Dall’Ue aiuti al Nagorno-Karabakh


La Commissione europea sta mobilitando 500.000 euro in aiuti umanitari per sostenere le popolazioni nel Nagorno-Karabakh. L’Alto Rappresentante Josep Borrell parla alle Nazioni Unite. Membri dell’europarlamento chiedono di sanzionare Baku


L’UE si sta attivando per sostenere le popolazioni nel Nagorno-Karabakh con  500.000 euro in aiuti umanitari. Lo comunica l’esecutivo comunitario in una nota.
In fuga dalla violenza, migliaia di persone sono ora sfollate e necessitano di assistenza. Gli aiuti umanitari dell’UE aiuteranno le persone colpite a soddisfare i loro bisogni primari attraverso assistenza in denaro, fornendo loro anche alloggio e sostegno psicosociale. Questo finanziamento di emergenza si aggiunge agli 1,17 milioni di euro di aiuti umanitari che l’UE ha stanziato per la crisi del Nagorno Karabakh all’inizio di quest’anno. Sottolineando la fondamentale necessità di un accesso umanitario sicuro, il commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič , ha dichiarato: “L’escalation del conflitto nel Nagorno Karabakh ha avuto gravi ripercussioni sui civili. In risposta, l’UE sta mobilitando ulteriori 500.000 euro in aiuti umanitari di emergenza per sostenere gli sfollati. Stiamo monitorando da vicino la situazione sul campo e siamo pronti a offrire maggiore assistenza. Sebbene l’UE accolga con favore il cessate il fuoco, esorto vivamente tutte le parti in conflitto a garantire un accesso immediato e senza ostacoli alle organizzazioni umanitarie. Dobbiamo assicurarci che gli operatori umanitari possano fornire aiuti di emergenza alle persone bisognose”.

Borrell: l’Azerbaigian ha la responsabilità di garantire il pieno rispetto dei diritti e della sicurezza degli armeni del Karabakh.

Nel discorso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul Nagorno-Karabakh, l’Alto Rappresentante Josep Borrell ha affermato che “L’Unione Europea ha seguito da vicino gli sviluppi”. Nel suo intervento ha espresso “piena solidarietà agli armeni del Karabakh, che stanno attraversando un periodo di intense difficoltà (…) da mesi sono in isolamento a causa del blocco del corridoio Lachin che ha portato alla carenza di cibo e medicine. La loro libertà di movimento è stata ostacolata. Inoltre hanno dovuto affrontare molteplici interruzioni nella fornitura di gas ed elettricità.”
L’Alto Rappresentante Borrell ha affermato che: “L’Azerbaigian ha la responsabilità di garantire il pieno rispetto dei diritti e della sicurezza degli armeni del Karabakh.”, ed ha condannato l’operazione militare e deprecato l’uso della forza per risolvere le controversie.
Nel suo intervento ha inoltre dichiarato che “L’Unione europea ha chiesto di garantire il libero accesso umanitario alla popolazione civile in difficoltà, anche attraverso la completa riapertura del corridoio Lachin. È importante che gli attori umanitari possano continuare a operare e ad ampliare le proprie attività secondo necessità nella situazione attuale.
L’UE e i suoi Stati membri sono pronti a fornire assistenza umanitaria urgente (…) In secondo luogo, impegnarsi in un dialogo globale e trasparente con gli armeni del Karabakh per garantire i loro diritti e la loro sicurezza, compreso il diritto di vivere dignitosamente nelle proprie case. Notiamo che oggi si è svolto un incontro su questo tema (…) Vorrei essere chiaro: l’UE sostiene pienamente la sovranità e l’integrità territoriale sia dell’Azerbaigian che dell’Armenia e si aspetta che tutti gli attori facciano lo stesso (…) Chiediamo all’Azerbaigian di riaffermare il suo inequivocabile impegno nei confronti dell’integrità territoriale dell’Armenia e di accettare la delimitazione del confine bilaterale, in linea con la lettera e lo spirito della Dichiarazione di Almaty del 1991.”.

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“L’UE imponga sanzioni”

Dura la posizione di alcuni eurodeputati francesi e tedeschi nei confronti dell’operazione “antiterrorismo” lanciata da Baku nel Nagorno-Karabakh, enclave contesa in gran parte abitata da popolazione di etnia armena, ma riconosciuta a livello internazionale come parte dell’Azerbaigian.
Reinhard Bütikofer, eurodeputato tedesco del gruppo dei Verdi, in una dichiarazione rilasciata ad Euronews, ha dichiarato che: “L’Ue dovrebbe agire, imporre sanzioni, compreso il blocco delle importazioni di gas”. Le parole di Bütikofer fanno eco a quelle di Nathalie Loiseau, francese del gruppo Renew Europe: “Non siamo stati in grado di impedire un’aggressione che avevamo previsto (…)La mediazione è stata un fallimento totale. Non abbiamo mai nominato l’aggressore. Abbiamo ignorato il primo ministro armeno quando ha chiesto il nostro aiuto. La nostra debolezza e la nostra passività ci hanno reso complici di tutto ciò”.
L’Ue ha condannato l’aggressione ma non ha introdotto alcuna misura di ritorsione. Il blocco dei 27 ha recentemente firmato un nuovo accordo per raddoppiare le importazioni di gas azero entro il 2027, con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen che ha definito Baku un “partner affidabile”.
“L’obiettivo della Russia è chiaramente quello di rimuovere il primo ministro armeno Pashinyan”, ha dichiarato Raphaël Glucksmann, eurodeputato francese del gruppo dei Socialisti e Democratici, “Vogliono sbarazzarsi di un governo democratico, che ha scelto la libertà e l’emancipazione”.


Foto copertina: Dall’Ue aiuti al Nagorno-Karabakh