Nuovo governo e nuovi pericoli: rischio golpe per il Brasile di Lula


Migliaia di persone hanno sfondato ieri le transenne e invaso gli edifici del potere. Il bilancio attuale: 46 feriti, di cui sei gravi. La Corte Suprema ai social: «Stop alla propaganda golpista». Rischio Golpe in Brasile, la condanna di Lula: “Atti terroristici”


Discorso d’insediamento 

Nel primo giorno dell’anno nuovo c’è stato il giuramento con discorso d’insediamento da parte di Luis Inacio Lula da Silva, nuovo presidente del Brasile[1]. Il giuramento è avvenuto alle ore 19:10 italiane, dopo vent’anni dalla prima volta. All’età di 77 anni è divenuto il nuovo presidente del paese brasiliano, carica che ricoprì in passato tra il 2003 ed il 2011. Nel suo primo discorso ha esclamato: «Mi impegno a ricostruire il Brasile con il popolo. Il nostro obiettivo è raggiungere zero deforestazione in Amazzonia. Il Brasile non ha bisogno di disboscare per mantenere ed espandere la sua frontiera agricola strategica»[2]. Durante il suo discorso ed al momento del giuramento è stato assente Jair Bolsonaro, il quale è volato in Florida. Sono state adottate importanti misure di sicurezza nella capitale brasiliana.
La cerimonia per Lula è avvenuta di fronte a decine di migliaia di cittadini radunati nella Spianata dei Ministeri a Brasilia, capitale del paese. È stata fatta successivamente una lunga festa con cori, sfilata di auto e musica dal vivo. Solo l’ex presidente mancava all’evento, cosa che ha fatto sapere anticipatamente al suo entourage. Non si è assistito ad un vero e proprio passaggio di consegne ufficiale come da protocollo. Sono stati presenti sono i sostenitori felici del Partito dei Lavoratori, in mezzo alle grosse misure di security dettate dal pericolo di atti terroristici. La Guardia nazionale è stata dispiegata nella capitale fino al 2 gennaio, così ha autorizzato il ministero della Giustizia. La Corte suprema ha in più vietato per questi giorni che i cittadini portino appresso armi nell’area urbana. I pericoli ai danni del presidente sono reali, visto che poche ore prima del giuramento è stato beccato e arrestato un uomo nella capitale che aveva con sé un coltello ed un ordigno esplosivo.
La cerimonia d’insediamento ha concluso la più combattuta elezione presidenziale brasiliana degli ultimi trent’anni. Lula ha promesso di riunire un Brasile diviso, tra le sue priorità vi è la lotta alla povertà e gli investimenti in istruzione e sanità, oltre che lo stop alla deforestazione dell’Amazzonia. Ha sostenuto che il Brasile può e deve essere in prima linea nell’economia globale, il paese può diventare una potenza ambientale. Si vorrebbe una transizione energetica ed ecologica verso un’agricoltura ed un’estrazione mineraria sostenibili, un’agricoltura familiare più forte ed un’industria più verde.
Con il 1° gennaio 2023 si chiudono definitivamente tutte le storie passate di Lula, oramai nuovamente in carica e pronto a riscrivere altre pagine del Brasile. Terminano così le sue sventure degli scorsi anni, si concludono i guai giudiziari che lo avevano macchiato in qualche modo. Tuttavia, le sentenze sono state poi annullate dalla Corte suprema per vizi di forma e perché i processi erano politicamente pilotati per fini politici.

Pericoli per il nuovo presidente

Parrebbe che una fetta di brasiliani non sia molto soddisfatta dell’esito delle elezioni tra Lula e Bolsonaro. Dai fatti di cronaca risulta che ci sono stati differenti malcontenti, alcuni sfociati in veri e propri crimini ai danni della salute di Lula. Durante il periodo delle festività natalizie, la polizia brasiliana ha arrestato un uomo accusato di aver piazzato un esplosivo su un’autocisterna da far esplodere nei pressi dell’aeroporto di Brasilia per creare caos in virtù dell’insediamento del 1° gennaio 2023 del neo presidente di sinistra[3]. Il presunto attentatore è stato arrestato dopo che il conducente dell’autocisterna si è accorto dell’ordigno pericoloso.
L’ipotetico criminale è stato arrestato il 25 dicembre, da come è stato riferito dalla polizia brasiliana durante una conferenza stampa. L’uomo si chiama George Washington de Oliveira Susa, un estremista della destra sostenitore dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Pare, secondo la polizia, che l’uomo abbia tentato di utilizzare ed attivare l’esplosivo, tuttavia non è esploso. Oliveira ha confessato di voler creare caos, causando uno stato d’emergenza che avrebbe mobilitato i militari, i quali avrebbero così ritardato il passaggio al potere del neo presidente. L’idea criminale ai danni di Lula è stata sviluppata durante il mese di novembre secondo quanto dichiarato da Oliveira. Il malsano attentato è stato escogitato durante una delle quotidiane manifestazioni di protesta a Brasilia davanti al comando militare, nella quale si chiedeva l’intervento delle forze militari per ostacolare Lula nella sua presa al potere.
La paura dei sostenitori ed estremisti di destra nel paese brasiliano sembra essere l’instaurazione del comunismo in Brasile[4]. Lula è stato più volte accusato d’idee comuniste, cercando di creare un discorso politico contro il neo presidente sperando che si diffondesse una certa immagine negativa di lui tra gli elettori. Ciò, per qualcuno, sembrerebbe giustificare gli atti di violenza nei riguardi di Lula.  

Rischio golpe

Situazioni di caos non smettono dopo l’insediamento di Lula. Purtroppo sono ancora presenti molti rivoltosi estremisti della compagine di Bolsonaro, i quali creano tumulti violenti nel paese. In questi giorni sono in corso degli assalti agli edifici governativi da parte di questi rivoltosi, avvolti nei colori della bandiera brasiliana[5]. Hanno invaso e devastato i palazzi del potere, ricordando un po’ ciò che avvenne all’assalto di Capitol Hill due anni fa. Il ministro della Giustizia lo ha considerato un atto di golpismo, mentre Bolsonaro pare abbia respinto le accuse esclamando di aver sempre rispettato la Costituzione, la democrazia e le leggi. Intanto, è stato rimosso il governatore che era in carica a Brasilia. L’irruzione nei palazzi delle istituzioni del Brasile da parte dei seguaci di Bolsonaro è stato un vero e proprio atto di vandalismo e saccheggio, un tentativo di golpe inaccettabile per Lula. Sono stati principalmente colpiti il Parlamento e la Corte suprema, con scontri che si sono dilungati anche nella notte. Nei giorni odierni si registrano feriti ed alcuni in gravi condizioni.


Note

[1] https://www.affarinternazionali.it/sabato-1-gennaio-2023-inizio-della-presidenza-lula-in-brasile/
[2] https://www.corriere.it/esteri/23_gennaio_01/lula-nuovo-presidente-giuramento-brasilia-arrestato-uomo-un-ordigno-bd7ba610-8a00-11ed-807c-71f69c13595f.shtml?refresh_ce
[3] https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/americalatina/2022/12/26/brasile-sventato-attentato-per-impedire-insediamento-lula_c45e6b89-b45f-4302-b435-3cdb8887c5ce.html [4] F. Corazza, “Elezioni presidenziali 2022 in Brasile, vince Lula”, Opinio Juris – Law & Politics Review, 31 ottobre 2022. https://www.opiniojuris.it/elezioni-presidenziali-2022-in-brasile-vince-lula/
[5] https://tg.la7.it/esteri/caos-in-brasile-assaltati-i-palazzi-del-potere-dai-sostenitori-di-bolsonaro-poi-evacuati-lula-09-01-2023-179144


Foto copertina: Rischio golpe in Brasile, dura condanna di Lula: “Atti terroristici”.