“Yog-Sothothery / Oltre la soglia dell’immaginario“: nuova raccolta di saggi che esplora figura ed opere dello scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft. L’opera è curata da Salvatore Santangelo per Castelvecchi Editore.
Questa raccolta di saggi riesce a connettere i temi cosmici e orrorifici di Lovecraft con le problematiche della modernità, dalla crisi dell’individuo alla frammentazione della realtà. Con uno stile accessibile e una profonda competenza, gli autori si addentrano nel misterioso “multiverso lovecraftiano”, cercando di rispondere a domande su cosa significati realmente andare “Oltre la soglia” del conosciuto. Questo approccio, che fonde letteratura, filosofia e psicologia, conferisce all’opera un respiro ampio e moderno che può interessare non solo gli appassionati di Lovecraft, ma anche coloro che sono curiosi di comprendere il rapporto tra immaginazione e realtà. Intervista con Salvatore Santangelo curatore di “Yog-Sothothery. Oltre la soglia dell’immaginario di H.P. Lovecraft”. (Castelvecchi Editore, Acquista qui).
Qual è stata la motivazione principale che l’ha spinta a immaginare questo nuovo volume sull’universo di H.P. Lovecraft?
Questa raccolta di saggi nasce proprio dal continuo stupore davanti alla straordinaria capacità di HPL di interrogarci sull’ignoto e sulla nostra posizione nell’universo. Lovecraft, con la sua prosa densa e ipnotica, ci conduce in un viaggio attraverso le pieghe più oscure della psiche umana, invitandoci a riflettere sulla nostra insignificanza davanti a un Cosmo indifferente. Come scrisse in una lettera: “L’ignoto è la vera essenza dell’orrore”.
Ho sfidato i coautori di questo volume a esplorare e a mettere in luce come queste tematiche siano non solo pertinenti, ma vitali per il lettore contemporaneo, in un’epoca in cui il confine tra reale e fantastico è sempre più labile.
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Lovecraft esplora concetti come il “cosmico” e il “non umano”. Secondo lei, cosa possono insegnare al lettore moderno queste idee?
Questi paradigmi mettono in discussione le nostre convinzioni più radicate sull’esistenza e sul senso della vita, spingendoci a confrontarci con la nostra vulnerabilità in un universo che sembra, appunto, privo di significato. In un mondo in cui l’individualismo è costantemente esaltato e celebrato, HPL ci ricorda, con la sua visione e la sua narrativa, che l’umanità è solo una piccola nota in una sinfonia infinita. “Non possiamo comprendere quanto sia vasto l’Universo” – ha scritto – “eppure, non smettiamo mai di volerlo fare”.
In questo volume si parla spesso del “multiverso lovecraftiano”: quali sono, a suo avviso, i paralleli tra questa concezione e le attuali teorie scientifiche sul multiverso?
Il “multiverso lovecraftiano” ci appare come un insieme di realtà interconnesse, dove le leggi della fisica e della logica possono essere e sono sovvertite.
Iperverso, continuum spazio-temporale: sono solo alcuni concetti che riverberano anche nella prosa di un altro grande autore fantasy come Michael Moorcock, che ha appunto esplorato l’idea di universi paralleli e dimensioni alternative. Entrambi gli scrittori, sebbene provenienti da contesti narrativi differenti, ci invitano a considerare la possibilità che la nostra realtà sia solo una frazione di un mosaico molto più ampio e complesso. Questa riflessione non solo stimola la nostra immaginazione, ma ci spinge a riconsiderare le nozioni di realtà e verità.
Come descriveresti la centralità del tema dell’ignoto nell’opera di Lovecraft e il suo impatto sulla cultura pop contemporanea?
Lo abbiamo già detto più volte in questa chiacchierata: il tema dell’ignoto è centrale nell’opera del Solitario di Providence, mentre il suo impatto sulla cultura pop contemporanea è sempre più palpabile. La sua esplorazione del mistero e della paura di ciò che non possiamo comprendere ha ispirato una vasta gamma di opere, da film a videogiochi a giochi di ruolo. In un’epoca caratterizzata da un’eccessiva esposizione a informazioni superficiali, Lovecraft ci offre un’opportunità di riflessione profonda: “L’ignoto è un abisso dal quale non possiamo sfuggire”.
In quale modo il concetto di Yog-Sothothery può essere considerato una metafora per la condizione esistenziale dell’uomo moderno?
Yog-Sothoth, in quanto entità che abbraccia il tempo e lo spazio, rappresenta la nostra aspirazione a conoscere e comprendere l’universo. Tuttavia, questa ricerca di verità può essere pericolosa. Come ha egli stesso affermato: “La vera conoscenza può rivelare verità che l’uomo non è in grado di sostenere”.
Quali sono le principali difficoltà o sfide che ha incontrato nell’analizzare e interpretare un mondo narrativo così complesso?
La sfida sta nel non banalizzare la ricchezza simbolica e le profonde allusioni che permeano le sue opere. La sua scrittura, spesso ermetica, richiede un approccio multidisciplinare che unisce letteratura, filosofia e persino scienze sociali. Comprendere il significato di queste connessioni implica navigare attraverso un labirinto di riferimenti culturali e storici. Lovecraft stesso affermava: “La vera arte è l’espressione di una coscienza tormentata”, e in questo tormento risiede la chiave per decifrare il suo universo narrativo.
Pensa che l’influenza di Lovecraft sull’immaginario collettivo sia destinata a crescere ulteriormente, magari grazie alle nuove tecnologie e alla realtà virtuale? Credo che l’influenza di Lovecraft sull’immaginario collettivo sia destinata a crescere, specialmente grazie ai progressi tecnologici e all’espansione della realtà virtuale. Questi strumenti non solo offrono la possibilità di immergersi in atmosfere lovecraftiane, ma invitano anche a esplorare l’ignoto in modi interattivi e coinvolgenti. Come suggerisce l’opera del già citato Moorcock, che esplora appunto mondi e dimensioni in continua evoluzione, la tecnologia ci sta permettendo di vivere esperienze narrative che sfidano le convenzioni, rendendo l’eredità di HPL ancora più viva e rilevante. In un certo senso, stiamo riattualizzando il suo messaggio.
Foto copertina: Copertina di Yog-Sothothery Oltre la soglia dell’immaginario di H.P. Lovecraft di Salvatore Santangelo