Assemblea ONU: “Si all’adesione della Palestina”. Ora la parola al Consiglio di sicurezza


L’ Assemblea Generale dell’ONU ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, e raccomanda al Consiglio di Sicurezza di “riconsiderare favorevolmente la questione”. Il SI con 143 voti a favore, 9 no e 25 astensioni tra cui l’Italia. Ora tocca al Consiglio di Sicurezza dove sarà determinante il voto degli Stati Uniti. L’ambasciatore israeliano: “avete aperto l’ONU ai nazisti moderni” e in segno di protesta trita la Carta della Nazioni Unite.


L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha sostenuto a stragrande maggioranza il tentativo della Palestina di diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, riconoscendolo qualificato per aderirvi e raccomandando al Consiglio di sicurezza dell’ONU di “riconsiderare favorevolmente la questione”.
Il voto dell’Assemblea Generale composta da 193 membri è stato un sondaggio globale di sostegno alla candidatura palestinese a diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite – una mossa che riconoscerebbe effettivamente uno Stato palestinese – dopo che gli Stati Uniti hanno posto il veto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il mese scorso.

Il si dell’Assemblea ONU all’adesione della Palestina

L’Italia si è astenuta sulla risoluzione dell’Assemblea Generale Onu che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Gli altri astenuti sono Albania, Bulgaria, Austria, Canada, Croazia, Fiji, Finlandia, Georgia, Germania, Lettonia, Lituania, Marshall Island, Olanda, North Macedonia, Moldavia, Paraguay, Romania, Vanuatu, Malawi, principato di Monaco, Ucraina, Gran Bretagna, Svezia e Svizzera. Mentre i nove Paesi che hanno votato contro sono Usa, Israele, Palau, Nauru, Micronesia, Papua Nuova Guinea, Ungheria, Argentina e Repubblica Ceca.

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Le reazioni

Dura la reazione di Israele dove l’ambasciatore all’Onu Gilad Erdan ha dichiarato  “Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni… Questo giorno rimarrà ricordato nell’infamia”, parlando di uno “stato terrorista palestinese che sarebbe guidato dall’Hitler dei nostri tempi”. “State facendo a pezzi la Carta Onu con le vostre mani”, ha detto mentre inseriva alcune pagine del documento in un tritacarte, un gesto di disprezzo verso i valori della carta.  “Vogliamo la pace, vogliamo la libertà”, ha detto all’assemblea l’ambasciatore palestinese all’ONU Riyad Mansour prima del voto. “Un voto sì è un voto per l’esistenza palestinese, non è contro alcuno stato…È un investimento nella pace”. 
Il vice ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite Robert Wood ha dichiarato che le misure unilaterali alle Nazioni Unite e sul campo non porteranno avanti una soluzione a due Stati. “Il nostro voto non riflette l’opposizione alla statualità palestinese; siamo stati molto chiari nel sostenerla e nel cercare di farla avanzare in modo significativo. Si tratta invece di un riconoscimento che la statualità verrà solo da un processo che implica negoziati diretti tra le parti.”. Il ministero degli Esteri turco in una nota ha dichiarato: “Accogliamo con favore la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che consente alla Palestina di partecipare ai lavori delle Nazioni Unite con maggiori diritti e privilegi”. 

L’astensione dell’Italia

“L’Italia condivide l’obiettivo di una pace globale e duratura che potrà essere raggiunta solo sulla base di una soluzione a due Stati con Israele e Palestina che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza entro confini riconosciuti e concordati. Riteniamo che tale obiettivo debba essere raggiunto attraverso negoziati diretti tra le parti e dubitiamo che l’approvazione della risoluzione odierna contribuirà all’obiettivo di una soluzione duratura al conflitto. Per questo motivo abbiamo deciso di astenerci”: questa la motivazione fornita dal rappresentante permanente italiano, ambasciatore Maurizio Massari, spiegando la posizione dell’Italia sul voto in Assemblea generale. “L’importanza di ripristinare un orizzonte politico per rispondere alle legittime aspirazioni del popolo palestinese dovrebbe guidare la nostra azione a medio termine – ha aggiunto l’ambasciatore -. Nel breve termine, la priorità dovrebbe essere data alla risoluzione della catastrofica e tragica crisi umanitaria a Gaza”.


Foto copertina: L’assemblea dell’Onu vota si all’adesione Palestina e l’ambasciatore israeliano trita la carta delle Nazioni Unite