L’Iran attacca Israele


Sabato notte la Repubblica Islamica dell’Iran ha lanciato centinaia di droni contro il territorio di Israele, in un’operazione già annunciata nei giorni precedenti ed avvenuta in reazione all’attacco israeliano contro il consolato iraniano a Damasco che ha provocato la morte di sette persone, di cui due comandanti del Corpo delle guardie della Rivoluzione Islamica. 
Secondo le fonti israeliane, i droni sono stati circa 300, la maggior parte di essi intercettati, e non hanno causato nessun morto.


Il presidente Biden ha condannato duramente l’attacco iraniano e riaffermato “il ferreo impegno dell’America per la sicurezza di Israele.”[1] Tuttavia, Biden ha anche chiarito a Netanyahu, durante una chiamata telefonica tra i due leader, che gli Stati Uniti “non parteciperanno in qualsiasi operazione offensiva contro l’Iran”. [2]
Il capo delle Guardie Rivoluzionarie, Hossein Salami, ha dichiarato che “l’operazione ha raggiunto un livello di successo che ha superato le nostre aspettative” e ha continuato, dicendo “avremmo potuto lanciare un attacco molto più grande, ma lo abbiamo limitato alle capacità che il regime sionista aveva usato per attaccare il consolato iraniano e martirizzare i nostri cari comandanti”. [3]  
Iran ed Israele sono impegnati da anni in una “guerra d’ombra” combattuta attraverso attacchi cibernetici, attacchi più o meno clandestini o attraverso le proxy iraniane sparse nella regione.

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In Siria, ad esempio, l’attacco contro il consolato iraniano è solo l’ultimo di una serie di attacchi che Israele ha condotto contro obiettivi iraniani o i suoi proxy in una strategia che viene definita “una guerra tra le guerre” oltre a numerose operazioni segrete volte a compromettere il programma nucleare perseguito da Teheran. In modo analogo, quest’ultimo considera l’ostilità verso Israele un principio fondamentale della propria identità ed ha appoggiato e condotto attacchi contro Israele attraverso rete di partner e proxies approfittando di situazioni di conflitto altrove o di stati istituzionalmente deboli. Quella che finora è stata una guerra d’ ombra ad alto rischio ma all’interno dei limiti del gioco potrebbe sfociare in una guerra regionale perché il rischio dell’errore di calcolo diventa sempre maggiore.
Nel pomeriggio, il Gabinetto di guerra israeliano si riunirà per decidere in che modo rispondere all’attacco iraniano. Nel frattempo gli stati della regione esprimono profonda preoccupazione per la situazione e chiedono alla comunità internazionale di prendere azioni concrete per fermare l’escalation ed allentare le tensioni.


Note

[1] White House, Statement from President Joe Biden on Iran’s Attacks against the State of Israel, 13 aprile 2024, https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2024/04/13/statement-from-president-joe-biden-on-irans-attacks-against-the-state-of-israel/
[2] CNN, Biden told Netanyahu US will not participate in offensive operations against Iran, US official says, https://edition.cnn.com/middleeast/live-news/israel-hamas-war-gaza-news-04-14-24/h_4091b460403bf4f7b7fbceedc9a005e1
[3] Teheran Times, Biden says US won’t take part in any attack against Iran,  https://www.tehrantimes.com/news/497089/Biden-says-US-won-t-take-part-in-any-attack-against-Iran


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