Lo scandalo Iran-Contra rappresenta uno degli episodi più controversi della politica statunitense del XX secolo. Accaduto durante la presidenza di Ronald Reagan negli anni ’80, esso ha intrecciato tre questioni politiche di primo piano: la lotta al comunismo in America Latina, i tentativi di liberare ostaggi americani in Medio Oriente e le vendite segrete di armi all’Iran. Questo intricato intreccio di eventi ha esposto gravi violazioni legali e morali, suscitando polemiche sulla trasparenza e sull’accountability del governo.
La Guerra Fredda e la politica statunitense in America Latina
Negli anni ’80, la Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica era ancora in pieno corso. Una delle priorità della politica estera americana era contenere l’espansione del comunismo, anche a costo di sostenere regimi autoritari o gruppi armati.
In America Centrale, la rivoluzione sandinista in Nicaragua aveva deposto il dittatore Somoza nel 1979, portando al potere un governo marxista. Questo evento preoccupava Washington, che temeva la diffusione dell’influenza sovietica nella regione. Per contrastare i sandinisti, gli Stati Uniti iniziarono a finanziare i Contras, un gruppo ribelle noto per tattiche brutali e violazioni dei diritti umani.
La crisi degli ostaggi in Medio Oriente
Parallelamente, il Medio Oriente era un’altra area critica per gli Stati Uniti. Nel 1979, la Rivoluzione iraniana aveva portato al potere l’Ayatollah Khomeini, trasformando l’Iran da alleato un nemico. La crisi degli ostaggi presso l’ambasciata americana a Teheran (1979-1981) aveva ulteriormente inasprito le relazioni. Negli anni successivi, Hezbollah, un gruppo militante sciita sostenuto dall’Iran, aveva preso in ostaggio cittadini americani in Libano.
Il piano Iran-Contra
Le vendite di armi all’Iran
Sebbene l’Iran fosse ufficialmente considerato uno stato nemico, alcuni funzionari americani ritenevano che fosse possibile migliorare le relazioni fornendo armi in segreto. L’obiettivo dichiarato era duplice: finanziare i Contras in Nicaragua e ottenere la liberazione degli ostaggi in Libano.
Le vendite di armi, tuttavia, violavano il Boland Amendment , una serie di leggi approvate dal Congresso tra il 1982 e il 1984 che limitavano severamente l’assistenza militare ai Contras. Inoltre, tali operazioni andavano contro la politica ufficiale di embargo contro l’Iran.
Il coinvolgimento dei Contras
Il denaro ricavato dalla vendita di armi all’Iran veniva in parte deviato ai Contras, in violazione della legislazione statunitense. Questo meccanismo rappresentava un grave abuso del potere esecutivo, eludendo il controllo del Congresso.
I protagonisti dello scandalo
Ronald Reagan
Il presidente Reagan rimane una figura centrale ma ambigua nello scandalo. Sostenitore accanito della lotta contro il comunismo, Reagan era favorevole al sostegno ai Contras. Tuttavia, la sua conoscenza dettagliata delle operazioni illegali è stata oggetto di discussione.
Oliver Nord
Tenente colonnello del Corpo dei Marines, Oliver North lavorava per il Consiglio di Sicurezza Nazionale (NSC). Fu il principale artefice del sistema Iran-Contra, coordinando le operazioni in segreto e distruggendo prove.
Guglielmo Casey
Il direttore della CIA, William Casey, fu uno dei maggiori sostenitori del piano, vedendolo come un’opportunità per combattere il comunismo in Nicaragua.
John Poindexter e Robert McFarlane
Poindexter, consigliere per la sicurezza nazionale, e il suo predecessore McFarlane furono coinvolti nell’autorizzare e supervisionare il piano.
La scoperta dello scandalo
Lo scandalo emerse nel novembre 1986, quando un giornale libanese rivelò l’esistenza di vendite di armi all’Iran. Poco dopo, un’indagine interna del Dipartimento di Giustizia confermò il coinvolgimento della Casa Bianca. Nel dicembre 1986, Reagan istituì una commissione indipendente, guidata dall’ex senatore John Tower, per indagare.
Le conseguenze legali e politiche
Le udienze del Congresso
Le udienze televisive del Congresso, che si svolsero nel 1987, portarono alla luce dettagli scioccanti, con testimonianze di funzionari di alto livello. Oliver North divenne una figura controversa: alcuni lo vedevano come un patriota, altri come un criminale.
Le accuse sono processate
Diversi individui furono incriminati, tra cui North, Poindexter e altri funzionari. Tuttavia, molti furono graziati dal presidente George HW Bush nel 1992.
Impatto sulla presidenza Reagan
Sebbene Reagan neghi qualsiasi responsabilità diretta, la sua popolarità ne risentì temporaneamente. Lo scandalo sollevò seri dubbi sull’operato della Casa Bianca e sull’integrità dell’amministrazione.
Foto copertina: Ronald Reagan tra i protagonisti dello scandalo Iran Contra