A seguito dell’importante conferenza del 21 ottobre 2021 sui “Distretti Culturali Europei” abbiamo avuto modo di porre qualche domanda al Gran Muftì emerito di Bosnia sulle tematiche emerse da quest’ultima e non sono mancati approfondimenti su Afghanistan e migrazioni.
In data 21 ottobre 2021 un’importante conferenza intitolata “Porte Aperte alle Culture – Fratellanza e Civiltà” ha avuto luogo al Museo archeologico nazionale di Napoli. Sotto la presidenza del Dr. Lucio Minervini numerosi studiosi, accademici ed esponenti religiosi si sono riuniti per lanciare un progetto culturale estremamente importante. Tra le personalità di spicco presenti alla conferenza vi era il Gran Muftì emerito di Bosnia, Mustafa Céric che è intervenuto supportando appieno il progetto del dr. Minervini e promuovendo un suo personale progetto atto a creare un corridoio umanitario e culturale tra l’Afghanistan, la Bosnia e l’Italia.
Il Gran Muftì emerito è da sempre una personalità attiva nella promozione della pace e dei valori democratici nonché della convivenza delle religioni. Difatti, è stato insignito nel 2003 del premio UNESCO Felix Houphouet-Boigny Peace Prize e del premio Sternberg del Consiglio Internazionale dei Cristiani e degli Ebrei “per il suo contributo eccezionale alla comprensione tra le fedi.” Nel 2007 ha ricevuto il premio della Theodor-Heuss-Stiftung per il suo contributo alla diffusione e al rafforzamento della democrazia. Lo stesso anno ha ricevuto il premio alla carriera dell’Association of Muslim Social Scientists UK. Nel 2008 è stato premiato dalla Eugen Biser Foundation per il suo sforzo nel promuovere la comprensione e la pace tra il pensiero cristiano e quello islamico[1]. A seguito della conferenza abbiamo avuto l’onore e il privilegio di intervistarlo non solo sulle tematiche riguardanti il suo intervento per il progetto “Porte Aperte alle Culture – Fratellanza e Civiltà” ma anche su temi delicati quali quello afghano e la gestione in Bosnia dei flussi migratori.
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L’intervista
Lei durante la conferenza ha parlato di cultura (intellettualità), fisicità e di spiritualità come piaceri, crede che il concetto di “cultura spirituale” possa essere veicolo di unione per diversi popoli?
“Sì, naturalmente. Vorrei trattare quello che sta facendo il signor Lucio riguardo a questa iniziativa di porte aperte a tutte le culture. Vorrei paragonarla al movimento spirituale del Vaticano di Nostra aetate, del Concilio Vaticano II. Ora, questo è un aspetto religioso del rapporto tra cristiani e non cristiani in termini di religione, fede e così via. Quello che il signor Lucio sta facendo con questo progetto, è Nostra aetate in un contesto laico. Perché abbiamo bisogno ora di far rivivere questo tipo di spazio per questa cultura laica? Perché la laicità è in crisi. Il secolarismo ha concetti politici non religiosi, è stato dominante nella seconda metà del XIX secolo e per tutto il XX secolo fino al 1990, quando l’Unione Sovietica è crollata, come patrono di una forza, la laicità di stato. Quindi, il secolarismo ha perso il sostegno degli stati, e poi abbiamo avuto questa eruzione del discorso religioso. La religione divenne la notizia del giorno. L’Europa ha fatto finta di non avere niente a che fare con la religione, ma l’Europa non può essere salvata dall’influenza che sta agendo altrove in termini di movimenti religiosi, perché il secolarismo non è ateismo. Bisogna distinguere tra ateismo teologico e secolarismo politico, quindi sostengo il secolarismo politico, il che significa che il secolarismo è pronto a garantire che tutte le religioni possano avere accesso al servizio degli stati. La laicità religiosa non è accettata, perché non è laicità religiosa. Il secolarismo non elimina Dio, la fede e la religione, ma il secolarismo significa divisione del lavoro e delle responsabilità; quindi, ognuno deve conoscere le proprie responsabilità. In effetti, la religione è troppo importante per essere lasciata ai soli teologi, e la politica è troppo importante per essere lasciata solo ai politici. La questione della guerra e della pace è troppo pericolosa per essere lasciata ai soli generali. Quindi, dobbiamo condividere [le responsabilità]: i politici devono lavorare con le persone religiose, i religiosi devono lavorare con i politici, i generali devono lavorare sia con le persone religiose che con i politici, per il bene della pace. Tutto ciò è paragonabile anche al movimento di Sant’Egidio, ma Sant’Egidio è all’interno del circolo religioso vaticano. Io sono un uomo religioso, ma sto unendo le forze con un uomo laico, il signor Lucio, e lui mi insegnerà la laicità, e io gli insegnerò la religione. Quindi, possiamo condividere insieme. Ho reso l’idea? Ora siamo sopraffatti dal piacere fisico: gli adolescenti hanno, ormai, accesso a tutto. Droga, violenza, pornografia, pedofilia, tutto è facilmente accessibile sui social. Quindi non puoi assorbire il piacere, ma esso ti uccide e basta. La seconda cosa è il piacere intellettuale: significa avere informazioni. Ora abbiamo così tante informazioni che sono solo spazzatura, nelle nostre menti. Dovremmo assumere le persone che puliscono le strade per pulire anche le nostre menti. Siamo confusi, non sappiamo più distinguere il giusto e lo sbagliato, non abbiamo sentimenti di giustizia e ingiustizia. Ora: avete mai sentito parlare di un qualsiasi povero che si sia suicidato in India? Io sono stato in India, non si sentiva mai parlare del suicidio di un povero in India. Ma quante notizie sui suicidi tra i ricchi? Sono ricchi, sono famosi, e poi si uccidono. Come mai? Perché sono ricchi intellettualmente, fisicamente, ma spiritualmente vuoti. Quindi manca il piacere spirituale. Che cos’è il piacere spirituale? È il senso della verità, il senso della giustizia: tu che mi dici la verità, io che ti dico la verità, e così possiamo condividere ciò che è vero. Fiducia: spirituale significa fiducia, in Dio, negli uomini, in tua moglie e così via. Questo piacere è ciò che non abbiamo. Cultura e fede vanno insieme. La religione fa da sfondo alla cultura, e la cultura semplicemente plasma forme religiose. C’è una differenza tra la fede naturale e la religione artificiale. Nasci con una fiducia naturale in Dio, ma poi i teologi modellano la tua mente riguardo la religione. Quindi, la religione è artificiale, formale. E la fede è ciò che è naturale. Quindi, abbiamo bisogno di entrambi. Questo è come l’idea di materia e forma di Aristotele.
Dr. Andrea Minervini: Questo mi ricorda il concetto di Locke: non puoi fidarti di un ateo, perché non ha fiducia in niente.
Gran Muftì emerito: Devi credere in Dio. Come puoi fidarti di qualcuno che non si fida di Dio? Berlusconi si fida molto di Dio (ride).”
Parlando di “spiritualismo culturale”, sappiamo che nella storia, anche recente, lo spiritualismo puro è stato spesso causa di divisione e guerre, crede che uno spiritualismo più culturale e focalizzato sui messaggi di pace e convivenza, comuni a tutte le maggiori religioni, possa portare ad un mondo un po’ più pacifico?
“Questa è un’ottima domanda, perché è il seguito di quanto ho detto riguardo all’idea di fede naturale e religione artificiale. Secondo l’Islam, i primi uomini furono Adamo ed Eva, e Adamo fu creato da Dio dal terriccio. Quindi, era materia, né morto né vivo, finché Dio non gli mise il respiro, lo spirito: con ciò, divenne un uomo con la sensazione del tatto, della vista, dell’olfatto e così via. Ora, questo spirito è un uomo, perché gli uomini non sono uomini per le loro strutture fisiche. Gli uomini sono ciò che è nel loro spirito, cuore, anima, mente. Quindi, il cuore ama o odia. La mente pensa o non pensa. L’anima e lo spirito sono ciò che fa pensare la mente e ciò che fa amare o odiare il cuore. Quindi, quando arriviamo all’origine dello spirito non c’è divisione, siamo tutti uguali e condividiamo tutti la stessa sostanza dello spirito. Ma, come nella filosofia di Aristotele, la materia non ha significato finché non prende una forma; quindi, ciò che fanno i teologi è prendere il cuore e lo spirito per modellarla secondo la loro comprensione di ciò che è spirito, e qui arriviamo alle differenze. Quindi, la mia forma dello spirito, è la MIA forma (come il mio vestito, il mio colletto), ma siamo sempre gli stessi per quanto riguarda la sostanza o lo spirito. Penso che questa civiltà in cui viviamo oggi, in qualche modo si sia allontanata dalla sostanza, ora ci affidiamo più alla forma dello spirito che allo spirito stesso. L’idea della cultura spirituale non va avanti per andare nell’Oceano, ma torna per ripristinare le nostre capacità spirituali. È un passo indietro, un riflesso della sostanza sullo spirito, ma non sulla forma dello spirito, e la cultura è la forma ed il contenitore dello spirito. Questo è il motivo per cui abbiamo così tante culture diverse. Ma questa forma, questa formazione della cultura sta terminando. Non è eterno: vai a vedere un pezzo di cuore, ma quello non fa per te, cosa puoi fare? Hai ottenuto la vera sostanza di ciò che è nella forma? No. Perché se guardi la forma perdi la sostanza. Quindi, a volte, le icone culturali che consideriamo guide, non ti stanno mostrando lo spirito, ma ti stanno allontanando dallo spirito se non hai sostanza in te stesso. Questo è un processo e la cultura stessa è un processo di formazione della cultura nello spirito. E ognuno, una volta plasmato, ritrova sé stesso. Quindi, lo spirito non può dividere le persone, può solo unire le persone, ma sarà la forma a dividere le persone. Ecco perché abbiamo il problema razziale: Dio ci ha creati come esseri umani, neri, bianchi, qualunque cosa. Ma la sostanza è la stessa. Dio ha immaginato che tu avessi gli occhi che hai, l’altezza che hai, le mani che hai. Dio ti ha proiettato così come sei. Non sappiamo quante persone ci siano sulla Terra, ok? Ma nessuna persona è uguale all’altra. Quindi, abbiamo miliardi di forme. In Italia produci scarpe, va bene? Ma hai limitato la forma delle scarpe.”
Il corridoio umanitario e culturale da lei lanciato e di cui ha parlato durante la conferenza è un progetto importante e fondamentale, ad oggi è già in moto qualcosa per la sua attuazione da parte degli stati coinvolti? può dirci qualcosa in più?
“Poniamo l’accento su una cosa: l’umanità è una, e dovremmo ripeterlo sempre. Perché l’umanità è una? Perché Dio è uno. E Dio è uno perché l’umanità è una. E il cosmo in cui viviamo è creato e gestito da uno, perché se hai due dei, si contenderanno il posto. Quindi, l’idea di uno è l’armonia che abbiamo. È così che è nata la filosofia: si tratta dell’armonia della natura; quindi, c’è una perfetta armonia e gli esseri umani sono gli unici a disturbarla. Quindi, se prendiamo questa premessa che l’umanità è una, in questo caso qualsiasi dolore di un solo essere umano ferisce l’intera umanità. Quando tu soffri, io soffro. Tutto questo sta nella premessa che l’umanità è una nella sostanza. Nella forma ci sono elementi diversi, siamo solo parti di questa sostanza dell’umanità come una. Quindi, riguardo questa particolare domanda su come possiamo essere più umani: come possiamo lavorare per l’umanità? Ci sono tre sfide che dobbiamo affrontare nel XXI secolo. La prima è il cambiamento climatico. Ci stiamo facendo del male con le nostre stesse mani, e lo sappiamo. Non sappiamo nemmeno più quanta energia nucleare è immagazzinata sul pianeta e non sappiamo nemmeno chi la controlla. Ma una cosa che sappiamo è che non c’è niente che la mente umana abbia creato senza usarla. Un giorno qualcuno la userà, come è stata usata la bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki. Troveranno sicuramente il motivo e l’occasione. E questo non è un problema della natura, questo è un problema dell’umanità, c’è qualcosa che non va in noi. Quindi, questa è la sfida più pericolosa che dobbiamo affrontare oggi. La seconda sfida è ovviamente l’energia nucleare e la produzione. La terza sfida è la fame nel mondo. Abbiamo persone che muoiono a causa dell’eccesso di cibo. Se vai da McDonald’s vedrai come la gente mangia di tutto. Però, mi piace molto il tuo pesce qui a Napoli (ride). Ma se si va a guardare la spazzatura, si vedrà quanto cibo viene gettato via. D’altra parte, ci sono persone che muoiono di fame mentre siamo seduti qui. Il terzo elemento, credo, che sarà il più difficile, è la questione della disponibilità dell’acqua. L’acqua sarà di importanza strategica per le guerre. Le guerre saranno combattute per l’acqua, non per il petrolio. Quando ero giovane, l’acqua era gratis, ma se avessi voluto ascoltare la musica avrei dovuto pagare un biglietto. Ma ora la musica è gratis e devo pagare per l’acqua, invece. Quindi arriviamo automaticamente alla questione dell’aria. In questo momento stiamo respirando e l’aria è gratis, ma sapete che in Giappone vendono bottiglie di aria pulita? Quindi, attualmente siamo in grado di acquistare acqua perché non puoi berla dalla natura. Nella mia Bosnia, quando ero ragazzo, potevo bere dalla foresta o cose simili, come in Italia. Non si può fare, ora. E un giorno dovremo andare al negozio per comprare litri d’aria. Spero di non essere vivo quando questo succederà.
Dr. Andrea Minervini: Ci ha dato molti punti su cui riflettere. Penso che al momento non ci sia nulla di concreto nelle nostre mani, però.
Gran Muftì emerito: Non abbiamo scelta. Non siamo più liberi. Guarda cosa sta succedendo in America, con tutte le tempeste e gli incendi, questo è il risultato. In Spagna, i vulcani sono normali e fanno male all’uomo ma fanno bene alla natura. Sono tutte conseguenze.”
La lettera[2] da lei inviata al governo dei Talebani li ha profondamente ammoniti per le loro azioni, ha ricevuto una risposta?
“No, non ho ricevuto risposta, ma so che hanno ricevuto la mia lettera. Non ho ricevuto risposta perché sono troppo occupati a costruire il governo o altro, ma probabilmente dovrei inviarvi la lettera che ho inviato loro. È stata pubblicata nel Bosnia Widely e tradotta in turco e arabo”.
“La sovranità appartiene a Dio”, lei ha affermato che è un punto comune tra musulmani, cristiani ed ebrei e il problema è chi interpreta la volontà di Dio. Sicuramente è un punto su cui tutti dovremmo riflettere ma forse la cultura si rivelerà chiave per la soluzione comune. Che ne pensa?
“Ho detto che dobbiamo (come musulmani, cristiani ed ebrei) riflettere ancora, sull’idea della Sovranità di Dio, rispetto alla sovranità degli uomini. Nel Medioevo, l’affermazione “tutto appartiene a Dio”, compresa la Terra, il cosmo e gli uomini, è stata cambiata. La Rivoluzione francese, il Rinascimento e l’Umanesimo hanno fatto desiderare alle persone di liberarsi da Dio e hanno fatto credere alle persone di possedere il proprio destino e di sapere tutto, e che la misura di ciò che facciamo è la ragione. Soprattutto in Europa, la ragione è al di sopra di tutto. Ora sono arrivati i talebani e hanno detto: “Gestiremo l’Afghanistan secondo l’idea che Dio è sovrano, non gli uomini, ed applicheremo questo concetto”. Teoricamente parlando, nessuna teologia può negarlo. Nessuno può dire che Dio non è sovrano. Ciò a livello metafisico, trascendentale, culturale e tradizionale. E quelli che dicono di aver ragione, beh, anche Rockfeller, l’uomo più ricco, è morto. Berlusconi vuole vivere 150 anni. Sto cercando di dire, questa è una domanda molto difficile per i giovani di oggi: come ridefiniremo la sovranità? Personalmente non ho risposta. I talebani ora stanno sfidando il mondo intero dicendo che abbiamo dimenticato che Dio è sovrano. Non parleremo del loro comportamento, ma d’altra parte, se posso dire, l’Occidente sta commettendo un grosso errore lasciando i talebani in pace. Credo che l’Occidente debba essere presente in Afghanistan sul posto, bisogna avere ambasciate lì, bisogna essere testimoni e bisogna vedere come si svilupperà il tutto. Le regole della civiltà sono sempre state in Oriente. In Europa, Dio non ha mai inviato un profeta o un messaggero, nessun libro sacro ha avuto origine da qui. Tutto quello che abbiamo in Europa è venuto a noi, da Mosè, da Gesù, da Maometto, dal Cristianesimo, dall’Islam. I nostri predecessori cristiani avevano i loro dei pagani, ma non so perché Dio non abbia mai inviato un profeta in Europa. Siamo così bravi da non averne bisogno? Siamo così disastrosi che non c’è speranza? Non lo so, potete giudicarlo voi stessi. Noi in Occidente abbiamo ricevuto lo spirito dall’Oriente. Il sole sorge ad est, tutt’oggi. Quindi, ciò che accadeva e accade in Mesopotamia, in Medio Oriente, in Asia, ci tocca direttamente. Certo, abbiamo la tecnologia, ma vedete, si può rubare la tecnologia, ma il problema è che nessuno può prevedere cosa c’è nella mente umana. Quando si viene controllati in aeroporto, ovviamente si viene controllati su cosa c’è nel bagaglio, ma non si potrà mai controllare cosa c’è nella mia mente. Hanno sviluppato di recente un metodo per pagare con il tuo tocco, ma, ancora, non si sa cosa ci sia nella mia mente e nel mio spirito. Quindi, a questo proposito, penso che soprattutto l’Europa (l’America è con noi ma è lontana) abbia tutti i processi che conosciamo. Dal XIX secolo, tutto è iniziato in Europa. Il bene e il male sono iniziati qui: umanesimo, rinascimento, fascismo, imperialismo. Ma anche l’Europa ha sviluppato due principi: la democrazia (démos, le regole, questo è ciò che i talebani devono cambiare un po’) e i diritti umani. Finché l’Europa mantiene questi due principi, io sono in Bosnia come musulmano, al sicuro dopo il genocidio. Alla fine del ventesimo secolo il mio popolo ha subito un genocidio. L’Europa non è riuscita a mantenere l’affermazione “mai più” dell’Olocausto. È successo nel mio paese. Ma dopo tutto quello che è successo nel mio paese, credo che l’Europa, con questi due principi, prometta di non entrare nel Medioevo. Di recente abbiamo visto la Francia di Le Pen, in Austria i partiti di destra, in Danimarca sono stati sconfitti, in Germania abbiamo tutti questi movimenti, ma ora i socialdemocratici sono un buon segno, secondo me. In Inghilterra non si può prevedere cosa accadrà con la Brexit e tutto il resto, ma comunque penso che dopo questa crisi e dopo l’esperienza con Trump (che stava isolando gli USA dal resto del mondo), stiamo tornando alla normalità, anche se essa è molto fragile; quindi, l’idea di aprire le porte a tutte le culture è una grande idea, è strategicamente molto importante, e spero che il mio amico Lucio Minervini vivrà a lungo con una buona salute. Ad ogni modo, sono ottimista e sono convinto che i giovani cambieranno il mondo. E tieni presente ciò che ha detto Bernard Shaw: le persone razionali non cambiano il mondo, le persone irrazionali cambiano la storia. I pazzi vanno per strada e gridano, vengono anche uccisi, ma le persone normali si siedono a casa e guardano dalla finestra come sta cambiando il mondo grazie a quelli irrazionali. Quindi, a volte mi piace essere pazzo, ma mi piace comunque essere normale (ride).
Dr. Andrea Minervini: Dobbiamo stare in mezzo. Sono d’accordo con il suo ragionamento, specialmente quando ha detto che non si può prevedere cosa c’è nella nostra mente. Critico a volte le teorie delle relazioni internazionali per questo. Puoi prendere Biden, ad esempio, e dire che è un liberale. Ma non puoi prevedere cosa farà Biden domani quando si sveglierà. E se decidesse di distruggere la Russia? Non lo sappiamo.”
In Europa e nel mondo i “muri” sia come concetto che, come costruzione stanno aumentando, basteranno la cultura e la spiritualità a regolarizzare e invertire questa tendenza anacronistica?
“Avete sentito parlare del filosofo francese Jacques Derrida, nato in Algeria e di origini ebraiche? Il nucleo della sua filosofia era basato sulla distruzione/costruzione. Credeva che per costruire fosse necessario qualcosa da distruggere. Ha ragione, soprattutto oggi. Quindi, ci sono cose che sono state sviluppate durante il secolo scorso, che ci stanno rendendo la vita da un lato più facile, ma dall’altro più difficile. Quindi, dobbiamo essere abbastanza intelligenti da vedere quali sono le cose che dovremmo cambiare. Non parlerei di distruzione, ma di rimozione. In questo momento di crisi morale, economica, politica, ideologica (come anche la pandemia) bisogna essere creativi, nel senso di cambiare alcune abitudini, e adattarsi a nuovi modi di vita. Quindi, bisogna modificare e rimuovere quelle cose che causano crisi. Ora, chi è colui che può decidere cosa è sbagliato e cosa è giusto, nella nostra riflessione sul perché siamo in crisi e come possiamo superarla rimuovendo gli ostacoli? Quindi, le sfide davanti a noi, penso che non abbiamo problemi oggi a causa di tutta questa comunicazione. Ora abbiamo gli strumenti per la comunicazione più che mai. Ma le persone non sono mai state più lontane l’una dall’altra come oggi. Questo è un paradosso. Quando torno a casa dai miei nipoti, non comunico con loro perché sono troppo impegnati con la tecnologia. Quindi, in questo momento dobbiamo insegnarci a vicenda come comunicare di nuovo. Perché cos’è la vita se non condivisione? Puoi avere una montagna d’oro, ma se non hai nessuno con cui condividerla, qual è il significato? La sfida più grande della ricerca del senso della vita è questa.”
La “rotta balcanica” dei migranti vede la Bosnia come uno dei punti di accesso più importanti per l’accesso in Europa. Le notizie che ci arrivano da Lipa e da Bihać ci parlano di continui Pushback delle autorità bosniache. Ci può raccontare com’è la situazione e quali sono, se presenti, le misure che state mettendo in atto come sostegno ai rifugiati.
“La questione degli immigrati che vengono in Bosnia è il miglior riflesso della terra bosniaca, perché la Bosnia è l’ultimo stato in Europa ad essere sopraffatto dagli immigrati, a causa della guerra dei quattro anni. Non dimenticare che Sarajevo fu assediata per 1425 giorni, tre volte più a lungo dell’assedio di Stalingrado da parte dei nazisti. Non c’è famiglia che non sia stata colpita da almeno una perdita: a Sarajevo sono stati uccisi 1600 bambini. Cosa sta cercando di fare l’Europa, spingendo gli immigrati che vengono dalla Grecia, dalla Siria, dall’Iraq? Ci sono molti che non vengono perché fuggono dalle zone di guerra come affermano, vogliono solo venire in Europa. E ora, spingendoli in Bosnia e impartendoci lezioni umanitarie, va bene, vogliamo essere gentili, ma questo è un paradosso per noi. L’Europa sta mettendo i musulmani provenienti da altri paesi musulmani in zone dove vivono altri musulmani, presumendo che tu debba prenderti cura di loro solo perché siete entrambi musulmani. Ad esempio, Dodik (un politico serbo) ha detto che gli immigrati dovrebbero andare proprio dove si trovano i villaggi musulmani. Ma come possono i poveri aiutare i poveri? La Croazia (quindi, l’UE) è molto dura con gli immigrati. Li stanno violando, spingendoli fisicamente ad andare in Bosnia. Ma non vogliono restare in Bosnia. Quando vengono a Bihać, che è una zona molto piccola dove abbiamo avuto la guerra tra bosniaci e bosniaci, non c’è quasi più nessuno. La maggioranza è fuggita in Austria perché lì non aveva un lavoro. Questi immigrati vengono con le loro famiglie, ma non hanno niente in mano. Hai queste agenzie che li stanno aiutando, ma non possono rimanere in Bosnia, quindi sono in un limbo. Con tutto il mio rispetto per l’Europa, è un peccato caricare sulla Bosnia il peso dei rifugiati dopo il genocidio che l’Europa stessa non ha fermato. Soffriamo per questioni interne, e ora ci date gli immigrati solo perché sono altri musulmani e dobbiamo prenderci cura di loro. Voglio dire, prima di tutto, non conosciamo nemmeno la loro identità. Chi controllerà? E perché state mettendo la Bosnia come punto d’innesco, per avere la scusa per dire “siete terroristi”? Non è giusto. Questa è la mia protesta.”
Dr. Domenico Nocerino: Crede che li lascerebbero passare più facilmente se fossero cristiani?
Gran Muftì emerito: “Non credo sia una questione di fede. Prima di tutto, molte delle persone che stanno venendo non sono musulmane e la loro religione non ha importanza. Sono esseri umani e ci si dovrebbe prendere cura di loro indipendentemente da altro. E poi dovrebbe essere chiesto loro perché stanno venendo. Chi potrebbe lasciare il proprio luogo di nascita per andare verso l’ignoto senza una ragione adeguata? Stanno rischiando la vita e vengono mandati in Bosnia, solo perché sono musulmani. Questo è sciovinista e razzista. Non siamo responsabili di ciò che sta accadendo in Siria, Afghanistan e così via. L’Occidente è molto responsabile. È una lotta dei “Big Guys”, e ci stanno mettendo in prima linea come marionette. Siamo solo guadagni nelle mani delle grandi potenze. Ciò che è stato particolarmente brutto è stato ciò che la Serbia ha affermato: non li vogliono perché sono musulmani. E poi siamo accusati di averli invitati in Bosnia per aumentare la demografia in modo da poter combattere. Questo è pazzesco. Ci stanno anche accusando di aver dato loro dei passaporti in modo che possano combattere contro la Serbia. Dov’è l’Europa in questo? Voglio dire, dov’è la grande Germania, Francia? Non dico Italia, perché l’ho vista in televisione: non perché sono o non sono musulmani. Vengono da ogni parte. Marocco, Algeria, Africa. Quando abbiamo visto partite di calcio, come Inter e Roma, tutti volevano diventare come quelli che giocavano. Questi giocatori sono venuti in Europa e hanno lavorato duramente e sono diventati i migliori giocatori e tutti volevano venire in Europa per diventare come loro.”
Traduzione a cura di Aurora Minieri
Note
[1] https://www.eastjournal.net/archives/68686 https://it.wikipedia.org/wiki/Mustafa_Ceri%C4%87
[2] https://www.opiniojuris.it/lettera-aperta-ai-talebani/
Foto copertina: Gran Muftì