Con l’avvicinarsi delle presidenziali francesi del 23 aprile e del 7 maggio cresce l’attesa per un risultato tutt’altro che scontato. Programmi politici, scandali pubblici, visioni differenti della società francese, analisi discordanti sulla situazione reale del paese (e dell’Europa) sono al centro di un dibattito che “per la prima volta” vede cosi tanti candidati cosi diversi tra di loro. Utile alla comprensione del dibattito è una breve storia politica della Francia dal 1958 ad oggi. Con tutti i limiti dettati dalle necessità di sintesi e semplificazione, cercheremo di tracciare una traiettoria storica delle principali tappe della vita politica della Quinta Repubblica francese.
Costituzione del 1958. La Costituzione del 4 ottobre 1958 diede inizio alla c.d. Quinta Repubblica Francese, connotandone l’assetto politico-istituzionale. Il regime governativo che viene istaurato è quello del c.d. “Semi-presidenzialismo” che prevede la condivisione del potere tra Presidente della Repubblica, eletto a suffragio universale, ed il Primo Ministro (nominato dal Presidente della Repubblica) ed il Governo. Essa fu redatta con lo scopo di mettere fine all’instabilità governativa ed ai rischi di colpi di Stato. Gli ispiratori morali e materiali della nuova Carta costituzionale furono senz’altro il generale Charles de Gaulle[1] e Michel Debré[2].
Un sistema politico bipolare. All’interno del quadro costituzionale del ’58, il sistema politico francese è stato marcato dalla bipolarizzazione delle forze politiche sull’asse destra/sinistra. Agli inizi della Quinta Repubblica, la vita politica era organizzata, a sinistra, attorno al Partito Comunista Francese (PCF) ed alla sinistra riformista di governo, all’interno della quale il Partito Socialista (PS) diventerà egemone dalla sua fondazione nel 1969.
A destra, i partiti di ispirazione gollista, unificati nel 1967 in seno all’Unione Democratica per la V Repubblica (UDR) occuperanno per lungo tempo una posizione largamente dominante, ma regolarmente controbilanciata dalla destra liberale rappresentata dai Repubblicani indipendenti ed altri piccoli movimenti di centro destra.
La costituzione del 1958 ha instaurato di fatto un sistema a geometria variabile contemplando sia regimi di continuità con le maggioranze presidenziali e parlamentari sia, al contrario, di coabitazione. I rapporti tra coalizioni (ed all’interno di esse) sono spesso conflittuali, ma il ricorso al sistema uninominale a doppio turno sia per l’elezione dei deputati che per l’elezione presidenziale, contribuiscono al mantenimento del suddetto sistema bipolare. Sarà la destra gollista a dominare la scena politica francese fino al 1981, con Charles de Gaulle e Georges Pompidou[3] eletti più volte alla Presidenza della Repubblica.
Gli anni ’70: cambiano gli equilibri politici. Gli anni 70 marcheranno il primo grande sconvolgimento del contesto politico francese. Le elezioni legislative del 1973 sanciranno il passaggio dal “gollismo” verso il centro-destra, grazie alla vittoria alle presidenziali di Valéry Giscard d’Estaing[4], capo dei Repubblicani indipendenti, battendo il gollista Jacques Chaban-Delmas[5]. A sinistra, il PS si allea con il PCF e al Movimento dei Radicali di Sinistra (MRG) nel quadro dell’Unione della sinistra nel 1972. Tale alleanza permetterà alla sinistra di rafforzarsi, e di far raggiungere al suo candidato alle presidenziali, il segretario del PS François Mitterand[6], il 49,2% dei suffraggi.
A destra i rapporti di forza si riequilibrano con la fondazione, nel 1978, ad opera di Giscard d’Estaing, dell’Unione per la Democrazia Francese (Union pour la Démocratie Française – UDF), partito federativo delle forze della destra non-gollista e del centro-destra. Tale partito mise fine all’egemonia gollista nell’ambito della destra francese, con la creazione del Assembramento per la Repubblica (Rassemblement pour la République – RPR) nel dicembre 1976 su impulso di Jacques Chirac[7]. Il sistema partitico si organizza da allora sulla base di una “quadrille bipolaire”, con quattro partiti di peso equivalente: a sinistra, il PCF ed il PS, a destra, l’UDF ed il RPR.
Gli anni ’80: declino del PCF ed ascesa dell’estrema destra. Nel 1981, l’elezione di François Mitterand alla Presidenza della Repubblica mette di nuovo in discussione i rapporti di forza all’interno del sistema politico francese. Nel corso di questa elezione, e delle legislative che seguiranno, il PCF perde una gran parte del suo elettorato che si sposta verso il PS, diventando il partito largamente maggioritario all’Assemblea Nazionale. Le delusioni per le politiche condotte dai primi governi socialisti, che abbandonano i loro piani di rilancio keynesiani per adottare una politica più rigorista molto meno ambiziosa, scontenteranno gran parte dell’elettorato che si rifugerà nel voto di protesta. In tale contesto va letta la forte impennata del Front National (FN) di Jean-Marie Le Pen[8], un partito populista di estrema destra che in occasione delle europee del 1984 passa da una percentuale prossima allo zero al 10% dei suffraggi.
Tale successo è ulteriormente consolidato nel 1986, quando il FN ottiene 32 deputati all’Assemblea Nazionale (allora eletti secondo il metodo proporzionale). Rigettato dalla destra tradizionale, il FN è escluso dal gioco delle alleanze e non sarà mai in misura di ottenere più di un seggio all’Assemblea Nazionale una volta reintrodotto il sistema maggioritario (a partire dalle legislative del 1988). Questo pero non impedirà al suo elettorato di crescere: alle elezioni presidenziali del 1988, Jean-Marie Le Pen riesce infatti ad ottenere più del 14% dei suffragi (al primo turno). Il FN si impone, cosi, come la terza forza politica alternativa al sistema bipolare tradizionale destra/sinistra (discorso d’altronde presente ancora oggi).
Gli anni ’90. Verso la fine del mandato di Mitterand, la sinistra è sopraffatta dall’alleanza di centro-destra RPR-UDF in seguito alle elezioni legislative del 1993. Questo periodo è segnato dalla consolidazione del FN e dalla crescita dei movimenti ecologisti, in particolare i Verdi e Generazione Ecologica. Tale crescita sarà di breve durata nel paesaggio politico francese, e soltanto i Verdi riusciranno ad avere un seguito tra l’elettorato francese (restando sempre attorno al 4%). La classe politica tradizionale perde ancora terreno durante le elezioni legislative del 1995, dove Jean-Marie Le Pen raggiunge il 15% dei suffraggi, e dove l’estrema sinistra, rappresentata dalla candidata di Lotta Operaia[9] Arlette Laguiller[10], prende più del 5% dei suffraggi. Questa nuova ricomposizione obbliga il PS a mettere in discussione il sistema di alleanze create in seno alla coalizione. Durante le elezioni legislative del 1997, la Sinistra Plurale guidata dal socialista Lionel Jospin[11], mette insieme PS, PCF, Verdi, MDC e radicali socialisti, riuscendo a prendere una maggioranza del 55%. Jospin formerà cosi un governo di coalizione tra tutte le componenti. Malgrado dei risultati soddisfacenti, tale coalizione smetterà di esistere nel 2002, con la fine della legislatura. A destra, l’UDF dovrà affrontare dal 1998 una scissione orchestrata da una quarantina di deputati liberali, che fonderanno il partito Democrazia Liberale (DL). Tale partito resterà marginale nello spettro politico.
Gli anni 2000 e le evoluzioni incerte. Gli anni 2000 saranno il teatro di profondi cambiamenti. L’elezione presidenziale del 2002 sarà interessata da una frammentazione del panorama politico mai visto fino ad allora (ma riproposto con le duvute differenze nel dibattito odierno). Al primo turno, Jean-Marie Le Pen supera Lionel Jospin, vittima della frammentazione politica a sinistra. L’estrema sinistra, di cui i candidati Laguiller e Besancenot riescono a capitalizzare il 10% dei voti, guadagna terreno. Il PCF, che fino ad allora era rimasto su una percentuale del 9%, sprofonda al 3%. Al secondo turno, Jacques Chirac, batte Le Pen con l’82% delle preferenze. Una vittoria schiacciante. Forte di questo successo, la destra si riorganizza con il lancio dell’Unione per la maggioranza presidenziale (UMP) fondata dallo stesso Chirac. L’UMP, fusione del RPR e di Democrazia Liberale, diventa il primo grande partito della destra di governo francese. In controtendenza ai risultati a livello nazionale, le elezioni locali vedranno rimontare il PS sull’insieme dei partiti di sinistra, contribuendo a ristabilire una situazione di bipartitismo.
Durante la campagna presidenziale del 2007, i candidati dell’UMP ed del PS, rispettivamente Nicolas Sarkozy[12] e Ségolène Royale[13], si affrontano al secondo turno in uno schema più tradizionale che nel 2002. I partiti di estrema sinistra ed estrema destra perdono molti voti, cosi come i partiti “satellite”. Nicolas Sarkosy vincerà le elezioni al ballottaggio con il 53% dei voti. In seguito ad una serie di elezioni regionali e comunali che vedono una rimonta del PS, con le elezioni presidenziali del 2012, il candidato del PS François Hollande[14] viene eletto con il 51,6% dei voti, battendo il presidente uscente Nicolas Sarkozy. Il 17 giugno, in seguito alle elezioni legislative, il PS riesce ad ottenere la maggioranza all’Assemblea Nazionale.
[1] Charles André Joseph Marie de Gaulle (Lilla, 22 novembre 1890 – Colombey-les-Deux-Églises, 9 novembre 1970). É stato un generale, politico francese, tra i maggiori artefici dell’assetto statale della Francia del dopoguerra e dell’istituzione della V Repubblica. Ufficiale dell’esercito, combatté nella Grande Guerra con il grado di capitano . Divenuto generale di brigata, assisté nel giugno 1940 all’armistizio di Compiègne e l’istituzione del governo fantoccio di Vichy e decise di riparare a Londra dove fu designato capo e rappresentante del governo in esilio della Francia libera..Al termine del conflitto fu presidente del governo provvisorio della Repubblica dal 1944 al 1946. Ultimo presidente del Consiglio (1958-1959) della IV Repubblica, fu promotore dell’istituzione della V Repubblica, della quale fu il primo presidente dal 1959 al 1969.
[2] Michel Debré (Parigi, 15 gennaio 1912 – Montlouis-sur-Loire, 2 agosto 1996) è stato un politico francese. Primo ministro della Quinta Repubblica francese dall’8 gennaio 1959 al 15 aprile 1962.
[3]Georges Jean Raymond Pompidou (Montboudif, 5 luglio 1911 – Parigi, 2 aprile 1974) è stato un politico francese che divenne Primo ministro e successivamente Presidente della Repubblica. Alla fine degli anni Sessanta immagina un centro pluridisciplinare destinato all’arte moderna e alla musica contemporanea, da realizzarsi in un quartiere di Parigi, il Beaubourg. Viene così promossa la costruzione dell’attuale Centre Pompidou, esito felice di un concorso internazionale che vede prevalere il progetto presentato da un gruppo i cui capofila sono due architetti stranieri, l’italiano Renzo Piano e l’inglese Richard Rogers.Tuttavia la morte gli impedisce di assistere all’inaugurazione della sua creatura, che avverrà il 31 gennaio 1977.
[4] Valéry Marie René Georges Giscard d’Estaing (Coblenza, 2 febbraio 1926). È stato Presidente della Repubblica francese dal 27 maggio 1974 al 21 maggio 1981. Noto per il suo sostegno al federalismo europeo, Valéry Giscard d’Estaing è stato il presidente della Convenzione europea, il cui progetto è fallito a seguito del referendum negativo francese e olandese.
[5] Jacques Chaban-Delmas (Parigi, 7 marzo 1915 – Parigi, 10 novembre 2000) è stato un politico francese, Primo ministro dal 1969 al 1972. Dopo un’iniziale adesione al partito radical-socialista, nel 1947 entra nell’RPF, il partito di de Gaulle. Entra ben presto a far parte della ristretta cerchia dei “baroni del gollismo”. È più volte ministro nei governi della Quarta Repubblica francese nei governi Mendes France , Mollet e Gaillard. Deputato all’Assemblée Nationale dal 1946 al 1958.
[6] François Maurice Adrien Marie Mitterrand (Jarnac, 26 ottobre 1916 – Parigi, 8 gennaio 1996) è stato un politico francese. Soprannominato “le Florentin”, per sintetizzare la maniera con cui avrebbe fatto della politica un’arte pragmatica e a tratti spregiudicata, seguendo la lezione del Machiavelli. È stato presidente della Repubblica francese dal 21 maggio 1981 al 17 maggio 1988 e poi, rieletto per un secondo mandato, fino al 17 maggio 1995. Ha ricoperto tale carica più a lungo di chiunque altro nella V Repubblica, quattordici anni (come lui furono eletti due volte anche Charles de Gaulle, che però si dimise prima di completare il secondo mandato, e Jacques Chirac sotto la cui presidenza però la durata dell’incarico fu ridotta a cinque anni, trovandosi a svolgere un primo mandato settennale e un secondo quinquennale).
[7] Jacques René Chirac (Parigi, 29 novembre 1932) , fondatore dei due principali partiti del centro-destra francese, il Raggruppamento per la Repubblica e l’Unione per un Movimento Popolare, all’interno delle istituzioni francesi è stato Primo ministro dal 1974 al 1976 con Valéry Giscard d’Estaing e dal 1986 al 1988 con François Mitterrand e Sindaco di Parigi dal 1977 al 1995. Nel 1995 è stato eletto ventiduesimo Presidente della Repubblica francese e ha nominato primi ministri Alain Juppé e, durante la cohabitation, Lionel Jospin. Rieletto nel 2002, ha nominato primi ministri Jean-Pierre Raffarin e Dominique de Villepin.
[8] Jean-Marie Le Pen (La Trinité-sur-Mer, 20 giugno 1928) è un politico francese, ex presidente e fondatore del partito di estrema destra Fronte Nazionale. Le Pen è famoso per aver richiesto forti politiche di rafforzamento della legge, tra cui la reintroduzione della pena di morte, forti restrizioni sull’immigrazione da paesi extraeuropei, ritiro della Francia, o maggiore indipendenza, dall’Unione europea. Ha pronunciato affermazioni considerate razziste e antisemite. Si è candidato in diverse elezioni presidenziali francesi, arrivando anche al ballottaggio nelle elezioni presidenziali del 2002, quando ottenne il 17,79 %. Nelle elezioni presidenziali del 2007 ha ottenuto al primo turno 3.834.530 voti (10,44%), venendo escluso dal successivo ballottaggio. Dopo aver lasciato alla figlia Marine la guida del FN, è stato espulso dal partito nel 2015 per divergenze politiche ormai consolidate,
[9] Lotta operaia (in francese, Lutte ouvrière, LO) è un partito politico francese di sinistra radicale (trotzkismo). Il suo leader è stato a lungo Arlette Laguiller, diverse volte candidata alla presidenza della Repubblica. Alle elezioni presidenziali in Francia del 2012 il partito appoggia Nathalie Arthaud alla presidenza della Repubblica, la candidata ottiene lo 0,5% dei voti e si posiziona al penultimo posto tra i vari candidati
[10] Arlette Yvonne Laguiller (Parigi, 18 marzo 1940) è una politica francese. Ex impiegata della banca Crédit Lyonnais, da giovane ha militato in varie organizzazioni di estrema sinistra finché nel 1968 si è iscritta a Lutte Ouvrière, partito di ispirazione trotskista di cui era la portavoce (1973-2009). Nel corso della sua carriera politica la Laguiller è diventata consigliere comunale di Lilas e regionale d’Ile de France, nonché deputato europeo dal 1999 al 2004.
[11] Lionel Jospin (Meudon, 12 luglio 1937) è un politico francese. È eletto deputato all’Assemblée Nationale nel 1981, 1986, 1988 e 1997. Primo segretario del Parti Socialiste (PS) dal 1981 al 1987.
[12] Nicolas Paul Stéphane Sárközy de Nagy-Bócsa, conosciuto semplicemente come Nicolas Sarkozy (Parigi, 28 gennaio 1955). È stato il ventitreesimo presidente della Repubblica francese, dal 16 maggio 2007 al 15 maggio 2012. In precedenza era stato ministro delle finanze durante il 2004 e due volte ministro dell’interno, tra il 2002 e il 2004 e poi dal 2005 al 2007. In quanto capo di Stato francese è stato anche, d’ufficio, uno dei due coprincipi di Andorra, gran maestro della Legion d’onore e protocanonico d’onore della Basilica di San Giovanni in Laterano. È stato il primo presidente francese nato da genitori di origine straniera nonché il primo ad esser nato dopo la fine della seconda guerra mondiale.
[13] Marie-Ségolène Royal (Dakar, 22 settembre 1953) esponente del Partito Socialista. È stata la candidata del suo partito alla carica di presidente della Repubblica nelle elezioni del 2007, battuta al secondo turno delle elezioni da Nicolas Sarkozy. È stata la prima candidata donna a superare il primo turno. Nel 2008 si presenta come candidata alla segreteria del Partito Socialista; il convulso congresso del novembre 2008 la vede sconfitta nel voto finale dei militanti, battuta per soli 102 voti (circa lo 0,04%) da Martine Aubry.Attualmente ricopre la carica di ministro dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e dell’energia nel governo di Manuel Valls.
[14] François Gérard Georges Nicolas Hollande (Rouen, 12 agosto 1954) è un politico francese. È stato segretario del Partito Socialista dal 1997 al 2008. Il 6 maggio 2012 è stato eletto presidente della Repubblica francese.
Foto copertina : Balloons in the colors of the French flag in front of the Eiffel Tower