunitense.Lo stile letterario di Hemingway è caratterizzato dall’essenzialità del linguaggio, e dall’ipòbole. Molte delle sue opere sono considerate pietre miliari della letteratura americana.

[8]Il Capitale (Das Kapital) è l’opera maggiore di Karl Marx ed è considerata il testo-chiave del marxismo. Il Libro I del Capitale fu pubblicato quando l’autore era ancora in vita (1867), gli altri due uscirono postumi. Il Libro II ed il III uscirono a cura di Friedrich Engels rispettivamente nel 1885 e nel 1894, mentre il Libro IV venne pubblicato (1905-1910) da Karl Kautsky con il titolo di Teorie del plusvalore.

[9]Jiang Zemin, (江泽民T, 江澤民S) è un politico cinese. Ha ricoperto le cariche di Segretario generale del Partito Comunista Cinese dal 1989 al 2002, Presidente della Repubblica Popolare Cinese dal 1993 al 2003, Presidente della Commissione Militare Centrale del partito dal 1989 al 2004 e Presidente della Commissione militare dello Stato dal 1990 al 2005.

[10]HúJǐntāo[ (胡錦濤T, 胡锦涛S, HúJǐntāoP; Jixi, 21 dicembre 1942) è un politico cinese. È stato il Quarto Segretario generale del Partito Comunista Cinese, eletto al termine del XIV Congresso Nazionale, nonché Presidente della Repubblica Popolare Cinese e Presidente della Commissione Militare Centrale dello stato e del partito.

[11]La Nuova via della seta è un’iniziativa strategica della Cina per il miglioramento dei collegamenti e della cooperazione tra paesi nell’Eurasia. Comprende le direttrici terrestri della “zona economica della via della seta” e la “via della seta marittima del XXI secolo” , ed è conosciuta anche come “iniziativa della zona e della via” o “una zona, una via” e col corrispondente acronimo inglese OBOR (Onebelt, One road). Cfr. Cina e CEEC un modello vincente per la “Nuova via della seta”.

[12]Michele Geraci, Michele Geraci è un economista e professore di finanza presso la New York University (NYU) di Shanghai, ex Direttore e Manager di banca per gli investimenti e ingegnere elettronico. Dal 2008 è a capo del “China for the Global Policy Institute” e Professoredi Finanza presso l’Università di Zhejiang in Hangzhou. Nel 2013 è entrato a far parte della Nottingham University Business School in Cina, dove è responsabile del programma di politica economica della Cina e assistente del dipartimento di finanza. Cfr.Michele Geraci.

In copertina Xi Jinping,Presidente della Repubblica Popolare Cinese

Fonte fotografica: Xinhua News Agency