Analisi del voto dello scorso 25 settembre che ha visto la vittoria della coalizione di centrodestra.
“Non è vero che la sinistra, in Italia, ha un’egemonia culturale: la sinistra ha un’egemonia di potere”: sono le parole che Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha pronunciato ad ogni tappa della sua campagna elettorale nelle principali città italiane. Lo scorso 25 settembre, la stessa Meloni, il cui partito è risultato essere il primo per voti ricevuti e seggi conquistati all’interno della coalizione di centrodestra, sembra aver scardinato tale egemonia cambiando, checché se ne dica, la storia del nostro Paese.
Fratelli d’Italia
La storia del partito fondato da Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa non inizia nel 2012[1], ma almeno nel 1995, anno della Svolta di Fiuggi con cui, l’allora segretario del Movimento Sociale Italiano Gianfranco Fini, impresse una decisivo cambio di rotta alla storia della destra sociale: l’ultimo Congresso missino, tenutosi appunto a Fiuggi nel 1995, determinò, infatti, lo scioglimento del partito d’ispirazione fascista e la costituzione di un nuovo soggetto politico, Alleanza Nazionale.
AN nasce da un fondamentale presupposto, che in questa sede possiamo in sostanza indicare come l’abbandono di ogni richiamo all’ideologia fascista: il nuovo partito è improntato a divenire punto di riferimento di una destra moderna, democratica, lontana dall’antiamericanismo e dal corporativismo che pure avevano caratterizzato l’MSI. Breve sarà, però, la storia di AN, che nel 2009 confluirà, per volere dello stesso Fini, nel Popolo delle libertà, fondendosi con Forza Italia presieduta da Silvio Berlusconi.
“Fiuggi era un modo per rendere più appetibili le nostre istanze” – scrive Meloni nella sua autobiografia- “la confluenza nel Pdl rischiava di essere, e in parte fu, un modo per annacquarle, e indebolire quel patrimonio”[2].
È in questo periodo che Giorgia Meloni ricopre l’incarico di Ministro senza portafoglio per la Gioventù, fino all’avvento, nel 2012, del Governo Monti; e proprio a causa della linea politica assunta dal PdL -che garantì il proprio appoggio esterno al neonato governo tecnico- si verificò la rottura: nacque, così, Fratelli d’Italia.
Le elezioni politiche del 2013 costituirono il primo banco di prova per il nuovo partito di destra, che ottenne un discreto successo: circa 665mila voti e 9 seggi alla Camera. Da questo momento in poi inizierà l’ascesa di FdI, alle successive elezioni Europee conquistando il 3,7% dei voti-ma nessun seggio-, passando per le Politiche del 2018 che videro FdI conquistare 19 seggi, per arrivare al voto dello scorso 25 settembre che ha consacrato Fratelli d’Italia primo partito, al 26%, e che, con ogni probabilità, porterà Giorgia Meloni a divenire la prima donna Presidente del Consiglio dei Ministri della storia d’Italia.
È, infatti, un’Italia prevalentemente blu quella che si osserva consultando uno dei grafici che indicano la coalizione più votata per collegio[3], tanto per la Camera quanto per il Senato.
Fratelli d’Italia è la lista più votata in tutti i collegi del centro-nord (lasciandone al Partito Democratico soltanto cinque), contendendo, invece, con il MoVimento 5 stelle il primato in quelli del Sud: risultato che ha condotto all’elezione di 118 Deputati e 66 Senatori[4] di FdI.
Lega
Meno generosa la sorte con la Lega guidata da Matteo Salvini.
Il “Capitano” era riuscito nell’impresa di mutare radicalmente la natura dell’allora Lega Nord, aprendo al contributo (e ai voti) di tutti gli italiani, dapprima fondando, al Sud, Noi con Salvini, successivamente eliminando il riferimento al Nord nella sigla del partito. Operazione che riuscì, e con grande successo: nel 2018 la Lega ottiene 110 seggi tra Camera e Senato, con il 17% delle preferenze. Di lì il Patto di Governo con il MoVimento 5 stelle (che, all’epoca, risultò essere il primo partito), il caso Papeete dell’agosto 2019 che vide Salvini ritirare l’appoggio al Governo Conte I- probabilmente provando a capitalizzare, auspicando elezioni anticipate, il risultato ottenuto nel maggio precedente alle Europee[5]– la breve opposizione al Governo Conte II, fino ad arrivare al sostegno al Governo Draghi (“politicamente, mi sembra che sia stata premiata l’opposizione” ha dichiarato Salvini in conferenza stampa, a commento del risultato elettorale di queste Politiche[6]).
In effetti, il risultato ottenuto dalla Lega lo scorso 25 settembre ha deluso ogni aspettativa: 8,77% è la percentuale conquistata, con l’elezione di 65 deputati e 29 senatori-un numero comunque discretamente alto, raggiunto grazie ai collegi uninominali vinti dal Centrodestra, in molti dei quali i candidati di coalizione erano, appunto, leghisti.
Resta la seconda lista più votata della coalizione nei collegi del centronord, mantenendo una buona affermazione in Lombardia e in Veneto.
Nonostante quella che, se non è una vera e propria sconfitta, certamente non è un’affermazione soddisfacente, Matteo Salvini sembra restare, al momento, saldamente al timone del suo partito. Correnti interne di nuova formazione a parte[7].
Forza Italia
Il partito fondato da Silvio Berlusconi nel 1994 (e rifondato nel 2013, dopo lo scioglimento del Pdl), nonostante abbia perso il proprio mordente in maniera costante negli ultimi anni, dimostra di essere ancora competitivo.
Ha conquistato infatti l’8,3% dei voti espressi lo scorso 25 settembre, affermandosi come seconda lista più votata della coalizione nei collegi del centrosud.
Il suo resta un ruolo chiave negli equilibri del futuro esecutivo, spostato com’è più verso il centro che verso la destra: del resto, il ruolo che il partito s’è dato nella coalizione, è proprio quello di mantenerla moderata. Certamente, per aver contribuito alla vittoria del centrodestra in misura rilevante, i forzisti otterranno incarichi di peso nella prossima Legislatura (alcune fonti indicherebbero un Ministero di peso assegnato ad Antonio Tajani[8]).
Ed è proprio la formazione del prossimo Esecutivo la prima complessa sfida delle tante che caratterizzano i prossimi anni, che il Centrodestra è chiamato ad affrontare nelle prossime settimane.
Note
[1] Il 2012 è l’anno di fondazione di Fratelli d’Italia
[2] G. Meloni, “Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee”, Rizzoli editore, p.53
[3] Noi ci avvaliamo del Report sulle Elezioni politiche del 2022 realizzato da Youtrend in collaborazione con Cattaneo Zanetto & Co., reperibile al seguente link: https://www.youtrend.it/wp-content/uploads/2022/09/ReportPOL22__YouTrend_CZ_2709.pdf
[4] Numeri che dovranno essere confermati dai riconteggi delle schede avviati nei giorni in cui l’articolo viene scritto
[5] Quando ottenne il 34,4% delle preferenze
[6] Da “Salvini in conferenza stampa: ‘Il risultato della Lega non mi soddisfa. Resto segretario, faremo i congressi e ognuno dirà la sua”, A. Montanari, la Repubblica, 26 setttembre 2022, reperibile al seguente link: https://www.repubblica.it/politica/2022/09/26/news/salvini_elezioni_conferenza_stampa-367414386/
[7] “Lo ‘strappo’ di Bossi, nella Lega nasce la corrente del Nord”, ANSA, 2 ottobre 2022, reperibile al seguente link: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2022/10/01/lo-strappo-di-bossi-nella-lega-nasce-la-corrente-del-nord_67d3b094-bbff-412e-929f-26fd26efea14.html
[8] Governo, Tajani: “Io Ministro? Faccio come decide Berlusconi”, di Adnkronos, 3 ottobre 2022
Foto copertina: Il centrodestra a valanga nelle scorse elezioni che hanno premiato la coalizione guidata da Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini