Il conflitto iniziato il 24 febbraio 2022, con l’invasione russa dell’Ucraina, ha rotto un equilibrio di pace e sicurezza che si era consolidato tra i Paesi europei negli ultimi settant’anni. Analisi storiche e prospettive future.
La guerra tiepida. Il conflitto ucraino e il futuro dei rapporti tra Russia e Occidente, Luiss Press (Acquista qui), a cura di Enrico Casini e Andrea Manciulli con prefazione di Nicola Torre, con i contributi di Carolina De Stefano, Antonio Stango, Chiara Lovotti, Leopoldo Nutti e Niccolò Petrelli, Alessandro Morrone ed Elio Calcagno, Arije Antinori, Alessia Melcangi, Luigi Martino, Riccardo Radaelli, analizza l’invasione russa ai danni dell’Ucraina nell’ottica di un confronto più ampio tra Mosca e l’Occidente.
Il volume è diviso in due parti, una dedicata alle radici storiche, dal rapporto tra Mosca e Kiev dopo la dissoluzione dell’Urss, alla svolta impressa alla politica russa da Putin e dalla sua ideologia o meglio della sua narrativa ufficiale, considerata spesso conservatrice-ortodossa. Putin gioca la carta della superiorità dei valori religiosi e sociali in contrasto con un Occidente “decadente e immorale”, per cercare di trovare la soluzione al problema della natura irrisolta della Russia post-sovietica. Nella seconda parte di “La guerra tiepida”, l’analisi degli autori si concentra sulle conseguenze geopolitiche del conflitto e del confronto tra Russia e Occidente. Dall’evoluzione della NATO al propaganda, dall’interesse (storico) di Mosca per i “Mari caldi” alle nuove guerre ibride, dal rapporto con la Cina al ruolo dell’Europa.
Foto: copertina La guerra tiepida. Il conflitto ucraino e il futuro dei rapporti tra Russia e Occidente