Il futuro del clima secondo Cina e Brasile


Dal riavvicinamento tra Cina e Stati Uniti al primo incarico del neoeletto presidente del Brasile Lula: la COP27 che si è appena conclusa in Egitto ha portato molte proposte e decisioni per ridurre la crisi energetica che stiamo vivendo e per rimediare alla deforestazione.


A cura di Eleonora Scalabrin

Cina e Brasile sempre più in rilievo nella lotta al cambiamento climatico

Si è da poco conclusa a Sharm el-Sheikh la Conferenza delle Parti dell’UNFCCC[1], nota col nome COP27. L’inizio della Conferenza sottolinea l’emergenza climatica che stiamo vivendo, la quale è legata ad altre situazioni di crisi attuali tra cui guerra, recessione, debiti ed emissioni[2].
Dei 198 Paesi membri dell’UNFCC due paesi emergenti non sono passati inosservati: il Brasile che si presenta con il neopresidente Lula e la Cina, la quale torna a cooperare con gli Stati. I due Paesi emergenti si fanno subito sentire con una dichiarazione congiunta, che comprende anche India e Sudafrica, in cui criticano i paesi ricchi sostenendo che nell’ultimo anno ci sia stato un significativo aumento della produzione e del consumo di combustibili fossili, nonostante i Paesi ricchi continuino a mettere pressione ai Paesi emergenti per sviluppare politiche e strategie sostenibili[3].

La Cina durante la COP27

La Cina è attualmente il più grande emettitore di metano al mondo[4], ma l’inviato cinese per il clima Xie Zhenhua sostiene fermamente che il Paese si stia muovendo per ridurre del 30% le emissioni entro il 2030[5]. A tal proposito, durante l’evento “Green living, Joint Efforts and Shared benefits: promoting Public participation in green measures” svolto nel padiglione cinese, l’inviato Xie Zhengua ha dichiarato che “la Cina ha compiuto notevoli progressi verso il raggiungimento della neutralità del carbonio”: il Paese starebbe attualmente investendo in energie rinnovabili in quanto, come annunciato dal presidente Xin Jinping, si sta impegnando a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2060[6].


Le misure che il Paese sta adottando sono molteplici, e includono supporto per le aziende a basso impatto ambientale, sussidi per incentivare l’uso di veicoli elettrici e creazione di aziende a basse emissioni di carbonio; inoltre, il Paese si sta impegnando a dare priorità alla protezione della biodiversità e alla riduzione dell’inquinamento e di conseguenza delle centrali a carbone[7].
Uno dei forti messaggi mandati dal delegato cinese è che la chiave per risolvere il problema del cambiamento climatico deve essere la cooperazione ed il multilateralismo, e proprio per questo Cina e Stati Uniti stanno lavorando attivamente e congiuntamente contro le emissioni di metano[8]. I due Paesi hanno ricominciato a stringere accordi dopo che si sono incontrati durante il summit G20 a Bali, in Indonesia, e hanno riferito che il cambiamento climatico è un tema negli interessi comuni dei due Paesi e di conseguenza la coordinazione e cooperazione tra i due deve essere solida e duratura per l’interesse di entrambe le parti. Il segnale inviato dalle due potenze è molto forte e positivo in quanto denota l’impegno che entrambi i Paesi stanno mettendo nella lotta al cambiamento climatico[9] La cooperazione è quindi un tassello essenziale e stimola ed incoraggia altri Paesi a creare partnership e accordi per far fronte alla crisi che stiamo vivendo.
Durante un altro evento svolto la scorsa settimana, Xie Zhenhua dichiarò che, nonostante non sia una responsabilità della Cina, Beijing si impegnerà a sostenere economicamente i Paesi più poveri, in quanto a loro sono stati promessi fondi da destinare alla lotta al cambiamento climatico che non sono mai arrivati, causando arretratezza e crisi.

Il Brasile durante la COP27

Il neoeletto presidente del Brasile Lula rende noto il suo arrivo in Egitto con un messaggio nel suo profilo Twitter[10] in cui scrive che il Brasile è tornato nel mondo per dibattere la questione climatica;

Lula aveva infatti promesso che si sarebbe posto in prima linea per la lotta al cambiamento climatico al fine di salvare l’Amazzonia e subito si è impegnato proponendo una collaborazione con la Repubblica Democratica del Congo e l’Indonesia[11], i quali insieme costituiscono il 52% della foresta tropicale del mondo, per la protezione e la salvaguardia di quest’ultima; i tre Paesi vogliono negoziare un nuovo meccanismo sostenibile per preservare la biodiversità: la delegata brasiliana Izabella Teixera, sostiene che la sicurezza climatica dipende da quanto e come la foresta Amazzonica viene protetta. Il Brasile sostiene che per ridurre la deforestazione e le emissioni si debba usare il meccanismo REDD+[12]. Esso si compone di tre fasi: la prima, in cui vengono stabilite le strategie da svolgere, la seconda che comprende una prima attuazione delle strategie e una terza fase in cui vengono esplicate le riduzioni delle emissioni di carbonio[13]

La deforestazione è uno degli argomenti su cui il Brasile si concentra e, ottenendo anche il supporto del delegato colombiano[14], Teixera propone di organizzare un Summit tra le Nazioni in cui si trova la Foresta Amazzonica e tutte le parti interessate nella sua conservazione, in modo da poter stabilire un efficace piano di azione per la sua tutela.
Molto importante è stata la riunione del 15 novembre che Lula ha avuto con Xie Zhenhua e John Kerry, delegati rispettivamente di Cina e Stati Uniti, in cui sono stati definiti i futuri aiuti economici necessari per la preservazione della foresta Amazzonica. Conclusosi il vertice, il delegato statunitense ha dichiarato di essere fiducioso e stimolato a lavorare con Lula nella protezione della biodiversità[15]. Il Brasile è stato il primo Paese a concretizzare le decisioni prese durante la scorsa COP26 di Glasgow, creando a marzo il Programa Nacional de Reduçao de Emissões Metano Zero[16] con lo scopo di sfruttare residui organici in modo da ridurre più del 30% delle emissioni totali di metano. Il programma è un’opportunità economica e strategica, riducendo le emissioni infatti si possono creare bio fertilizzanti per l’agricoltura ed energia pulita e rinnovabile, contribuendo alla crescita e allo sviluppo sostenibile[17].

Le priorità di Cina e Brasile

L’impegno della Cina nello sviluppo energetico fa emergere la necessità dei grandi Paesi di prendere iniziative responsabili volte alla protezione dell’ambiente. Per la Cina questa è anche una strategia per mostrarsi come un Paese moderno, giovane ed in fase di rinnovamento[18]. Inoltre, la collaborazione con gli Stati Uniti, manda un segnale molto forte circa l’importanza del tema ambientale per l’intera umanità.
Per il Brasile di Lula, invece, questo primo viaggio da neopresidente è stato un modo per ribadire che la sua priorità è la tutela della foresta Amazzonica, portandolo a stipulare accordi e partnership con Paesi con interessi simili.

Riflessioni finali

Le potenze mondiali devono continuare a collaborare per la riduzione delle emissioni e devono trovare i fondi per poter aiutare i Paesi più poveri ed instabili, in modo da creare unità tra i Paesi per la lotta al cambiamento climatico. Cina e Brasile si stanno impegnando molto e durante lo svolgimento della COP27 si è visto come i due Paesi si siano posti come priorità quella di organizzare incontri e collaborazioni con altre Nazioni, Cina con Stati Uniti e Brasile con Repubblica Democratica del Congo ed Indonesia: le alleanze per la lotta al cambiamento climatico sono, come sostiene il delegato cinese, fondamentali e il multilateralismo che si crea durante la COP27 tra i Paesi deve essere sempre più fruttuoso per poter raggiungere i risultati prefissati.


Note

[1] UNFCCC: United Nations Framework Convention on Climate Change https://unfccc.int [2] “COP27: conferenza clima al via tra emergenze e piccoli progressi”, OnuItalia, 6 novembre 2022
[3] “India, Brasil, Sudáfrica y China critican a países ricos en COP27”, Prensa Latina, 16 novembre 2022 https://www.prensa-latina.cu/2022/11/16/india-brasil-sudafrica-y-china-critican-a-paises-ricos-en-cop27
[4] IEA Global Methane Tracker 2022 https://www.iea.org/reports/global-methane-tracker-2022/overview
[5] “China’s surprise visit to US-EU event hints at cooperation on methane”, Joe Lo, 17 novembre 2022
[6] China climate envoy says Beijing committed to carbon neutrality, Youtube, 10 novembre 2022,

[7] “China’s Transition to a Law-Carbon Economy and Climate Resilience needs shifts in resources and technologies”, the World Bank, 12 ottobre 2022
[8] “Resumption of talks between China, US pushes COP27 to yield concrete results”, GT staff reporters per Global Times, 16 novembre 2022 https://www.globaltimes.cn/page/202211/1279705.shtml
[9] “Kerry: Formal climate talks between US and China have resumed at UN summit”, Ivana Kottasová, 16 novembre 2022 https://edition.cnn.com/2022/11/16/world/us-china-climate-talks-kerry-cop27/index.html
[10] @LulaOficial, Twitter, 17 novembre 2022
[11] “Biggest rainforest nations form triple alliance to save jungle”, Cnn world, 14 novembre 2022 https://edition.cnn.com/2022/11/14/world/rainforest-alliance-brazil-indonesia-congo-intl-hnk/index.html
[12] “COP27: Leaders boost sustainable forest management”, United Nations Climate Change, 14 novembre 2022 https://unfccc.int/news/cop27-leaders-boost-sustainable-forest-management
[13] What is REDD+, United Nations Climate Change https://unfccc.int/topics/land-use/workstreams/redd/what-is-redd
[14] “Brazil is back at COP27 as Lula meets Us, Chinese climate envoys”, Jake Spring e Lisandra Paraguassu per Reuters, 15 novembre 2022 https://www.reuters.com/business/cop/brazil-is-back-climate-helm-lula-arrives-egypt-cop27-2022-11-15/
[15] “John Kerry diz esperar guinada total do Brasil e aguarda encontro com Lula para definir dinheiro á Amazônia”, Nathalia Passarinho per BBC Brasil https://www.bbc.com/portuguese/brasil-63633669
[16] Governo do Brasil, Dados e Fatos, 7 novembre 2022, https://www.gov.br/pt-br/campanhas/brasil-na-cop/materias/box-dados-e-fatos
[17] Programa nacional METANO ZERO https://www.gov.br/mma/pt-br/assuntos/climaozoniodesertificacao/ProgramaMetanoZero.pdf
[18] “China’s carbon peak and neutrality goals show its resolve to address climate change”, Zhou Luming, 3 maggio 2021 http://www.china.org.cn/opinion/2021-05/03/content_77451598.htm


Foto copertina: Vista di un cartello COP27 sulla strada che conduce all’area della conferenza nella località egiziana di Sharm el-Sheikh, sul Mar Rosso, dove si è tenuto il vertice COP27 REUTERS/Alamy Stock Photo