La Corte Penale Internazionale richiede l’arresto di Netanyahu e dei leader di Hamas

 


La Corte Penale Internazionale (PCI) ha richiesto un mandato di arresto per il Primo Ministro israeliano Netanyahu, il ministro della Difesa, Gallant, e tre leader di Hamas.


Il 20 maggio 2024, il Procuratore della CPI Karim Khan ha annunciato la presentazione di richieste di mandati d’arresto davanti alla Camera preliminare I della Corte Penale Internazionale.
I mandati di arresto riguardano il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il ministro della difesa israeliano, Yoav Gallant, e tre leader di Hamas, Yahya Sinwar, Muhammad Seif e Ismael Haniyeh.
Per quanto riguarda i crimini imputati ai leader di Hamas, Khan ha dichiarato quanto segue:
Sulla base delle prove raccolte, ho ragionevoli motivi di credere che tre leader di Hamas, Yahya Sinwar, Muhammad Deif e Ismael Haniyeh sono responsabili dei seguenti crimini internazionali commessi sul territorio di Israele e sullo Stato palestinese:
– sterminio come crimine contro l’umanità;
– omicidio come crimine contro l’umanità e come crimine di guerra;
– presa di ostaggi, stupro e altri atti di violenza sessuale durante la cattività degli ostaggi;
– tortura e altri atti inumani”[1]
Continua, dichiarando che sulla base delle prove raccolte ed esaminate dal suo ufficio “il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della difesa Yoav Gallant sono responsabili di:
– “starvation”[2] dei civili come metodo di guerra;
– uccisioni deliberate ed attacchi intenzionalmente diretti contro la popolazione civile;
– crimini contro l’umanità come lo sterminio.”[3]
La Corte Penale Internazionale sostiene che questi crimini sono stati commessi durante il conflitto in corso e come parte di una politica statale israeliana che prevede l’attacco sistematico e diffuso contro la popolazione civile di Gaza, privata dei beni essenziali per la sopravvivenza umana. Lo stato israeliano ha imposto una privazione sistematica, aggravata dalla decisione di imporre un embargo totale a Gaza, con la chiusura dei tre punti di valico per estesi periodi di tempo e restringendo, in maniera arbitraria, il trasporto degli aiuti umanitari, inclusi cibo, medicine e acqua pulita.

Sostiene che Israele ha il diritto alla difesa e a perseguire la liberazione degli ostaggi, ma non lo assolve dagli obblighi dettati dal diritto internazionale umanitario.
La Corte ha giurisdizione per i crimini commessi sul territorio di uno Stato che ha ratificato il Trattato di Roma, o da un cittadino di tale Stato o su richiesta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Israele non è membro della Corte Penale Internazionale, ma quest’ultima ha però giurisdizione su Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est dal momento che lo “Stato” palestinese ha aderito allo Statuto di Roma nel 2015. [4]

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Le reazioni alla decisione della CPI

Il Segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ha definito “vergognosa” la richiesta di arresto per il premier Netanyahu e ha rifiutato l’autorità del tribunale, affermando che questa decisione mette a rischio i negoziati per il cessate il fuoco.
Netanyahu ha parlato di “oltraggio di proporzioni storiche” che andrebbero ad esacerbare il sentimento di antisemitismo[5], concetto ripreso dal Ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, che ha twittato che quella della CPI “è una dimostrazione di ipocrisia e odio verso gli ebrei, come quella ai tempi della propaganda nazista”. [6]  
Reazioni miste provengono da Hamas. Da un lato, celebra la richiesta della CPI di emettere mandati di arresti contro Netanyahu e Gallant, ma, dall’altro, disapprova la richiesta contro i leader di Hamas, accusando la CPI di “equiparare la vittima al carnefice”. [7]


Note 

[1]IntCriminalCourt, ICC Prosecutor Khan on application for arrest warrants in the situation in the State of Palestine,  https://www.youtube.com/watch?v=tdJNAgI7e0I
[2] Si intende per “starvation” il crimine di affamare deliberatamente la popolazione.
[3] IntCriminalCourt, ICC Prosecutor Khan on application for arrest warrants
[4] Si può leggere nel dettaglio nella pagina dedicata alla situazione sul sito della Corte Penale Internazionale, https://www.icc-cpi.int/palestine
[5] https://video.repubblica.it/dossier/video-israele-palestina-attacco-hamas-2023/la-corte-penale-dell-aja-valuta-mandato-di-arresto-per-netanyahu-il-premier-oltraggio-di-proporzioni-storiche/469798/470751
[6] https://twitter.com/bezalelsm/status/1792524477051330991
[7] https://www.aljazeera.com/news/liveblog/2024/5/20/israels-war-on-gaza-live-al-awda-hospital-runs-out-of-drinking-water


Foto copertina: La Corte Penale Internazionale (PCI) ha richiesto un mandato di arresto per il leader israeliano Netanyahu.