A Losanna si è svolta una grande manifestazione dei curdi per celebrare il centenario del trattato che delimitava i confini della moderna Turchia.
24 luglio 1923 a Losanna in Svizzera, la neonata Repubblica Turca e le potenze dell’Intesa, firmarono l’accordo che sanciva la fine delle ostilità della Prima Guerra Mondiale e nella successiva guerra d’indipendenza turca.
L’accordo va sotto il nome di Trattato di Losanna. Il trattato pose fine al sanguinoso conflitto greco-turco e ridisegnò i confini stabiliti dal trattato di Sèvres[1], imponendo nuove frontiere tra Grecia, Bulgaria e Turchia, oltre a determinare la fine di ogni pretesa turca su Cipro, Regno dell’Iraq e Siria. Il Trattato pose fine ad ogni desiderio di indipendenza dei territori abitati da comunità non turche, così come inizialmente previsto dalla conferenza di pace di Parigi nel 1919, dove Francia e Regno Unito dichiararono che Armenia, Siria, Mesopotamia, Kurdistan, Palestina e Higaz potevano staccarsi dalla Turchia.
Il trattato di Losanna rappresenta ufficialmente la pietra tombale sul progetto del Kurdistan indipendente. La maggior parte dei territori curdi toccò alla Turchia, un’altra porzione alla Siria e le regioni meridionali del Kurdistan al Regno dell’Iraq, creato da Londra con la fusione dei due distretti ottomani di Bassora e Baghdad (a lungo irrisolta rimase la questione di Mosul, non regolata a Losanna e all’origine di una crisi diplomatica turco-britannica).
Da allora la questione del Kurdistan è rimasta una ferita aperta.
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La manifestazione curda a Losanna
Come ogni anno, a ridosso dell’anniversario del trattato, i curdi manifestano nella cittadina svizzera.
Partiti dalla zona intorno all’hotel Château d’Ouchy, sul lago di Ginevra, che ha ospitato i colloqui pre-trattato, quasi 6.000 persone provenienti da tutta Europa, hanno attraversato la città dietro uno striscione, tenuto da sei donne, su cui si leggeva: “Il Trattato di Losanna è una decisione di genocidio dei popoli del Kurdistan”. Molte bandiere, distribuite dagli organizzatori, hanno sventolato durante la processione, recanti l’immagine di varie regioni e organizzazioni curde. Diverse bandiere rappresentavano anche Abdullah Öcalan, fondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), imprigionato in Turchia dal 1999. La marcia si è conclusa a Palazzo Rumine, nel centro della città, che ha ospitato la firma nel 1923.
“Vogliamo approfittare di questo centenario per mostrare al mondo intero che la questione curda resta irrisolta. E che le conseguenze del Trattato di Losanna si fanno ancora tragicamente sentire”, ha spiegato all’agenzia di stampa svizzera ATS Hayrettin Öztekin, membro del Kurdistan Cultural Center.
Questo trattato, secondo il Centro Culturale del Kurdistan, “ha sancito la separazione del popolo curdo tra quattro Stati, Turchia, Iraq, Iran e Siria, fallendo in gran parte sul piano democratico”.
In Turchia i curdi sono stati abbandonati dalle grandi potenze “allo Stato turco nazionalista e razzista, permettendo un secolo di massacri, sfollamenti forzati della popolazione e politiche di repressione e assimilazione”, secondo il Cck.
Note
[1] Il trattato di Sèvres è stato il trattato di pace firmato tra le potenze alleate della prima guerra mondiale e l’Impero ottomano il 10 agosto 1920 presso la città francese di Sèvres. Di fatto questo trattato non fu mai ratificato per l’opposizione dei nazionalisti turchi e quindi sostituito dal trattato di Losanna del 1923.
Foto copertina: Come ogni anno i curdi sfilano a Losanna per manifestare contro il Trattato del 1923.