World News, una settimana di notizie


Le più importanti notizie dal mondo riprese dai maggiori quotidiani, per essere sempre aggiornati. Notizie dal 19 all’ 25 gennaio 2020.


Africa

 

Libia: In seguito al blocco dei terminal del Golfo della Sirte e della chiusura di valvole in due oleodotti imposta da forze del generale Khalifa Haftar, la produzione di petrolio in Libia “è caduta da oltre 1,2 milioni di barili al giorno a 320.154 b/d” e al 23 gennaio, “in sei giorni”, vi è stata una perdita cumulata di produzione di 3.907.318 barili. Lo ha reso noto un bollettino pubblicato su Facebook dalla Noc, la Compagnia petrolifera nazionale libica, precisando che il danno economico è di oltre 256,6 milioni di dollari.

Gambia: Yahya Jammeh, il feroce ex dittatore gambiano non si arrende. Vuole ritornare a casa e sfidare Barrow. Migliaia di persone hanno sfilato giovedì scorso a Banjul, la capitale del Gambia, a sostegno dell’ex despota che si trova in esilio “volontario” in Guinea Equatoriale dall’inizio del 2017, dopo aver perso le elezioni presidenziali contro Adama Barrow. Prima della partenza ha svuotato completamente le casse dello Stato, lasciando il Paese sul lastrico. Jammeh ha diretto con mano ferrea per oltre 22 anni il piccolo Paese anglofono dell’Africa occidentale, un’enclave nel territorio del Senegal. Avevava “conquistato” il potere con un colpo di Stato nel 1994, poi era stato rieletto una prima volta nel 1996 grazie a “libere e democratiche elezioni”, chiaramente truccate.

Marocco: Condannati a 15 anni i due principali imputati accusati di aver rubato i gioielli del re del Marocco. Una cameriera di 46 anni e un complice che si sospetta abbiano rubato in tutto 36 orologi dal Palazzo reale di Marrakech sono finiti davanti alla corte d’appello di Rabat insieme ad altri 13 indagati. I furti risalgono a periodi diversi, a partire dal 2013, quando sparì dal comodino di re Mohammed VI il primo orologio rivenduto sul mercato clandestino a circa 5 mila euro. All’inizio, secondo la confessione della donna, gli orologi d’oro sono stati fusi per poter piazzare il metallo prezioso ai commercianti di Fes e Casablanca. Poi, credendo di poterla fare franca, la donna ha iniziato a vendere gli orologi intatti. La corte d’appello di Rabat ha condannato con sentenze che vanno dal 12 ai 6 anni altri sei indagati, implicati nei furti a palazzo reale. Per quattro ulteriori complici la sentenza è stata di 5 anni; infine due anni sono andati a due ricettatori.

Americhe

Usa: L’amministrazione Trump aumenterà dall’8 febbraio di un ulteriore 25% i dazi sull’acciaio e di un ulteriore 10% i dazi sull’alluminio. Sul fronte dell’acciaio saranno esenti Argentina, Australia, Brasile, Canada, Messico e Corea del Sud, su quello dell’alluminio Argentina, Australia, Canada e Messico.

Argentina/Bolivia: Almeno 30.000 persone, soprattutto boliviani, ma anche argentini, hanno salutatol’ex presidente della Bolivia Evo Morales, nel giorno in cui, celebrando la Giornata dello Stato plurinazionale, ha presentato il bilancio di 14 anni di permanenza alla guida del Paese. Rivolgendosi ai suoi sostenitori in uno stadio di Buenos Aires, pieno al limite massimo della sua capacità, Morales ha sottolineato che “abbiamo dimostrato che senza il capitalismo è possibile un nuovo mondo ed una nuova Bolivia”. Senza il Fondo monetario internazionale, ha poi aggiunto, “è possibile avere una Bolivia degna e sovrana”.”So che Bolivia, Argentina e Cile hanno grandi giacimenti di litio – ha osservato – e il mio sogno è possiamo iniziarne lo sfruttamento insieme e far sì che fra alcuni anni saremmo noi a poter decidere il suo prezzo sul mercato internazionale”. Alludendo quindi alla prossima scadenza elettorale, Morales si è detto convinto che il Mas potrà “riconquistare la democrazia ed il governo.

Guatemala: Oltre mille migranti centroamericani, per lo più provenienti dall’Honduras ed in marcia verso gli Stati Uniti, hanno attraversato oggi camminando il Rio Suchiate, che segna il confine fra il Guatemala ed il Messico. Lo riferisce la tv messicana Milenio. L’attraversamento, reso possibile dal livello basso delle acque, comunque tortuose, è avvenuto all’altezza del punto di frontiera denominato ‘Ponte internazionale Suchiate 2’. In precedenza un gruppo stimato fra 1.000 e 1.500 migranti aveva marciato per 40 minuti in corteo in territorio guatemalteco dirigendosi verso il posto di frontiera. I partecipanti portavano cartelli e striscioni che mostravano determinazione nel voler raggiungere gli Stati Uniti e critiche per la politica, che ora anche il Messico incoraggerebbe di riportare i membri delle carovane nel loro Paese d’origine.

Perù: E’ di 14 morti il bilancio dell’esplosione di una autocisterna che trasportava gas in un sobborgo di Lima, in Perù. Tra le vittime anche cinque bambini. L’incidente è avvenuto giovedì scorso ma diverse vittime sono morte dopo giorni di agonia in ospedale, ultima una donna di 39 anni ricoverata con gravi ustioni, secondo quanto riferito dal ministero della Salute. Restano in ospedale cinquanta feriti. Il mezzo stava attraversando Villa El Salvador, un sobborgo di 500.000 abitanti a sud di Lima alle 7 ora locale, mentre gran parte delle persone andava al lavoro. L’esplosione è avvenuta a causa di una perdita di gas provocata da una collisione con un asino lungo la strada che ha fatto sganciare uno dei tubi. Per spegnere le fiamme sono stati necessari tredici camion dei vigili del Fuoco. Ma nonostante il loro intervento una quindicina di case sono state distrutte dalle fiamme.

Asia & Pacifico

Cina: Il coronavirus non si ferma, anzi accelera il contagio e l’ultimo bollettino ‘di guerra’ parla di 56 morti e quasi duemila contagiati. C’è una prima vittima a Shanghai e una delle maggiori piazze finanziarie mondiali trema per il possibile contagio con 40 casi accertati. Dopo Pechino, Tianjin, Xi’an e la provincia di Shandong hanno proclamato lo stop dei mezzi pubblici a lunga percorrenza. Chiude Disneyland Hong Kong, gli americani avviano l’evacuazione dei propri connazionali, la Peugeot quella del proprio staff. Intanto un malato è sotto osservazione a Toronto, in Canada. Un caso sospetto anche in Austria. Il presidente Xi Jinping ha ammesso che la situazione è ‘grave’ e l’epidemia del coronavirus ‘accelera’. Ma assicura: ‘Ce la faremo’.

India: Dal 27 di gennaio Mumbai si aggiungerà alla schiera delle metropoli “che non dormono mai”, con negozi, ristoranti, centri commerciali E cinema aperti 24 ore su 24. Aaditya Thackeray, ministro al Turismo e all’Ambiente dello stato del Maharasthra, ha dato il via libera definitivo all’apertura no-stop delle attività che, approvata nel 2017, era stata osteggiata dalla Polizia della città, che ora dovrà emettere una nuova ordinanza. Unica eccezione, i bar che servono alcolici, obbligati a chiudere all’una e trenta di notte. Il ministro ha paragonato Mumbai a New York e a Londra, la cui “economia notturna”, ha detto, vale 5 miliardi di dollari, e ha sottolineato che Mumbai ha moltissimi turisti e milioni di abitanti impegnati in turni di notte. L’apertura notturna non sarà obbligatoria, ma su base volontaria: secondo i media, sono già dieci i mall e i centri commerciali della città che hanno annunciato l’adesione all’iniziativa.

Australia:Un primo caso del coronavirus che ha già mietuto 41 vittime in Cina è stato confermato in Australia, ultimo Paese in ordine di tempo ad essere raggiunto dal contagio. Il paziente, un uomo di cui non sono state fornite le generalità, era giunto una settimana fa a Melbourne da Wuhan, la città cinese epicentro dell’epidemia. Secondo il responsabile della sanità pubblica australiana, Brendan Murphy, le autorità dello Stato di Victoria ha applicato “strettamente i protocolli, e messo il paziente in isolamento”. “Il virus ha colpito i polmoni dell’uomo – ha aggiunto l’autorità sanitaria australiana – che al momento è stabile”. Il ministro australiano della Salute, Greg Hunt ha detto che i passeggeri che hanno viaggiato in aereo con il paziente infetto sono stati contattati “per fornire loro informazioni e consigli”.

Europa

Turchia: È salito ad almeno 29 vittime il bilancio del sisma che ha colpito ieri sera la provincia orientale turca di Elazig. Lo riferisce la protezione civile di Ankara (Afad). Il totale dei feriti accertati è invece di 1.243. E le centinaia di vigili del fuoco giunti da tutto il Paese sperano che accada come con Pinar, la donna incinta di sei mesi salvata dopo essere stata sepolta sotto cumuli di macerie per circa dodici ore. È una delle 44 persone estratte vive dal crollo di una trentina di palazzi. Una decina di persone sarebbero ancora in vita sotto le macerie. Per i soccorritori è una corsa contro il tempo. L’epicentro del terremoto è stato a Sivrice, piccolo villaggio a vocazione turistica sulle sponde del lago di Hazar, sorgente del fiume Tigri. Ma il sisma è stato avvertito a centinaia di chilometri di distanza, provocando morte e distruzione anche nella vicina provincia di Malatya, dove si registrano 4 delle vittime. La zona, ad alto rischio sismico, è prevalentemente dedicata all’agricoltura e all’allevamento e poco densamente popolata.

UE: Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha convocato una riunione straordinaria dei leader europei per il 20 febbraio, che avrà al centro i difficili negoziati sul bilancio dell’Ue 2021-2027. “E’ arrivato il momento di trovare un accordo”, scrive il presidente nella lettera ai capi di stato e di governo. Michel, incaricato di portare avanti i negoziati sul bilancio, dice di aver preso la decisione del summit straordinario “dopo gli incontri avuti a livello di sherpa” con i Paesi membri. “Ogni rinvio creerebbe seri problemi pratici e politici e metterebbe a repentaglio la continuazione degli attuali programmi e politiche, così come il lancio di quelli nuovi”, scrive il presidente. “Sono pienamente consapevole che questi negoziati sono fra i più difficili che dobbiamo affrontare ma sono anche convinto che con buonsenso e determinazione possiamo trovare un accordo che vada a beneficio di tutti gli europei. Per fare questo, tutte le parti avranno bisogno di dimostrare spirito di compromesso.

Ucraina: Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di voler realizzare tutti i suoi obiettivi durante l’attuale mandato e poi consegnare il governo del Paese ad altre persone. In un’intervista alla stazione televisiva israeliana Channel 9, rispondendo a una domanda se sarebbe stato in grado di ripetere nella vita reale quanto fatto dal personaggio interpretato nella serie TV ‘Servitore del Popolo’, Zelensky ha detto: “Lo vedrete tra quattro anni. E le piccole chiavi di questa nuova Ucraina sono il passo finale. Consegnare quelle piccole chiavi ad altre persone, per le quali sarà tutto più facile, è la mia ambizione”. Lo riporta Interfax.

Francia: Sarebbero tra i 350.000 e i 400.000 i manifestanti in piazza a Parigi per protestare contro la riforma delle pensioni secondo il sindacato CGT mentre si attendono i dati del ministero dell’Interno e quelli dello studio indipendente Ocurrence. Il corteo parigino, partito da Place de la République peer raggiungere Place de la Concorde, vede comunque una partecipazione in netto calo rispetto alle prime manifestazioni del mese di dicembre.

Grecia: La Grecia ha per la prima volta una donna presidente della Repubblica. Ekaterini Sakellaropoulou, un alto magistrato il cui nome era stato presentato dal premier conservatore Kyriakos Mitsotakis, è stata eletta dal Parlamento con una maggioranza schiacciante alla prima votazione. Per Sakellaropoulou, 63 anni, attuale presidente del Consiglio di Stato e non iscritta ad alcun partito, si sono schierati 261 deputati sui 294 presenti. Il maggiore partito d’opposizione, Syriza, guidato dall’ex premier Alexis Tsipras, ha votato dunque insieme alla maggioranza conservatrice di Nea Dimokratia, e così i socialisti di Kinal. Il giuramento della nuova presidente della ‘Elliniki Dimokratia’ avverrà il 13 marzo, ha comunicato il presidente del parlamento, Costas Tassoulas. Prenderà il posto di Prokopis Pavlopoulos, in carica dal febbraio 2015. Sakellaropoulou, figlia di un presidente della corte suprema, che ha studiato anche alla Sorbona di Parigi, è stata anche la prima donna a presiedere il Consiglio di Stato, il massimo tribunale amministrativo greco. “Cercherò sempre il massimo consenso dal sistema politico con il solo fine di garantire il funzionamento senza ostacoli della democrazia”, ha detto Sakellaropoulou incontrando Tassoulas alla sede del Consiglio di Stato per ricevere la notizia formale della sua elezione.

Medio Oriente

Siria: Da inizio novembre sono almeno 450 mila i civili sfollati verso la frontiera turca da Idlib a seguito dell’offensiva del regime di Bashar al Assad e della Russia sull’ultima roccaforte ribelle nel nord-ovest della Siria. Tra questi ci sono 36 mila persone fuggite solo nelle ultime 48 ore. Lo ha riferito il direttore della squadra di Coordinamento per la risposta alle operazioni in Siria, Muhammad Hallaj, citato da Anadolu. “A Idlib migliaia di persone sono in fuga verso le zone delle operazioni” militari turche nel nord della Siria “Scudo dell’Eufrate e Ramoscello d’ulivo per sfuggire agli intensi bombardamenti”, ha confermato stamani il ministro della Difesa turco Hulusi Akar. Ankara ha più volte chiesto negli ultimi giorni a Mosca il pieno rispetto della nuova tregua concordata dai presidenti Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin.

Palestina: I palestinesi sono grati alla Gran Bretagna per essersi espressa a favore della formula dei Due Stati e per aver respinto l”Accordo del secolo’ elaborato dalla amministrazione Trump. Lo ha detto il presidente Abu Mazen, secondo la agenzia Wafa, nel ricevere oggi a Betlemme il principe Carlo in quella che la agenzia ha anche definito “una visita storica”. “La nostra speranza – ha proseguito Abu Mazen – è di sentire in futuro del riconoscimento britannico dello Stato di Palestina, perchè ci risulta che il parlamento britannico lo ha raccomandato al governo. Allora speriamo che ciò avvenga”.

Iraq: Serve immediatamente la piena sovranità ed indipendenza dell’Iraq perché c’è “il rischio che le tensioni nell’area mettano in secondo piano la lotta al terrorismo” e che quindi Daesh realizzi “il passaggio in Libia”. E’ l’allarme lanciato dal presidente iracheno Barham Salih in un incontro al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella. Si è trattato di un incontro definito “molto cordiale” da fonti del Quirinale. Mattarella da parte sua ha auspicato un incremento della collaborazione” tra Italia e Iraq.

Libano: Diverse centinaia di persone sono scese in piazza a Beirut contro il nuovo governo del Libano, nel centesimo giorno della protesta contro la corruzione e il malgoverno. Accomunati dallo slogan “Nessuna fiducia!”, diversi cortei hanno marciato, convergendo sul centro della capitale. I manifestanti, che dal 17 ottobre scorso protestano chiedendo un completo ricambio della classe dirigente, accusata di corruzione e incompetenza, e la formazione di un governo di tecnici, non affiliato ai partiti che dominano in Libano dalla fine della guerra civile, nel 1990. Il governo da poco formato, secondo loro è un’emanazione di quei partiti. Secondo i manifestanti, il governo di Hassan Diab, nato dopo 100 giorni di incertezza, durante i quali la crisi economica è cresciuta, migliaia di persone hanno perso il lavoro e il Paese si è impoverito, non è quanto “chiesto dal popolo”, seppure nominalmente formato da tecnici e accademici.

Iran: L’Iran svelerà al mondo una nuova generazione di centrifughe l’8 aprile 2020. Lo ha dichiarato Ali Asghar Zarean, assistente speciale del capo dell’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran (Aeoi), la principale agenzia governativa iraniana per la gestione dell’energia nucleare e delle installazioni del ciclo del combustibile nucleare in Iran. “La scorta iraniana di uranio ha superato i 1.200 kg e verrà rapidamente aggiunta allo stock di uranio arricchito”, ha aggiunto Zarean, citato dal sito dell’Aeoi. “Al momento, se le autorità lo decidessero, l’Aeoi è in grado di arricchire l’uranio con qualsiasi percentuale desiderata”, ha aggiunto il funzionario dell’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran. Il 5 gennaio scorso Teheran ha annunciato che avrebbe arricchito l’uranio “senza restrizioni in base alle sue esigenze tecniche”.