Thailandia: Paetongtarn Shinawatra Eletta Primo Ministro


Paetongtarn Shinawatra è stata eletta come nuova Primo Ministro della Thailandia, appena due giorni dopo la destituzione dell’alleato Srettha Thavisin da parte di una magistratura che ha contribuito a due decenni di instabilità politica. Figlia dell’ex premier Thaksin Shinawatra, Paetongtarn Shinawatra diventa la più giovane primo ministro del Paese portando un altro membro della famiglia politica più nota e divisiva del regno alla guida del governo.


Paetongtarn Shinawatra, figlia dell’ex primo ministro Thaksin Shinawatra, è stata nominata come nuova Primo Ministro della Thailandia attraverso un voto parlamentare. Per ottenere questa carica era necessaria l’approvazione di oltre la metà del Parlamento, un traguardo che Paetongtarn ha raggiunto senza difficoltà. La singolare coalizione composta dal suo partito, il Pheu Thai, e altri 10 partiti conservatori è rimasta compatta, permettendole di ottenere una solida maggioranza, con 319 seggi su 493 disponibili. [1] Il 15 agosto, i leader della coalizione, avevano dichiarato il loro sostegno alla sua candidatura durante una conferenza stampa, dopo l’annuncio ufficiale da parte del segretario generale del partito, Sorawong Thienthong. [2]

Paetongtarn Shinawatra: la nuova primo ministro e il ritorno della famiglia Shinawatra al potere

Paetongtarn Shinawatra diventa così la seconda donna a ricoprire la carica di Primo Ministro in Thailandia, nonché la più giovane leader nella storia della monarchia costituzionale del Paese. È la terza esponente della famiglia Shinawatra a guidare il governo, dopo il padre Thaksin (2001-2006) e la zia Yingluck Shinawatra (2011-2014). Con la sua elezione, il nome della dinastia politica Shinawatra, che ha dominato e polarizzato la scena politica thailandese per oltre vent’anni, torna al potere. Il padre è stato una figura centrale e controversa nella politica thailandese, noto per le sue politiche populiste che, sebbene gli abbiano assicurato un ampio seguito tra le masse rurali, hanno anche diviso profondamente il Paese. Le sue politiche hanno alimentato una duratura spaccatura tra i sostenitori, le “camicie rosse”, e gli oppositori legati all’esercito e alla monarchia, noti come “camicie gialle”. Dunque, sebbene Thaksin abbia goduto di un ampio sostegno popolare, è stato anche osteggiato dalle élite conservatrici che lo consideravano corrotto e destabilizzante. Nel 2006, Thaksin è stato deposto da un colpo di Stato militare e, per evitare una condanna per abuso di potere, violazione della legge reale sulla diffamazione e altre accuse, è rimasto in esilio autoimposto per quindici anni. Thaksin ha fatto rientro in Thailandia il 22 agosto dopo che il re Maha Vajiralongkorn ha concesso una riduzione della sua pena. Alcuni analisti ritengono in realtà che il suo ritorno sia dovuto ad un accordo segreto con i suoi ex avversari politici, legati all’esercito e alla monarchia: riduzione della pena in cambio del sostegno politico. Il partito di Thaksin, il Pheu Thai, ha infatti accettato di far parte di una coalizione di governo con i partiti antagonisti che erano stati sconfitti nelle elezioni del maggio 2023.

Le sfide future

Dunque l’elezione di Paetongtarn solleva inevitabilmente questioni legate alle profonde divisioni politiche e sociali che hanno segnato la Thailandia durante e dopo il governo del padre. Tuttavia, il confronto con l’eredità paterna non è l’unico ostacolo che Paetongtarn dovrà affrontare. Come primo ministro, dovrà affrontare sfide su più fronti, tra cui una crisi economica in corso, la concorrenza di un partito rivale in ascesa e il calo della popolarità del Pheu Thai, che non ha ancora realizzato le promesse di un programma di stimolo economico da 500 miliardi di baht (circa 14,25 miliardi di dollari). Se da una parte Paetongtarn è stata accolta con ovazioni dai sostenitori del Pheu Thai, più complesso sarà convincere il resto della Thailandia. Secondo alcuni sondaggi solo il 6% dei Thai voleva Paetongtarn alla guida del governo. Come previsto inoltre, il People’s Party ha annunciato che non sosterrà Paetongtarn. L’opposizione liberale e riformatrice ha inoltre condannato le tattiche giudiziarie usate contro la volontà popolare.

La deposizione del Primo Ministro Srettha Thavisin

L’elezione di Paetongtarn Shinawatra segue la destituzione dell’ex primo ministro Srettha Thavisin, avvenuta il 14 agosto per ordine della Corte Costituzionale. Il tribunale ha rimosso Srettha dal suo incarico in seguito alla controversa nomina di un membro del gabinetto con precedenti penali. Il caso è stato portato all’attenzione della Corte da un gruppo di 40 ex senatori, che hanno presentato una petizione chiedendo di determinare se la nomina di Pichit Chuenban, condannato nel 2008 a sei mesi di carcere per oltraggio alla corte in un tentativo di corruzione, fosse in contrasto con la Costituzione. [3] Il 14 agosto, il giudice Punya Udchachon ha annunciato la decisione della Corte, che con una maggioranza di 5 voti contro 4 ha stabilito la rimozione di Srettha Thavisin dal suo incarico. [4] Nella sentenza, il giudice ha dichiarato che “l’imputato è stato destituito dalla carica di primo ministro a causa della sua mancanza di onestà”, aggiungendo che il suo comportamento “ha violato gravemente gli standard etici”.[5] L’uscita di scena di Srettha, dopo meno di un anno al potere, ha costretto il Parlamento a scegliere un nuovo primo ministro, accentuando l’incertezza in un Paese già segnato da una lunga serie di colpi di Stato e sentenze giudiziarie che hanno rovesciato diversi governi e partiti politici. Srettha è infatti il quarto premier in 16 anni a essere rimosso dalla Corte Costituzionale, un dato che evidenzia il ruolo centrale e controverso della magistratura nella prolungata crisi politica della Thailandia.

Scioglimento del partito d’opposizione Move Forward

Il verdetto della Corte Costituzionale che ha portato alla rimozione dell’ormai ex Primo Ministro è stato preceduto da un’altra decisione di grande impatto: lo scioglimento del partito progressista Move Forward, il principale partito di opposizione che aveva ottenuto il maggior numero di seggi nelle elezioni dell’anno precedente, risultando il vero vincitore. Il 7 agosto, dopo mesi di speculazioni, la Corte ha decretato la dissoluzione del partito e l’interdizione dei suoi leader dalla politica per 10 anni. [6] La Corte ha motivato la sua decisione accusando il Move Forward di aver cercato di modificare la legge sulla lesa maestà – una norma che protegge la monarchia dalle critiche – allo scopo di ridimensionare il ruolo della monarchia stessa e ottenere un vantaggio elettorale, il che rappresenterebbe una «seria minaccia alla sicurezza nazionale».[7] L’articolo in questione è il 112 del codice penale thailandese, noto come “legge sulla lesa maestà”. Si tratta di una delle leggi più severe al mondo contro le critiche alla famiglia reale, prevedendo fino a 15 anni di carcere per ogni capo d’accusa. Negli ultimi anni, secondo le organizzazioni per i diritti umani, questa legge è stata utilizzata per reprimere ogni forma di dissenso. Il Move Forward aveva proposto di ridurre le pene previste e di limitarne l’uso politico. La sentenza del tribunale è vista come parte di una strategia politica e giudiziaria ampia che mira ad impedire l’ascesa al potere di forze politiche anti-establishment.
Questi eventi hanno ulteriormente alimentato l’incertezza politica in Thailandia, sollevando timori per potenziali disordini in una nazione che, negli ultimi due decenni, ha vissuto periodi di turbolenza caratterizzati da scioglimenti di partiti e governi rovesciati da sentenze giudiziarie e colpi di stato militari. [8]


Note

[1] Reuters, Paetongtarn Shinawatra elected youngest Thai PM. 16 Agosto 2024. https://www.reuters.com/world/asia-pacific/baptism-fire-awaits-paetongtarn-thailand-gears-up-pm-vote-2024-08-16/  
[2] Bangkok news, Coalition unites behind Paetongtarn for PM, 15 Agosto 2024. https://www.bangkokpost.com/thailand/politics/2847827/coalition-unites-behind-paetongtarn
[3]Reuters, What’s at stake for Move Forward and PM Srettha in upcoming court ruling?. 13 Agosto 2024. https://www.reuters.com/world/asia-pacific/thai-court-decide-fates-pm-opposition-party-2024-08-06/
[4]Reuters, Thai politics braces for shakeup after court dismisses PM Srettha Thavisin. 14 Agosto 2024.  https://www.reuters.com/world/asia-pacific/judgment-day-thai-pm-srettha-court-rules-dismissal-case-2024-08-13/
[5]Ibidem.
[6]Bangkok News, Court dissolves Move Forward Party. 7 Agosto 2024.  https://www.bangkokpost.com/thailand/politics/2843182/court-dissolves-move-forward-party
[7]Ibidem.
[8] Reuters, Thai politics braces for shakeup after court dismisses PM Srettha Thavisin. 14 Agosto 2024. https://www.reuters.com/world/asia-pacific/judgment-day-thai-pm-srettha-court-rules-dismissal-case-2024-08-13/


Foto copertina: Paetongtarn Shinawatra