Nonostante le molteplici somiglianze, Marocco e Algeria, fratelli di lingua, storia e tradizioni, affilano i coltelli da oltre sessant’anni in nome di un’ostilità le cui cause sono da cercare nelle tristemente famose colonizzazioni.
La rottura dei rapporti diplomatici tra Algeri e Rabat annunciata dall’Algeria il 24 agosto è l’escalation delle tensioni tra i due paesi magrebini, i quali da anni non smettono giocare tiri mancini. “Azioni ostili” le definisce il ministro algerino Ramdane Lamamra quando punta l’indice contro Rabat. La decisione da parte dell’Algeria sulla rottura dei rapporti diplomatici tra Algeri e Rabat arriva il 24 agosto 2021; Rabat è accusata dal ministro degli Esteri Ramdane Lamamra di “azioni ostili” contro l’Algeria.
L’amicizia con Israele
Il 10 dicembre 2020 il Marocco sottoscriveva gli Accordi di Abramo[1], con i quali riconosceva lo stato di Israele e dava il via alla normalizzazione dei rapporti con esso. Con la firma degli accordi, gli Stati Uniti riconoscevano la sovranità del Marocco sull’intero Sahara Occidentale e sostenevano lo sviluppo economico del paese, nonché nel territorio del Sahara Occidentale – aprendo con ciò lì, a Dakhla, un consolato per promuovere l’economia. Quanto ai rapporti tra i due stati, israeliano e marocchino si impegnavano ad autorizzare voli diretti tra Marocco e Israele e concedere il diritto di sorvolo, riprendere pieni contatti ufficiali e stabilire relazioni diplomatiche complete, promuovere una cooperazione economica bilaterale, proseguire la cooperazione rispetto a commercio, finanza, investimenti, tecnologia, aviazione civile e chi più ne ha più ne metta. Questo ovviamente non è ben visto da Algeri, che fin dall’inizio ha a cuore la questione palestinese e dal canto suo, certamente non sopporta l’intromissione di Tel Aviv negli interessi del Nord Africa, insomma nel suo salotto.
Il Sahara Occidentale a tutti i costi
Tuttavia, andrebbe sottolineato che la sovranità del Sahara Occidentale riconosciuta al Marocco dagli accordi va contro viola una sentenza della corte internazionale di giustizia del 1975.
Perché?
Il Sahara Occidentale non faceva parte delle colonie francesi come Marocco e Mauritania, bensì di quella spagnola e dunque quando i paesi appena menzionati si resero indipendenti, scoppiò la contesa su chi dei due dovesse annettersi il Sahara Occidentale. Nelle retrovie iniziano a nascere i movimenti indipendentisti saharawi che porteranno poi alla formazione, negli anni 70’, del Fronte Polisario, che troverà e tutt’oggi trova l’appoggio del gigante algerino. Più e più volte, la questione viene portata sotto il naso delle Nazione Unite fino a che, infine, la corte istituzionale sentenzia: Non c’è nessun legame territoriale o storico tra Marocco e Sahara Occidentale come tantomeno tra Mauritania e Sahara Occidentale. Il popolo Saharawi aveva dunque diritto all’autodeterminazione.
Chiusura spazio aereo
Una delle conseguenze della rottura dei rapporti diplomatici è la chiusura ai velivoli aerei marocchini militari, ma anche civili. La chiusura annunciata dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, a margine di una riunione dell’Alto Consiglio di sicurezza, a detta del governo marocchino al quotidiano Al-Araby al-Jadeed[2] “non è stata una sorpresa per Rabat, perché rientra nel quadro della logica di escalation adottata dalle autorità del vicino orientale nelle scorse settimane”. Il 19 agosto Tebboune aveva accusato il Marocco e “il suo alleato, l’entità sionista” – scoperta che il Marocco utilizzava il software israeliano Pegasus per spiare funzionari e cittadini algerini – di condurre atti ostili nel Paese, sostenendo il MAK (Movimento Separatista per l’Autonomia della Cabilia) che lotta per il diritto all’autodeterminazione della regione della Cabilia, regione algerina a maggioranza berbera ad est di Algeri.
Lo stesso MAK, classificato come un gruppo terroristico, assieme al movimento islamista Rachad furono individuati come responsabili degli incendi avvenuti nel nord del paese, causando 90 morti, e della morte per linciaggio di Djamel Bensmaïl.
Immediata la reazione di Rabat: “La decisione dell’Algeria di interrompere le relazioni diplomatiche con il Marocco è completamente ingiustificata”, dice il governo respingendo “i pretesti fallaci, persino assurdi, che ne sono alla base”.[3] Riporta La Repubblica.
Stop alle forniture di gas
Le conseguenze non si fermano però agli spazi aerei, bensì si allargano anche alle risorse elettriche. L’Algeria soffoca il contratto che la lega a Rabat attraverso il “Maghreb-Europe Gas Pipeline” (MEG), gasdotto che collega l’Algeria ed arriva fino alla Spagna passando per il Marocco.
Per la Spagna questo rappresenta un’interruzione importante pari a 6 miliardi di metri cubi di gas. Enagas ci dice che l’Algeria ha fornito nell’anno 2021 il 47% del gas importato dalla Spagna, pari a 15 miliardi di metri cubi.
Ad ogni modo Algeri non smetterà di fornire gas alla Spagna, ma si impegna a garantire le consegne di gas, anche con un probabile ampliamento delle capacità di Medgaz. “Medgaz può occuparsi di tutte le consegne grazie alla prevista capacità di 10,5 miliardi di m3 all’anno, ma compensando il differenziale con le consegne di GNL”, ha sottolineato Attar in un’intervista ad APS”[4]
“L’economista marocchino Driss Elfina ha sottolineato che la decisione algerina è destinata solo al consumo interno per dimostrare che l’interruzione delle relazioni diplomatiche non sarà priva di conseguenze economiche per il Marocco. Ha sottolineato che “il Marocco riceve forniture di gas da diversi paesi, principalmente Stati Uniti, Spagna e Norvegia”.” Riporta The Arab Weekly[5]
Occhio ai datteri algerini!
Ramadan alle porte e i marocchini non vogliono spezzare alla sera il digiuno con dei datteri algerini radioattivi. Sì, può sembrare un’esagerazione, ma in Marocco gli attivisti chiedono il boicottaggio dei datteri algerini. Di fatto i datteri akgerini vengono coltivati nel Sahara tra Biskra e Adrar, a centinaia di chilometri dalla regione di Reggane dove la Francia ha condotto test nucleari negli anni 60’ durante la colonizzazione, in particolare l’esplosione della bomba nota come Blue Jerboa.
Con ciò si spinge il consumatore a ricercare datteri Made in Morocco piuttosto che i prodotti algerini. “Da parte sua, i media algerini hanno reagito alla campagna di boicottaggio in corso dicendo che è motivata dal conflitto politico tra i due paesi, un’accusa affermata almeno da alcuni dei boicottatori a causa della posizione dell’Algeria sul Sahara occidentale, un territorio conteso in cui il Marocco rivendica la sovranità dal 1975.” Riporta The new Arab. Sembra chiaro, insomma che finché la questione del Sahara non sarà risolta, i due paesi continueranno a farsi lo sgambetto cercando di intralciarsi il più possibile.
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Note
[1]https://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/Gli_Accordi_di_Abramo_un_anno_dopo.html
[2] https://www.alaraby.co.uk/politics/إغلاق-الأجواء-الجزائرية-أمام-الطيران-المغربي-يثير-استياء-واسعاً
[3]https://www.repubblica.it/esteri/2021/08/25/news/l_algeria_interrompe_i_legami_diplomatici_con_il_rivale_marocco-315216818/
[4] https://www-aps-dz.translate.goog/economie/129749-exportation-de-gaz-vers-l-espagne-exclusivement-via-medgaz-l-algerie-techniquement-capable?_x_tr_sl=fr&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp
[5] https://thearabweekly.com/new-escalation-algeria-stop-supplying-gas-spain-morocco
Foto copertina: Bandiere del Marocco e dell’Algeria, i paesi sono in frizione per l’influenza nel Sahara Occidentale