Dal prossimo 24 gennaio inizieranno le votazioni per eleggere il successore di Sergio Mattarella. Ripercorriamo la storia dei dodici Presidenti della Repubblica.
Giorgio Napolitano undicesimo presidente in carica dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015
Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano undicesimo Presidente della Repubblica italiana, è stato anche il primo ad essere eletto per un secondo mandato: ricoprì infatti il suo incarico dal 2006 al 2013, e dal 2013 al 2015. Già Presidente della Camera e Ministro dell’Interno, fu deputato dal 1953 al 1996 (nei gruppi parlamentari del PCI e del PDS) ed europarlamentare dal 1989 al 1992 e di nuovo dal 1999 al 2004. Conferì l’incarico a cinque Presidenti del Consiglio dei Ministri: Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi; ha nominato cinque giudici della Corte Costituzionale (tra cui Marta Cartabia, che diverrà la prima donna a presiedere la Consulta) e cinque senatori a vita. È stato l’unico capo dello Stato a essere stato membro del Partito Comunista Italiano ed il terzo napoletano dopo De Nicola e Leone, oltre che il più anziano al momento dell’elezione nella storia repubblicana; detiene anche il primato come più anziano capo di Stato d’Europa nonché terzo al mondo.
Napolitano fu accusato di essere eccessivamente accondiscendente durante il Governo Berlusconi, avendo promulgato diverse leggi aspramente contestate dall’opposizione del tempo (tra le quali il cosiddetto Lodo Alfano-che Beppe Grillo definì “legge incostituzionale”-, il cosiddetto Scudo fiscale, la legge 51/2010 sul legittimo impedimento-della quale la Corte Costituzionale dichiarerà anticostituzionali alcune disposizioni; nel 2014 il Movimento 5 Stelle depositò una messa in stato d’accusa nei suoi confronti, archiviata poi dal comitato parlamentare chiamato a decidere in merito poiché ritenuta “manifestamente infondata”.
Biografia
Nato a Napoli il 29 giugno 1925, si laureò in Giurisprudenza nel 1947. La sua attività parlamentare si svolse inizialmente in seno alla Commissione Bilancio e Partecipazioni statali, con un lavoro prettamente orientato alla risoluzione dei problemi sullo sviluppo del Mezzogiorno. Gli sono stati conferiti diversi riconoscimenti accademici honoris causa: la nomina a Professore Onorario dell’Università degli Studi di Trento; le lauree dell’Università degli Studi di Bari, dell’Università Complutense di Madrid, dell’Università Ebraica di Gerusalemme, dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, della Sorbona di Parigi, dell’Università di Oxford, della Alma Mater Studiorum di Bologna. Oltre ad aver collaborato alla rivista “Società” diretta da Ranuccio Bianchi Bandinelli ed alla rivista “Cronache meridionali” con numerosi saggi su temi meridionalistici, nel 1962 pubblicò il suo primo libro dal titolo “Movimento operaio e industria di Stato”.
È autore di numerose pubblicazioni, tra le quali: “Intervista sul PCI” con Eric Hobsbawm; “In mezzo al guado”; “Oltre i vecchi confini”; “Al di là del guado: la scelta riformista”; “Europa e America dopo l’89”; “Dove va la Repubblica – Una transizione incompiuta”; “Europa politica”; “Dal PCI al socialismo europeo: un’autobiografia politica”; “Il patto che ci lega” e “Una e indivisibile. Riflessioni sui 150 anni della nostra Italia”.
Frase celebre
“Nessuno Stato europeo può illudersi di contare solo sulle sue forze”
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