Aggiornamento sui disordini che stanno destabilizzando la Moldavia fragile Repubblica dell’Est Europa.
Non accennano a placarsi i disordini che stanno destabilizzando la Moldavia, paese piccolo con una democrazia giovane, giorno dopo giorno sulla scia del conflitto Russo-Ucraino. La debole democrazia di frontiera continua a registrare un’altissima tensione; in questi giorni, centinaia di manifestanti del partito filorusso Șor hanno sfilato per le strade della capitale Chişinău sfidando il governo e chiedendo a gran voce elezioni anticipate. Secondo varie fonti locali, una parte del corteo avrebbe tentato addirittura di fare irruzione nel palazzo che ospita la sede del governo moldavo per poi dirigersi verso il municipio, costringendo le forze di polizia alla creazione di due cordoni di sicurezza che hanno evitato una riedizione in salsa moldava di quanto accaduto a Capitol Hill nell’ormai celeberrimo 6 Gennaio 2021.[1]
Dinu Turcanu, esponente del sopracitato Șor, si è rivolto alla folla incitandola a chiedere al governo dei generici aiuti alla popolazione che si trova a dover fronteggiare un brusco aumento del caro vita. Secondo il partito di maggioranza Azione e Solidarietà le manifestazioni fanno parte di un piano, eterodiretto dalla Russia ed attuato tramite Sor, volto a destabilizzare la Moldavia al fine di provocare la caduta dell’esecutivo guidato dalla Presidente Sandu, con la conseguente instaurazione di un regime amico di Mosca.[2] Risalgono infatti a metà Febbraio i primi allarmi lanciati dalla stessa Presidente che ha denunciato un complotto mirato alla sovversione dell’ordine costituzionale. Il piano avrebbe previsto, nello specifico, una serie di sabotaggi e azioni violente come la presa di ostaggi e l’intervento di alcuni commando provenienti da Russia, Bielorussia, Serbia e Montenegro. In questo movimentato contesto, la premier Natalia Gavrilita si è dimessa per passare il testimone a Dorin Recean, già consigliere per la Difesa di Sandu ed ex Ministro dell’Interno.
Leggi anche:
- Moldavia si è dimesso il Governo
- “Vogliamo il dialogo non la guerra”
- Unirea: prospettive storiche sull’unificazione di Romania e Moldavia
- Rappresentare la Moldavia senza sentirsi moldavi: la storia dello Sheriff Tiraspol
- Transnistria, cos’è e perché se ne (ri)parla
- La Transnistria: lo Stato fantasma diviso tra passato e presente
La volontà di Putin di destabilizzare la Moldavia è ormai ben nota, e sono le stesse azioni del capo del Cremlino a confermare questo tipo di intenzioni. Risalente allo scorso 21 Febbraio è infatti l’atto con il quale Vladimir Putin ha confermato le minacce dirette a Chişinău, revocando ufficialmente il trattato del 2012[3] che regolava alcune strategie della politica estera della Federazione Russa. In particolare, il documento impegnava Mosca nella ricerca attiva di una soluzione al conflitto in Transnistria che rispettasse la sovranità, la neutralità ed il rispetto dell’integrità territoriale della Repubblica Moldava.
L’annullamento di tale trattato non può che destare fondati sospetti alla luce dell’ormai noto copione che il mondo ha già avuto modo di osservare in Crimea e in Donbass. A metà febbraio, il Presidente ucraino Volodymir Zelenskyj aveva lanciato un allarme al neo-premier moldavo Dorin Recean circa l’esistenza di un piano russo per la presa dell’aeroporto di Chişinău, snodo chiave nell’ottica dell’apertura di un nuovo fronte in Ucraina. La compagnia aerea low cost ungherese Wizz Air ha annunciato la sospensione di tutti i voli per la capitale moldava a partire dal prossimo 14 marzo per ragioni di sicurezza.[4] Successivamente, il Ministro degli Esteri della Moldavia, Nicola Popescu, ha rilasciato un’intervista al Financial Times in cui ha tentato di minimizzare la minaccia senza però negarne l’esistenza: “Non vediamo il rischio di scenari militari nell’immediato futuro al confine moldavo, grazie alla resistenza e alla resilienza ucraina. Ma c’è la minaccia da parte della Russia di un colpo di Stato e di azioni sovversive ibride”, ha dichiarato il capo della diplomazia di Chişinău.[5]
Nella fragile ex repubblica sovietica, l’attenzione è schizzata alle stelle fin dai primi momenti dell’invasione Russa dell’Ucraina. Come è già stato ampiamente documentato, la conquista della strategica città di Odessa avrebbe garantito alle forze russe un corridoio terrestre per penetrare direttamente nella regione separatista della Transnistria, dove sono stanziati 1.500 soldati e numerose armi e munizioni sovietiche (sullo stato di conservazione delle quali si nutrono, però, forti dubbi).
Il capo della polizia di frontiera moldava, in un’intervista alla BBC, ha dichiarato del “è palesemente chiaro che la Russia è uno stato aggressore”, specificando però che la natura della minaccia russa è ora differente “un mix di minacce dall’interno e dall’esterno della Moldavia.”[6]
Alla luce di quanto riportato, non deve dunque destare sorpresa il fatto che la Moldavia sia un’osservata speciale a tutti gli effetti. Inoltre, non dobbiamo dimenticare un altro avvenimento di primissima rilevanza. Recentemente, infatti, la Romania ha confermato in una nota ufficiale del proprio Ministero della Difesa che un missile russo diretto in Ucraina aveva sorvolato lo spazio aereo Moldavo il 10 Febbraio.[7] E non si è trattato di certo della prima volta in cui le forze armate russe hanno violato la sovranità moldava.
La turbolenta manifestazione del 28 Febbraio non è solo che l’ultimo degli innumerevoli disordini causati dall’infiltrazione russa nel paese che, come accennato in precedenza, trova il principale alleato nel partito Sor, il quale nello scorso autunno aveva già organizzato alcune manifestazioni contro il governo Gavrilita, accusandolo di essere il principale responsabile di un clamoroso rincaro del prezzo del gas e della conseguente inflazione. Tuttavia, le successive manifestazioni organizzate dal movimento filo-russo non erano riuscite a portare in piazza il numero sperato di dimostranti.
La situazione deve continuare ad essere monitorata con profonda attenzione; la centralità della Moldavia nello scacchiere geopolitico europeo sembra destinata ad aumentare.
Note
[1] https://www.tgcom24.mediaset.it/2023/video/moldavia-fallito-il-golpe-dei-filorussi_61706731-02k.shtml
[2] https://www.rainews.it/video/2023/02/manifestazioni-antigovernative-organizzate-dal-partito-filorusso-shor-a-chisinau-in-moldavia-696b767a-0746-4769-9b94-318ade0fab89.html
[3] https://newsmaker.md/rus/novosti/doc-putin-otmenil-ukaz-kasayuschiysya-resheniya-pridnestrovskogo-konflikta/
[4] https://www.valigiablu.it/moldavia-putin-russia-invasione-nato-unione-europea/
[5] https://www.ft.com/content/fc7f0faa-28b7-4702-9ce0-47c45896d7db
[6] https://www.bbc.com/news/world-europe-64700590
[7] https://english.mapn.ro/cpresa/5880_press-release
Foto copertina: Manifestanti pro-russia in Moldavia dove si sono verificati disordini EPA-EFE/DUMITRU DORU