I Capi di stato dell’Asia centrale si sono riuniti lo scorso 9 agosto per esaminare le prospettive di approfondimento della cooperazione regionale e di ulteriore sviluppo dell’interazione. Obiettivo: Central Asia 2040.
L’Asia centrale, una regione strategica ricca di risorse naturali e di rilevanza geopolitica, sta affrontando un periodo di cambiamenti significativi. I leader dei principali paesi della regione, ovvero Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan e Tagikistan, si sono recentemente incontrati ad Astana per discutere delle sfide comuni e delle opportunità future in un contesto globale sempre più complesso. Obiettivo è raggiungere un elevato livello di cooperazione nei prossimi anni, Central Asia 2040 non è soltanto uno slogan.
Unione Economica e Infrastrutture Regionali
Uno dei temi centrali dell’incontro è stato il potenziamento della cooperazione economica. Con la crescente influenza della Cina e la Russia ancora saldamente presente nella regione, i paesi dell’Asia centrale stanno cercando di rafforzare i loro legami interni. È stato discusso un piano ambizioso per creare una sorta di unione economica regionale, che permetta una maggiore integrazione delle infrastrutture energetiche, dei trasporti e delle reti digitali. Il progetto punta a ridurre la dipendenza dalle grandi potenze e a promuovere uno sviluppo più equilibrato e sostenibile.
Sfide Ambientali
Le questioni ambientali hanno giocato un ruolo di primo piano nell’agenda dei leader. Il cambiamento climatico sta avendo un impatto profondo sulla regione, uno su tutti il caso del Lago d’Aral, con fenomeni estremi sempre più frequenti e una crescente scarsità d’acqua che minaccia l’agricoltura e la stabilità sociale. I paesi dell’Asia centrale hanno concordato sulla necessità di un approccio comune per affrontare queste sfide, attraverso politiche di gestione dell’acqua più efficaci e un maggiore impegno nella protezione degli ecosistemi locali.
Sicurezza e Stabilità
In un mondo in cui le dinamiche di sicurezza stanno rapidamente evolvendo, i paesi dell’Asia centrale sono consapevoli della necessità di rafforzare la cooperazione in ambito militare e di sicurezza. La minaccia del terrorismo e dell’estremismo rimane una preoccupazione costante, così come i rischi legati al traffico di droga e alle migrazioni illegali. L’incontro ha portato alla creazione di una task force regionale con l’obiettivo di migliorare la condivisione delle informazioni e coordinare le operazioni di sicurezza.
Influenza Esterna e Politica Estera
Infine, l’incontro ha evidenziato l’importanza di un approccio diplomatico equilibrato. I paesi dell’Asia centrale devono destreggiarsi tra l’influenza delle potenze globali, come la Cina, la Russia e l’Occidente, senza compromettere la loro sovranità. L’obiettivo è sviluppare una politica estera che permetta loro di sfruttare le opportunità offerte dalla competizione tra queste potenze, pur mantenendo la stabilità interna e la coesione regionale.
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Prospettive Future
Mentre si guarda al 2040, è chiaro che l’Asia centrale sta cercando di ritagliarsi un ruolo più autonomo e influente sulla scena internazionale. L’incontro tra i leader ha segnato un passo importante verso una maggiore cooperazione e integrazione regionale, ma resta da vedere se questi ambiziosi progetti saranno effettivamente realizzati. La regione dovrà affrontare molte sfide, ma le opportunità per una crescita sostenibile e per una maggiore stabilità sono concrete, se i paesi sapranno collaborare in modo efficace e lungimirante.
Il Kazakistan punta alla leadership regionale
“A livello nazionale, aderiamo fermamente alla formula ‘Un’Asia centrale di successo è un Kazakistan di successo’. Sono convinto che il futuro della nostra regione dipenda esclusivamente da un dialogo fiducioso e dalla cooperazione tra i nostri paesi, da una ricerca congiunta di risposte adeguate a tutte le sfide interne ed esterne”, così il presidente kazako Tokayev che ha poi elogiato i grandi sforzi che i capi di stato stanno compiendo per sviluppare la cooperazione regionale, anche nel formato di riunioni consultive.
Roadmap per la cooperazione e strategia Asia Centrale 2040
Il Presidente Tokayev ha sottolineato la prossima approvazione della Roadmap per la cooperazione regionale fino al 2027 e della strategia Asia centrale 2040, che mira a migliorare il coordinamento intergovernativo e a sviluppare meccanismi di collaborazione regionale.
Considerate le attuali difficili realtà geopolitiche ed economiche, Tokayev ha sottolineato l’elevato livello di cooperazione regionale basata sull’amicizia, il buon vicinato e l’alleanza tra i paesi.
Ha invitato i presidenti a concentrare tutti gli sforzi per garantire che l’Asia centrale rimanga uno spazio di sicurezza, cooperazione e prosperità.
Enfasi sul partenariato economico e sul potenziale di transito e trasporto
Il Presidente kazako ha sottolineato il crescente volume commerciale della regione, che ha raggiunto 11 miliardi di dollari, e l’obiettivo di aumentarlo a 15 miliardi. Ha anche sottolineato il potenziale di grandi progetti infrastrutturali congiunti come la centrale idroelettrica di Kambarata (HPP-1) nel Kirghizistan e la centrale idroelettrica di Rogun in Tagikistan, nonché progetti di gas in Kazakistan, Uzbekistan e Turkmenistan.
Particolare enfasi è posta su progetti come la Trans-Caspian International Transport Route, il North-South Corridor e la Belt and Road Initiative. Grazie agli sforzi congiunti, il potenziale della ferrovia Kazakistan-Turkmenistan-Iran, che è la via più breve per i paesi del Golfo Persico, è in costante aumento.
“Consideriamo promettente la costruzione della ferrovia transafghana, che apre l’accesso ai mercati dell’Asia meridionale. Il Kazakistan sta portando avanti lavori interni su larga scala nel settore dei trasporti e dei transiti. Entro il 2030, il nostro paese prevede di modernizzare 11.000 chilometri e costruire oltre 5.000 chilometri di nuove ferrovie”[1].
Favorire il turismo interno
Abdulaziz Kamilov, rappresentante speciale del presidente dell’Uzbekistan per le questioni di politica estera, ha annunciato che l’Uzbekistan e il Kazakistan stanno discutendo su come consentire ai cittadini di entrambi i paesi di attraversare il confine di Stato utilizzando le carte d’identità nazionali.
Secondo Kamilov, l’Uzbekistan ha completato la formalizzazione legale del confine con il Kazakistan e ha demarcato il confine con il Turkmenistan, il Tagikistan e il Kirghizistan.
Facendo riferimento alla riattivazione di decine di posti di blocco di frontiera che hanno notevolmente facilitato la circolazione delle persone nella regione, ha sottolineato: “Oggi, i confini tra l’Uzbekistan e i paesi dell’Asia centrale possono essere giustamente definiti un ponte di amicizia e buon vicinato. Ciò è confermato anche dal fatto che a partire dal 1° settembre 2023 è stata introdotta la procedura per attraversare il confine tra Uzbekistan e Kirghizistan con la presentazione di un documento interno, un certificato di cittadinanza. Lo stesso progetto è in discussione con il Kazakistan”.
Komilov ha anche sottolineato la proposta del presidente Shavkat Mirziyoyev, presentata al vertice di Astana, di sviluppare il turismo di massa in Asia centrale sulla base del riconoscimento reciproco delle carte d’identità nazionali[2].
Note
[1] Saniya Sakenova, Tokayev Outlines Central Asia’s Vision for Regional Cooperation and Growth, The Astana Times, 9 agosto.
[2] Abdulaziz Komilov, Ўзбекистон ташқи сиёсатида ЯНГИ МАРКАЗИЙ ОСИЁ (LA NUOVA ASIA CENTRALE nella politica estera dell’Uzbekistan), Yangi Uzbekistan.
Foto copertina: I ministri degli esteri dei paesi dell’Asia centrale riuniti ad Astana con l’obiettivo di ampliare la cooperazione nei prossimi anni. Central Asia 2040