Lo Stato Islamico giura vendetta all’Europa


Il gruppo dello Stato Islamico ha giurato “vendetta” per l’uccisione del suo ex leader, invitando tramite Telegram i sostenitori ad approfittare della guerra in Ucraina per organizzare attacchi in Europa.


Torna la minaccia terrorismo in Europa. Almeno stando alle dichiarazioni del gruppo dello Stato Islamico: “Annunciamo, affidandoci a Dio, una benedetta campagna per vendicarsi” per la morte di Abu Ibrahim al-Qurashi e dell’ex portavoce del gruppo, afferma un messaggio audio attribuito al gruppo e diffuso sull’app di messaggistica di Telegram.
Il nuovo portavoce del gruppo, Abu-Omar al-Muhajir, ha anche invitato i sostenitori a riprendere gli attacchi in Europa, approfittando delle “opportunità disponibili” dei “crociati che si combattono tra loro” – in riferimento all’invasione russa dell’Ucraina.

Il precedente leader del gruppo militante Abu Ibrahim al Hashimi al-Qurayshi è morto all’inizio di febbraio 2022 quando ha fatto esplodere una bomba per evitare la cattura durante un raid degli Stati Uniti nel nord-ovest della Siria, precisamente nel governatorato di Idlib a poca distanza dalla Turchia.
Lo scorso 10 marzo, il gruppo ha confermato la sua morte,  dell’ ex leader insieme all’ex portavoce del gruppo, nominando Abu Hasan al-Hashemi al-Qurashi come nuovo leader. Poco si sa del nuovo leader, Abu Hasan al-Hashemi al-Qurashi è infatti una figura sconosciuta. “Semplicemente non sappiamo” nulla della sua identità, ha detto Tore Hamming, ricercatore presso il dipartimento di studi sulla guerra del King’s College di Londra.

Colin Clarke, direttore della ricerca del Soufan Group, ha affermato che lo Stato Islamico ha fatto ricordo ad un leader che proviene da un area diversa in quanto tutti i suoi probabili capi sono stati precedentemente eliminati.

Un lento declino

Al suo apice lo Stato Islamico ha attirato volontari stranieri da tutto il mondo e che hanno rafforzato notevolmente il suo nucleo iracheno e siriano riuscendo ad espandersi in modo minaccioso, ma oggi la presa territoriale dello Stato Islamico, dopo aver perso anche la loro ultima roccaforte dopo un assalto militare sostenuto dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti nel marzo 2019, si riduce in Siria a qualche nascondiglio  nel deserto utilizzato perlopiù per tendere imboscate alle forze guidate dai curdi e alle truppe del governo siriano. I jihadisti continuano anche a sferrare attacchi in Iraq. Ma se sul campo lo Stato Islamico non fa più paura, la nuova minaccia dello in Europa è seguita con molta attenzione dai servizi di intelligenze di tutti i Paesi.


Foto copertina: A rebel fighter takes away a flag that belonged to Islamic State militants in Akhtarin village, after rebel fighters advanced in the area, in northern Aleppo Governorate, Syria, October 7, 2016. REUTERS/Khalil Ashawi