Panama e Colombia limitano il flusso di migranti


La zona del Mesoamerica è ed è stata considerata da molti come una regione di flussi migratori provenienti dall’America Latina per raggiungere i territori del Nord e coronare il così detto “American Dream”.


Map: Voice of America News https://www.worldvision.ca/stories/child-protection/darien-gap-migrant-route

Mesoamerica[1] non è solo transito di migranti provenienti dall’America Latina, ma anche da altri paesi asiatici ed africani come ad esempio Bangladesh, Nepal, Nigeria, Somalia, Repubblica Democratica del Congo e Camerun[2].
Secondo alcune statistiche di uno studio condotto dall’Organizzazione Internazionale per la Migrazione (IOM), circa il 62% delle persone identificate proviene dall’America centrale, in particolare dall’Honduras (47%). Il 38% è considerato extra-regionale e i principali paesi di origine sono Haiti (13%) e Camerun (8%). Chi proviene dai paesi africani migra alla ricerca di migliori condizioni socioeconomiche a causa di situazioni di conflitto nel proprio paese, mentre i cittadini provenienti dal nord dell’America centrale e da Cuba identificano l’insicurezza come il principale fattore di spinta che li ha portati a lasciare i loro paesi[3].
Chi emigra da altri continenti, lo fa anche con la consapevolezza della mancanza di accordi di rimpatrio con i paesi asiatici e africani; infatti, anche a causa dei costi dei rimpatri transcontinentali, la deportazione è meno frequente. Ad esempio, dei 34.000 migranti extra-continentali intercettati dalle autorità messicane tra il 2013 e il 2018, solo il 3,3% è stato espulso. Diversamente, il 96% dei migranti provenienti dai paesi dell’America Centrale è stato espulso dal governo messicano nello stesso arco di tempo[4].
Con l’avvento della pandemia però, la situazione è peggiorata drasticamente. Più di 50 nazionalità cercano di attraversare il Mesoamerica, tra cui anche donne e bambini che iniziano il loro viaggio partendo dal Darién Gap, uno dei luoghi più pericolosi al mondo, dove non ci sono strade da percorrere o infrastrutture, ma solo sentieri. I migranti che attraversano questa zona aumentano di anno in anno, tanto che nel 2021 ne sono stati contati 126.000.
La rotta dei trafficanti di persone varia spesso, a causa della sicurezza che viene spesso intaccata dai banditi. L’obiettivo della rotta è di far arrivare i migranti alla prima stazione di ricezione migratoria a Panama, presso il Servizio Nazionale di Frontiera (Senafront), corpo di polizia istituito nel 2008 per svolgere funzioni di controllo ed aiuto umanitario[5].

L’accordo

Con l’allentamento delle restrizioni da Covid 19, che avevano visto il diminuire dei flussi migratori, la situazione è precipitata e sempre più persone hanno intrapreso la via migratoria verso il nord, provocando una delle tante crisi migratorie ed umanitarie nella zona. Il Darién Gap, a sud dell’istmo di Panama, è tra i luoghi più difficili da percorrere del continente. La foresta tropicale, a volte fangosa, a volte montuosa, si estende su un’area paragonabile a quella della Sardegna.
Non ci sono praticamente strade e l’approvvigionamento di acqua e cibo è di conseguenza precario. A ciò si aggiunge la presenza di bande criminali e gruppi armati che perseguitano i migranti. Alcuni di loro, infatti, non riescono ad arrivare a destinazione, a causa sia delle scarse condizioni igienico sanitarie e della precarietà di cibo ed acqua, sia perché il viaggio è troppo duro da sopportare.
Le guardie di frontiera statunitensi hanno registrato più di 210.000 tentativi di entrare illegalmente nel Paese a luglio 2021. Questo dato rappresenta la cifra più alta dal marzo 2000[6].
Dopo diversi incontri di emergenza, l’11 agosto 2021, i governi di Colombia e Panama hanno deciso di limitare l’afflusso di migranti che partono dal Sud America per raggiungere il Nord. Nello specifico, è stato stabilito che non più di 650 persone al giorno avrebbero potuto attraversare il confine comune fino alla fine di agosto. A partire da settembre, il numero sarebbe stato ridotto a 500, con l’obiettivo a lungo termine di cercare percorsi più convenzionali, in modo che i migranti non debbano attraversare delle zone così ad alto rischio come la giungla del Darien. La ministra degli Affari esteri della Colombia, Marta Lucía Ramírez, in una delle conferenze con la sua controparte panamense, Erika Mouynes, ha evidenziato che il traffico di esseri umani va spesso di pari passo con il traffico di droga. Quindi l’accordo sarebbe anche utile al fine di limitare le operazioni delle organizzazioni criminali ed il traffico di droga.
Secondo la direttrice del National Migration Service (SNM) di Panama, Samira Gozaine, l’accordo non sarebbe mai stato rispettato dalla Colombia, in quanto a metà settembre il confine veniva attraversato ancora da 6.500 persone in più rispetto al limite stabilito dall’accordo[7]. Infatti, si stima che più di 91.000 migranti abbiano attraversato il Darien Gap per dirigersi verso il Nord America nel 2021, cifra equivalente al totale dei cinque anni precedenti[8].
È chiaro quindi che l’accordo sia scaturito dalla voglia di Panama e Colombia di regolarizzare il flusso di migranti e di proteggerli dalle insidie che trovano lungo il percorso attraverso la giungla del Darien, che comprendono animali pericolosi, scarse condizioni igieniche che possono provocare l’insorgere di malattie, gruppi criminali sempre all’erta per sfruttare le debolezze dei migranti, derubandoli e il viaggio lungo ed estenuante a piedi che molte volte provoca vittime. Tuttavia, l’accordo non è mai stato pienamente rispettato e in Colombia i numeri di migranti che superano il confine continua ad essere superiore rispetto a quello stabilito nell’accordo del 2021. “Il fenomeno delle migrazioni è un fenomeno che non possiamo fermare, ma possiamo garantire che avvenga tramite un passaggio sicuro, che sia controllato e abbia le modalità, la capacità e la volontà di tutti per poterlo assistere in modo comune e sicuro [9].” Eryka Mouynes, Ministra degli Esteri panamense.


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Note

[1] Con il termine “Mesoamerica”, si definisce la regione dell’America centrale e latina, comprendente la metà meridionale del Messico, i territori di Guatemala, El Salvador e Belize, la parte occidentale dell’Honduras, Nicaragua e Costa Rica.
[2] https://www.opiniojuris.it/darien-migratoria-stati-uniti/
[3] https://programamesoamerica.iom.int/en/news/iom-study-presents-updated-information-migration-flows-southern-mexico-2019
[4] https://www.opiniojuris.it/darien-migratoria-stati-uniti/Map: Voice of America News https://www.worldvision.ca/stories/child-protection/darien-gap-migrant-route
[5] https://www.osservatoriodiritti.it/2022/01/10/darien-gap/

[6] https://www.dw.com/es/el-tap%C3%B3n-del-dari%C3%A9n-no-frena-la-creciente-corriente-migratoria/a-58849962
[7] https://www.dw.com/es/panam%C3%A1-dice-que-colombia-incumple-acuerdo-sobre-migrantes/a-59105890#:~:text=Colombia%20incumple%20un%20acuerdo%20con,la%20oficina%20paname%C3%B1a%20de%20Migraci%C3%B3n.
[8] https://reliefweb.int/report/panama/m-s-de-91000-migrantes-han-cruzado-el-tap-n-del-dari-n-rumbo-norteam-rica-este-o
[9] https://www.youtube.com/watch?v=YZiuDamppTk&t=30s


Foto copertina: Panama e Colombia migranti (Foto: Rogelio Figueroa / AFP)