La tensione vista dal Nord: il punto di vista della Norvegia sul conflitto russo-ucraino


Le prime reazioni norvegesi all’invasione russa dell’Ucraina: mantenere cautamente la calma per proseguire nei rapporti di vicinato con la Russia.


Mentre in Ucraina le truppe russe imperversano e quelle ucraine difendono porzioni di territorio, la tensione si fa palpabile in tutte le aree di confine. Anche a Nord, dove la Russia confina con la Norvegia, c’è apprensione per la situazione di Kiev, anche se, si esclude la possibilità di una guerra su larga scala che interessi quelle regioni. In Norvegia era stata organizzata una tavola rotonda per discutere delle possibili implicazioni derivanti dall’escalation in Ucraina. L’incontro era stato organizzato prima dell’invasione russa, ma il precipitare degli eventi ha portato inevitabilmente il discorso sugli ultimi avvenimenti. In linea di massima è emersa una cauta calma: non vanno prese alla leggera le azioni militari russe, ma allo stesso tempo bisogna essere cauti sulle risposte che si possono dare a Putin, in merito alla sua decisione. In ballo ci sono relazioni di vicinato tra i due paesi che, seppur con alti e bassi permangono in uno stato di sostanziale equilibrio. Ovviamente al tavolo erano presenti le varie frange politiche che compongono il Parlamento norvegese, e non sono mancate voci fuori dal coro: la deputata Ingrid Fiskaa del Partito Socialista, ad esempio, ha sostenuto la convinzione del suo partito, secondo cui la Norvegia dovrebbe sganciarsi dai rapporti con la NATO, intessuti negli ultimi mesi in maniera particolare.  I socialisti, in questo senso, ritengono più affidabile la linea di difesa nordica. Un pensiero che può trovare un senso logico, anche nel fatto che, Norvegia e Russia, detengono rapporti che nessun paese ha e quindi, si rende necessario proteggere tale relazione.

Parola d’ordine: mantenere la calma

La Norvegia si sta preparando così dunque: le autorità monitorano quanto accade in Ucraina ma c’è abbastanza sicurezza sul fatto che per il momento il Nord non corre rischi. D’altronde Oslo ha una lunga esperienza nei rapporti con la Russia. Per anni, i diplomatici ed i governi norvegesi si sono rapportati con quelli russi, non senza dissapori e tensioni, specie per quanto riguarda le rotte artiche. Per questo motivo, la Norvegia ha anche deciso che non interromperà le relazioni con Mosca. Il vicinato continua ed, anche se il vicino non è un buon vicino, dovranno continuare a relazionarsi; tenendo comunque conto che la Russia ha ottime ragioni per poter pensare la stessa cosa del vicino scandinavo. Mantenere la calma dunque, nonostante l’aumento di soldati a ridosso del confine russo-norvegese. I russi infatti, hanno impiantato una base militare nella penisola di Kola, non lontano dai territori norvegesi. Qui oltre ad un incremento notevole di truppe russe, vi è anche una consistente presenza di imbarcazioni e sembra, che stiano partendo proprio da Kola, spedizioni militari anfibie in direzione Ucraina. qualche peschereccio norvegese sta già riscontrando qualche problema dovuto allo scarso preavviso, ma per il momento, la politica di sicurezza nella zona, sembra non essere in discussione. La Norvegia sceglierà dunque la via del dialogo, anche perché ad Oslo, sono in molti a pensare che è la Russia a determinare l’andamento delle relazioni tra i due paesi e per il momento, nulla indica un rischio della rottura delle tensioni.

La Russia ha altri interessi

Ad Oslo ci sono più motivi per cui si può mantenere la calma. La Russia ha effettivamente altri interessi e, l’invasione dell’Ucraina non sembra essere il preludio di una guerra di vaste proporzioni, atta magari, a riportare in vita i fasti dell’impero russo. Questa è una preoccupazione, certo, ma al momento non si riscontrano particolari elementi a sostegno di tali ipotesi. Come se non bastasse poi, c’è un fattore che, se considerato può dare ulteriore tranquillità alla Norvegia: le armi nucleari. Nella zona della Russia Artica, a circa 100 km dal confine norvegese, la Russia custodisce circa un terzo dei propri armamenti nucleari. Una risorsa ingente, che tuttavia, ha uno scopo di pura deterrenza. Si esclude al momento che la Russia intenda usare davvero quelle armi, generando conseguenze irreparabili a livello globale. Su questo almeno, tanto la Russia, quanto gli Stati Uniti sembrano concordare. Difatti, un vero e proprio invito alla calma, con toni rassicuranti è stato fatto dal capo della difesa Eirik Kristoffersen, il quale ha confermato che la situazione delle minacce nell’estremo nord non è cambiata. Per la Norvegia la situazione rimane invariata e non c’è nulla che indichi un aumento della minaccia. Anche le autorità della marina norvegese si dimostrano tranquilli, dichiarando che, negli ultimi giorni, niente è cambiato nelle loro normali operazioni quotidiane. Il cambiamento può avere luogo sono nella percezione del pericolo; questo è possibile, ma la Norvegia può dormire sonni tranquilli? Non proprio. Se da una parte si esclude la possibilità di una minaccia russa in Norvegia, ci sono da considerare le ripercussioni che l’escalation può avere nella regione, con particolare attenzione al Mare di Barents. Le aree marittime infatti, sarebbero estremamente permeabili, a prescindere dal coinvolgimento nel conflitto. Il Mare di Barents è stato spesso oggetto di discussioni tra Russia e Norvegia e, un ipotetico coinvolgimento militare della NATO, spingerebbe sicuramente la Russia a lottare per il controllo di quel mare, anche al fine di proteggere la sua tecnologia sviluppata in termini di sottomarini militari, molto presenti nella zona.

Ripensare la politica di sicurezza

Lo ha sottolineato Stoltenberg, Segretario Generale della NATO: “questa è una nuova normalità per la sicurezza europea”. Ed in linea di massima è vero. Probabilmente la questione Ucraina rimodellerà l’assetto della politica di sicurezza in Europa e sul piano internazionale. In questo frangente, la Norvegia potrebbe fare da apripista, ma con la giusta consapevolezza del fatto che, potrebbero mutare anche i rapporti con Mosca. I norvegesi ci sono abituati, trattare con la Russia fa parte delle normali relazioni di vicinato, ma l’ipotesi non è affatto da escludere. Dato per scontato che Russia e NATO non vogliono la guerra su larga scala, si rafforzeranno le dinamiche di deterrenza e di difesa; in quest’ambito la Norvegia potrebbe svolgere esattamente un ruolo di ponte tra le due realtà.


Foto copertina: La Norvegia conflitto russo-ucraino