Il primo vertice UE-Consiglio di cooperazione del Golfo: tra aspettative e realtà


L’Unione Europea (UE) e il Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) hanno tenuto il loro primo vertice a Bruxelles, in un momento critico per il Medio Oriente e con l’imminente pericolo di una escalation tra Israele e Iran che rischia di destabilizzare l’intera regione.


A cura di Federica Curcio

Lo scorso 16 ottobre a Bruxelles si è tenuto il primo summit tra i vertici del Consiglio per la Cooperazione del Golfo (GCC), organizzazione regionale che riunisce i sei Stati del Golfo Persico (Qatar, Kuwait, Bahrein, Arabia Saudita, Oman, Emirati Arabi Uniti) e l’UE, sulla base dei crescenti legami politici tra i due blocchi e delle comuni sfide alla pace, alla sicurezza e alla stabilità regionali e internazionali. I rapporti UE-GCC si sono intensificati in seguito all’invasione dell’Ucraina, e i recenti sviluppi in Medio Oriente hanno ulteriormente catalizzando l’attenzione dell’Europa verso la regione, che ospita i principali produttori di petrolio (circa il 30% della produzione mondiale).
Al vertice, già definito come “un momento di svolta” dal Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, hanno partecipato i massimi livelli di rappresentanza istituzionale da entrambe le parti. L’incontro ha visto la partecipazione dello stesso principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, che ha lavorato a fianco del presidente in carica del GCC, l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani. Da parte europea, i lavori sono stati aperti dal discorso della Presidente Ursula Von der Leyen, alla presenza della presidente in carica del G7, Giorgia Meloni. I lavori hanno prodotto una dichiarazione finale congiunta che ha incluso ben 57 punti, incentrata sulla nascita di una vera e propria Strategic Partnership UE-GCC ma soprattutto sulla posizione comune sui conflitti in Medio Oriente e in Ucraina, ma anche su altri dossier ritenuti altamente strategici per le due regioni.

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Le tappe dell’avvicinamento

Il processo che ha portato al summit è stato avviato nel maggio 2022 da parte europea, quando il Consiglio dell’UE ha adottato la Comunicazione congiunta dell’Unione su un “Partenariato strategico con il Golfo”, riconoscendo la crescente importanza strategica sia in Medio Oriente che come potenze emergenti sulla scena internazionale. Il documento, che delineava la Nuova Strategia dell’Unione per il Golfo, ha rappresentato un importante passo avanti nelle relazioni con i partner del GCC e ha inoltre gettato le basi per un approccio europeo più ambizioso e strategico alla penisola arabica, identificando una serie di aree per una più stretta cooperazione, dal commercio e gli investimenti, alla transizione verde e alla sicurezza energetica, alla cooperazione umanitaria e allo sviluppo, alla stabilità e alla sicurezza regionali[1].
Nell’arco di due anni, l’istituzionalizzazione delle relazioni UE-Consiglio di cooperazione del Golfo si è ulteriormente sviluppata attraverso altre importanti tappe. A settembre 2022, è stata aperta una nuova Rappresentanza UE a Doha, che si aggiunge a quelle già presenti in Kuwait (2019), Arabia Saudita (2004) ed Emirati Arabi Uniti (2013). Successivamente nel 2023 l’Unione ha nominato il primo Rappresentante speciale UE per il Consiglio di Cooperazione del Golfo, l’ex Ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio. In seguito all’invito a tenere colloqui regolari sulle questioni di sicurezza regionale, il primo Dialogo sulla sicurezza regionale GCC-UE si è tenuto a Riyadh a gennaio 2024, a cui hanno fatto seguito il ​​Forum di alto livello GCC-UE a Lussemburgo ad aprile e l’apertura della Camera di commercio GCC-UE in Arabia Saudita a maggio, volta a facilitare gli investimenti e gli scambi commerciali tra le due regioni.

Le sfide della partnership, tra presente e passato

Commercio e investimenti sono stati tra i temi di maggior rilievo affrontati al summit del 16 ottobre scorso Entrambe le parti hanno sottolineato l’importanza di perseguire un accordo di libero scambio (Free trade agreement– FTA), in discussione già dal 1990 e poi arenatosi nel 2008 per il rifiuto da parte del GCC di includere clausole giuridicamente vincolanti sui diritti umani e su specifici standard ambientali[2]. Anche in assenza dell’accordo, tuttavia, il commercio tra le parti è rimasto solido grazie all’Accordo del 1988 il quale regola ancora oggi la cooperazione economica e politica tra i due partner. Il commercio totale UE-GCC nel 2023 è ammontato a 170,1 miliardi di euro: le importazioni europee, dal valore di 76,3 miliardi di euro, sono state guidate da combustibili e prodotti minerari (58,3 miliardi di euro, 76,4%) e beni manifatturieri (5,8 miliardi di euro, 7,6%); mentre le esportazioni  hanno raggiunto i 93,7 miliardi di euro e sono state dominate da macchinari e attrezzature per il trasporto (38,8 miliardi di euro, 41,4%), prodotti chimici (15,3 miliardi, 16,3%) e articoli vari (12,3 miliardi di euro, 13,1%)[3]. Dunque, il vertice ha gettato le basi per dare nuova linfa alle future trattative commerciali, aprendo la strada anche a relazioni bilaterali più strette tra UE e singoli Stati membri del blocco del Golfo.
È stata poi sottolineata la necessità di cooperazione nel settore dell’energia, in particolare nel campo della transizione green, dossier centrale per le due regioni che hanno espresso la volontà di lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, puntando su un futuro energetico sostenibile e diversificato. La cooperazione in materia tra i due blocchi era già partita lo scorso aprile, con il lancio del progetto EU-GCC Cooperation on Green Transition, una piattaforma congiunta per lo scambio di best practices e competenze tra l’UE e gli stakeholder del GCC[4].  I Paesi del GCC sono infatti oggi impegnati in ambiziosi progetti sull’energia rinnovabile, oltre ad essere in prima linea negli investimenti globali nella produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio. Questo impegno è funzionale all’obiettivo di integrare la loro offerta di gas e petrolio con esportazioni di energia sostenibile, e in tal senso l’UE rappresenta un importante potenziale mercato. In questo scenario, il Golfo si configura come un partner strategico per l’Unione se si considerano i due cardini del piano REPower EU della Commissione Europea: la rapida riduzione della dipendenza dai combustibili fossili russi e l’accelerazione della transizione verde.
La sicurezza è stata un altro tema al centro dell’incontro, ed è a tutti gli effetti una priorità condivisa per i due blocchi, data la continuità dell’ambiente geostrategico che essi condividono. Entrambe le parti hanno ribadito l’impegno a cooperare contro le minacce comuni, quali il terrorismo e la sicurezza delle rotte marittime, nell’ambito del Dialogo di Sicurezza Regionale UE-GCC, lanciato a Riyadh all’inizio del 2024[5]. Per l’Europa, l’interesse verso il Golfo è diretto, poiché gli effetti di ciò che accade in Medio Oriente impattano direttamente sui 27.  Speculare è l’interesse dei Paesi del Golfo in questo ambito: una giusta risoluzione della questione palestinese, il contenimento di una guerra più ampia che rischia di coinvolgere Israele e Iran, sforzi concertati per limitare gli attacchi degli Houthi contro le spedizioni internazionali nel Mar Rosso. Il ruolo del Golfo come mediatore nei conflitti regionali era già emerso lo scorso settembre quando l’Arabia Saudita aveva annunciato la creazione di un’alleanza globale per supportare una soluzione a due stati[6]. L’iniziativa aveva trovato il sostegno pubblico capo della politica estera dell’UE Josep Borrell, poi rinnovata nel comunicato congiunto rilasciato al termine del summit in cui le parti si sono impegnate a «realizzare il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione attraverso la soluzione dei due stati in cui Israele e Palestina vivono fianco a fianco in pace entro confini sicuri e riconosciuti lungo le linee del 1967 in linea con il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni ONU e l’Iniziativa di pace araba del 2002»[7]. In un Medio Oriente attualmente in fiamme, agli occhi dell’UE il Consiglio può svolgere un ruolo importante nel tentativo di gestire il rischio di escalation tra Israele e Iran (ma anche in Libano) grazie al canale diplomatico saudita-iraniano e alle relazioni stabilite negli ultimi anni tra alcuni Stati del GCC e Tel Aviv.

Conclusioni

Il primo vertice UE-CCG ha sicuramente segnato una pietra miliare nella storia delle relazioni tra queste due organizzazioni regionali. Il comunicato finale congiunto rilasciato a margine dell’incontro fissa obiettivi ambiziosi e condivisi, primo fra tutti la posizione comune sulla de-escalation per la stabilizzazione in Medio Oriente – ma anche in Ucraina- con l’impegno di continuare il dialogo su base regolare ogni due anni (il prossimo incontro è fissato al 2026 in Arabia Saudita). Una maggiore cooperazione con i paesi del Golfo è una priorità per l’UE sotto molti aspetti, ma potrebbe essere influenzata da attori esterni ed eventi al di fuori del controllo delle parti coinvolte. Infatti, la regione è di notevole interesse per diverse grandi potenze. Ad esempio, Cina (che ha superato l’UE come principale partner commerciale per i Paesi del Golfo), Russia e India stanno solidificando la loro presenza nell’area e potrebbero ostacolare l’approfondimento della partnership UE – GCC se riuscissero a rafforzare efficacemente i loro legami con questi Paesi. Tuttavia, la sfida principale alla cooperazione UE-GCC è principalmente politica[8].  In primo luogo, mentre la Commissione europea lavora per il rafforzamento delle relazioni, il Parlamento europeo ha condannato diversi paesi del Consiglio su questioni relative al rispetto dei diritti umani (in particolare l’Arabia Saudita)[9]ˉ[10]. Inoltre, la nascita del partenariato strategico UE-CCG è stata segnata dalle guerre in Ucraina e a Gaza, le quali hanno cristallizzato divergenze politiche sostanziali tra Bruxelles e Riad. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, i paesi del CCG hanno rifiutato di allinearsi alle posizioni europee e, in alcuni casi, hanno persino facilitato l’aggiramento delle sanzioni occidentali verso Mosca. Allo stesso tempo le posizioni europee sulla guerra a Gaza hanno fortemente screditato le narrazioni europee sui valori democratici e i diritti fondamentali agli occhi dei loro partner del GCC e più in generale delle opinioni pubbliche arabe.


 Note

[1] EU Monitor, Questions and answers on the Joint Communication on a Strategic Partnership with the Gulf, 18 maggio 2022. https://www.eumonitor.eu/9353000/1/j9vvik7m1c3gyxp/vlt1hhbetmzu?ctx=vh7gkuhng0wh
[2] Rollo, J. (2008) Prospects for an EU–Gulf Cooperation Council Free Trade Area. Chatam House, Briefing Paper. https://www.chathamhouse.org/sites/default/files/public/Research/International%20Economics/bp0408ftagcc.pdf
[3] Commissione Europea, EU trade relations with the Gulf region. Facts, figures and latest developments. https://policy.trade.ec.europa.eu/eu-trade-relationships-country-and-region/countries-and-regions/gulf-region_en
[4] Servizio Europeo per l’Azione Esterna, European Union Launches ‘EU-GCC Green Transition Project’ at the World Future Energy Summit. EEAS Press Team, 24 aprile 2024. https://www.eeas.europa.eu/eeas/european-union-launches-%E2%80%98eu-gcc-green-transition-project%E2%80%99-world-future-energy-summit_en
[5] Servizio Europeo per l’Azione Esterna, GCC: first Regional Security Dialogue with the EU held in Riyadh. EEAS Press Team, 25 gennaio 2024. https://www.eeas.europa.eu/eeas/gcc-first-regional-security-dialogue-eu-held-riyadh_en
[6] Haboush, A. Saudi Arabia announces new global coalition to establish Palestinian state. Al Arabiya English, 27 settembre 2024. https://english.alarabiya.net/News/saudi-arabia/2024/09/27/saudi-arabia-announces-new-global-coalition-to-establish-palestinian-state
[7] Consiglio Europeo, First European Union-Gulf Cooperation Council Summit – Joint Statement. Statements and remarks, 16 ottobre 2024. https://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2024/10/16/first-european-union-gulf-cooperation-council-summit-joint-statement/
[8] Müftüler-Baç, M., Uzun-Teker, E. (2024). Rethinking the EU’s Strategic Partnerships in Times of Crisis. Carnegie Endowment for International Peace, Strategic Europe. https://carnegieendowment.org/europe/strategic-europe/2024/05/rethinking-the-eus-strategic-partnerships-in-times-of-crisis?lang=en
[9] Parlamento Europeo, MEPs demand end to EU arms exports to Saudi Arabia. Comunicati stampa, 25 ottobre 2018. https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20181018IPR16536/meps-demand-end-to-eu-arms-exports-to-saudi-arabia
[10] European Centre for Democracy and Human Rights (ECDHR), European Parliament resolution on Saudi Arabia highlights women’s rights. Statements, 8 luglio 2021. https://www.ecdhr.org/european-parliament-resolution-on-saudi-arabia-highlights-womens-rights/


Foto copertina: Lo sceicco Maktoum bin Mohammed insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Vertice UE-Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) – Bruxelles, 16 ottobre 2024. https://gulfnews.com/world/europe/middle-east-crisis-top-of-mind-at-first-eu-gulf-summit-1.104394542