Plan France 2030: di cosa si tratta?


Martedì 12 ottobre il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha annunciato all’Eliseo il Plan France 2030, un piano di investimenti da più di 30 miliardi di euro.


 

“Se non si reindustrializza il Paese, non si potrà tornare ad essere una nazione di innovazione e ricerca”, ha affermato il Presidente presentando, a sei mesi dalle elezioni presidenziali e per quasi due ore, il suo Plan France 2030 davanti a quasi 200 capi d’impresa, ministri, eletti, studenti e ricercatori, riuniti all’Eliseo[1]. Un’affermazione dura e al contempo potente. È quanto mai doveroso che la Francia diventi più competitiva dal punto di vista economico e soprattutto in ambito industriale e che “ritrovi un ciclo virtuoso: innovare, produrre, esportare, così da finanziare il suo modello sociale”.
Macron è cosciente che i francesi non potranno essere a capo di tutti i settori e che bisognerà scegliere, considerando che in alcuni di questi si sono accumulati dei ritardi. Sebbene tale situazione costituisca “una minaccia” non è contemplabile un loro abbandono. Sono ben 30 i miliardi di euro che il capo dello Stato intende dedicare in cinque anni a interi settori dell’economia francese, dall’agricoltura alle biotecnologie, passando per il nucleare o ancora per lo spazio[2].
Il primo obiettivo concerne il nucleare e costituisce uno dei punti più importanti trattati. Un miliardo di euro sarà impiegato per la costruzione di “reattori nucleari innovativi di piccole dimensioni” e si avrà “una migliore gestione delle scorie”. Si tratta di “tecnologie di rottura” che permetteranno notevoli passi in avanti nel settore, in cui, tra l’altro, sono impiegati più di 200.000 lavoratori francesi. Il secondo obiettivo si concentra sulla produzione di idrogeno verde. Nei suoi progetti, la Francia dovrà diventarne il Paese leader a livello mondiale. Concretamente, entro il 2030, “dovrà poter contare sul suo suolo almeno due Gigafactory di elettrolizzatori e produrrà massicciamente idrogeno e l’insieme delle tecnologie utili al suo utilizzo”[3]. Come sottolineato, non si dovranno commettere però gli stessi errori fatti in passato con le energie rinnovabili.
Il Presidente ha citato in particolare i settori dell’acciaio, del cemento e della produzione chimica che hanno bisogno di idrogeno verde per sostituire le energie fossili, nonché “l’alimentazione di camion, autobus, treni e aerei”[4].
Il terzo obiettivo è quello di ridurre del 35% le emissioni di anidride carbonica provenienti dalle industrie. Si avrà una vera e propria “rivoluzione produttiva” perché attualmente la riduzione registrata è stata soltanto del 4%. È necessario pertanto accelerare questo processo.
Tale cambiamento sarà possibile non solo attraverso investimenti privati ma anche mediante investimenti pubblici. Indispensabile sarà il ruolo giocato dall’UE che dovrà necessariamente condurre questa strategia per evitare che “la sua base produttiva vada a produrre dall’altra parte del mondo”. Successivamente, altro obiettivo importante da raggiungere entro il 2030 è la messa a disposizione di circa 2 milioni di veicoli elettrici e ibridi attraverso una “strategia industriale” che permetterà di eliminare pian piano i veicoli più inquinanti. A questo si aggiunge l’intento di riuscire a produrre in Francia il primo areo a basse emissioni di carbonio, oggetto del quinto obiettivo. Inoltre, il capo dello Stato punta ad investire in un’alimentazione “sana, sostenibile e tracciabile”.
L’obiettivo è di accelerare la rivoluzione agricola e agroalimentare già in corso. Gli agricoltori dovranno esser pagati per il lavoro svolto che dovrà quindi riacquistare valore. Si tratterà di investire quasi 2 miliardi di euro in tre rivoluzioni che si sono affermate dopo la rivoluzione meccanica e quella della chimica: digitale, robotica e genetica. Altro obiettivo concerne la salute. In tal senso si dovranno avere a disposizione “20 farmaci biologici contro il cancro, le malattie emergenti e le malattie croniche, comprese quelle legate all’età” entro il 2030.
Macron auspica una “medicina più predittiva, più innovativa e con un maggiore tessuto produttivo in Francia”. Da ricordare è che il Presidente della Repubblica ha già annunciato a luglio 2021 il Plan Innovation Santé 2030, un piano da 7 miliardi di euro per l’innovazione sanitaria, che permetterà di fare della Francia la prima industria sanitaria europea. È il risultato dei lavori del Consiglio strategico degli industriali sanitari (CSIS)[5]. Porre la Francia ai primi posti nella produzione di contenuti culturali è un ulteriore obiettivo da perseguire.
In questo ambito bisognerà fronteggiare i colossi del campo quali Amazon, Netflix ecc. in modo tale da avere la possibilità di scegliere tra contenuti differenti prodotti da altre grandi potenze.


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La Francia, come ricordato, è “un Paese di letteratura, di creazione e di filosofia” che “ha inventato i diritti d’autore” e “l’eccezione culturale”, concetto politico introdotto dai francesi nei negoziati del GATT nel 1993 i quali sostenevano che la cultura non potesse essere trattata come gli altri prodotti commerciali. I due obiettivi successivi riguardano il settore spaziale e i fondali marini. Il Paese dovrà riacquistare il suo ruolo all’interno del primo settore e per fare ciò investirà soprattutto in lanciatori riutilizzabili e microsatelliti.
Inoltre, è la seconda potenza marittima al mondo e il Presidente desidera continuare l’esplorazione dei grandi fondali marini in quanto “leva straordinaria di comprensione della vita” e fonte di “metalli rari”. Infine, Macron si è espresso sui componenti elettronici. L’Europa produce soltanto il 10% di tali beni. Pertanto, bisognerà avere una strategia europea che si aggiungerà ad una strategia francese in grado di far fronte alla concorrenza. L’idea è di “raddoppiare la produzione elettronica entro il 2030 e di costruire “una tabella di marcia verso chip più piccoli per rimanere uno dei leader del settore” così da ridurre la dipendenza francese. A tal fine saranno stanziati 6 miliardi di euro.
Infine, è necessario far emergere i talenti, promuovendone la formazione, nonché avere una strategia d’investimento per rendere più semplice il finanziamento delle innovazioni. Un piano ambizioso, dunque, che rappresenta una spesa importante per le finanze pubbliche francesi ma che il Presidente ritiene fattibile e indispensabile per il futuro del Paese.


Note

[1] France 2030 : ce qu’il faut retenir des annonces d’Emmanuel Macron pour refaire de la France une « grande nation d’innovation », Le Monde, 12 ottobre 2021.
[2] Plan France 2030 : nucléaire, agriculture, transports… ce qu’il faut retenir des annonces d’Emmanuel Macron, Le Parisien, Ludwig Gallet, 12 ottobre 2021.
[3] Nucléaire, culture, espace… Ce qu’il faut retenir du plan « France 2030 » présenté par Emmanuel Macron, Le Figaro, Wladimir Garcin-Berson, Océane Herrero, Wally Bordas, 12 ottobre 2021.
[4] France 2030 : Macron dévoile son plan industriel pour la prochaine décennie, Le Point Politique, 12 ottobre 2021.
[5] Ministère de l’économie, des finances et de la relance, le portail de la Direction générale des Entreprises, 12 luglio 2021.


Foto copertina: France’s President Emmanuel Macron gestures as he speaks during the presentation of “France 2030” investment plan at The Elysee Presidential Palace in Paris, on October 12, 2021. – Hydrogen, semiconductors or electric batteries: Emmanuel Macron details on October 12, 2021, the priority sectors of the “France 2030” plan to “bring out the champions of tomorrow”, in the face of Chinese and American competition and criticism of the “decline” of France. (Photo by Ludovic MARIN / POOL / AFP)