Il Generale Aharon Haliva, capo della direzione dell’intelligence militare dell’IDF, ha rassegnato le proprie dimissioni. “Io non all’altezza del compito”. Dall’opposizione Yair Lapid: “Netanyahu segua il suo esempio. Dagli Usa: “Israele ha rinunciato all’ampio contrattacco previsto contro l’Iran”.
Il Generale Aharon Haliva, capo della direzione dell’intelligence militare dell’IDF, attraverso una lettera ha rassegnato le proprie dimissioni per non aver impedito l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Haliva ha ammesso le proprie responsabilità, ma ha promesso di fare del suo meglio per raggiungere il maggior numero possibile di obiettivi della guerra.
Questi obiettivi includono il ristabilimento del dominio militare nel nord e nel sud della Striscia di Gaza, lo scoraggiamento di ulteriori minacce da parte dell’Iran e di altri nemici stranieri e la restituzione degli ostaggi.
Le reazioni
Tra le reazioni all’annuncio di Haliva, va segnalata quella di Yair Lapid leader del partito politico israeliano centrista e laico in opposizione a Netanyahu. Lapid ha pubblicato sul suo account sui social media X: “Le dimissioni del capo della direzione dell’intelligence dell’IDF sono giustificate e rispettabili. Il primo ministro Netanyahu avrebbe dovuto fare lo stesso”. Sulla stessa posizione altri membri dell’opposizione come Vladimir Beliak che su X ha scritto: “Il capo della direzione dell’intelligence dell’IDF ha fatto bene a dimettersi. Occorre istituire senza indugio una commissione d’inchiesta statale. Il Primo Ministro deve dimettersi immediatamente, indipendentemente dall’istituzione di una commissione d’inchiesta statale.
״לצד הסמכות מונחת אחריות כבדה״. פרישת ראש אמ״ן מוצדקת ומכובדת. ראוי היה שראש הממשלה נתניהו יעשה כמוהו.
— יאיר לפיד – Yair Lapid (@yairlapid) April 22, 2024
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Usa: “dopo le pressioni, Israele ha rimodulato l’attacco contro l’Iran”
Secondo quanto riportato dal New York Times i leader israeliani avevano preso in considerazione l’idea di colpire molteplici obiettivi militari in tutto l’Iran, compresi alcuni vicino alla capitale Teheran.
Il contrattacco è stato una rappresaglia per il lancio da parte dell’Iran di oltre 300 missili e droni contro Israele in un attacco senza precedenti che, secondo le Forze di Difesa Israeliane, è stato intercettato al 99% prima che colpisse i suoi obiettivi. L’attacco ha fatto seguito all’attacco del 1° aprile di Israele contro una struttura diplomatica iraniana a Damasco, in Siria, che ha provocato la morte di diversi ufficiali militari iraniani.
Secondo alcuni funzionari israeliani che hanno mantenuto l’anonimato, venerdì Israele alla fine ha optato per un attacco più limitato, che ha evitato di causare danni significativi, dopo che il presidente Joe Biden e i ministri degli Esteri britannico e tedesco hanno esortato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a mostrare moderazione.
Citando le fonti israeliane, il giornale ha riferito che Netanyahu invece di inviare aerei da combattimento nello spazio aereo iraniano, ha effettuato un attacco ridotto su una base militare vicino alla città iraniana di Isfahan.
Foto copertina: Le forze israeliane operano nella Striscia di Gaza il 29 gennaio 2024
(UNITÀ DEL PORTAVOCE DELL’IDF)