Mentre i riflettori sono puntati sui candidati alla presidenza USA, i vicepresidenti giocano un ruolo chiave nelle scelte elettorali: ecco perché queste figure sono fondamentali per comprendere il quadro politico completo.
A cura di Sara Castagna
Nel corso della storia statunitense, tra le 49 personalità che hanno ricoperto il ruolo di vicepresidenti, ben nove sono saliti alla presidenza a seguito della morte o delle dimissioni del presidente in carica, dimostrando quanto questa figura sia cruciale nel sistema politico americano. Il primo caso risale a John Tyler, divenuto presidente dopo la scomparsa di William H. Harrison, a un mese dal suo mandato. Da allora, altri vicepresidenti sono stati chiamati a prendere le redini del Paese in momenti di crisi e di transizione, con l’ultimo caso rappresentato da Gerald Ford, che assunse l’incarico di presidente in seguito alle dimissioni di Richard Nixon, travolto dallo scandalo Watergate. Ora, nel 2024, la scelta del vicepresidente assume rilevanza ancora maggiore: la decisione di sostituire il presidente Biden con la vicepresidente Kamala Harris nel pieno della campagna elettorale, per esempio, ha messo in luce come il ruolo del vicepresidente possa rapidamente evolversi in una responsabilità diretta alla guida del Paese. In un contesto così delicato, le figure vice presidenziali dei due partiti devono essere osservate ed analizzate con crescente attenzione, consapevoli dell’importanza di un passaggio di potere fluido e stabile in un’America sempre più polarizzata.
Chi sono Tim Walz e JD Vance: carriere differenti per visioni diametralmente opposte.
La candidatura di Vance e Walz come vicepresidenti riflette le nuove tendenze nei partiti Democratico e Repubblicano, emergenti anche dai loro diversi percorsi. Walz presenta, infatti, una lunga esperienza politica e militare: dopo aver servito per ben 24 anni la Guardia Nazionale, è entrato in politica nel 2006 come deputato per il Minnesota; rieletto al Congresso cinque volte, nel 2018 è diventato governatore, carica per cui è stato confermato nel 2022[2]. Durante il suo mandato ha promosso politiche progressiste, come i pasti scolastici gratuiti e l’allentamento delle restrizioni sull’aborto.
Vance, di vent’anni più giovane, è una figura relativamente nuova sulla scena politica nazionale. Dopo essersi arruolato nei Marines nel 2005, lavorando come corrispondente militare in Iraq, è entrato in politica soltanto nel 2022, candidandosi per il Senato in Ohio[3]. Inizialmente estremamente critico nei confronti di Trump, durante la sua candidatura ha iniziato ad adottare uno stile politico populista, appoggiando Trump nelle sue false affermazioni di essere il legittimo vincitore delle scorse presidenziali[4]. Questo approccio gli ha guadagnato il sostegno di Trump, che lo ha aiutato a vincere le primarie repubblicane e poi a entrare in Senato, battendo il democratico Tim Ryan.
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Visioni e priorità a confronto: economia e immigrazione.
Walz e Vance posseggono entrambi un percorso politico composto da scelte e interventi legislativi che potranno orientare in maniera definitiva gli elettori americani alle urne. Le loro azioni passate e le posizioni adottate su vari temi offrono un quadro utile per immaginare il tipo di vicepresidenza che potrebbero perseguire, offrendo a elettori e analisti indizi concreti su come ciascuno potrebbe contribuire alla visione e all’agenda politica della futura amministrazione statunitense.
Con i sondaggi che indicano una corsa presidenziale estremamente competitiva, la percentuale degli elettori che giudica le politiche economiche portate avanti dall’amministrazione Biden è aumentata, a favore di Harris e Walz. Tuttavia, quasi il 60% degli elettori la considera deludente, tendendo a fidarsi maggiormente dell’ex presidente e tycoon Donald Trump[5]. Sotto il punto di vista economico Walz, come governatore del Minnesota, ha implementato politiche significative, aumentando le tasse sui redditi elevati per finanziare programmi sociali come il più grande credito d’imposta per bambini a livello statale degli Stati Uniti. Al contrario, secondo il Tax Policy Center, Vance ha indicato di voler ridurre le tasse sulle imprese e ripristinare le riduzioni fiscali della legge del 2017, avvantaggiando maggiormente i contribuenti con redditi elevati[6].
Anche sull’immigrazione le visioni dei due candidati non potrebbero mostrarsi più lontane. Vance si è da subito posto come un forte sostenitore della sicurezza dei confini, promuovendo con forza il completamento del muro con il Messico. Uno dei suoi principali obiettivi in merito è l’ampliamento dei poteri presidenziali e statali sulla politica di confine, proponendo svariate legislazioni per consentire ai singoli governi statali di costruire recinzioni temporanee e chiudere il confine ai richiedenti asilo[7]. Walz, pur sostenendo un sistema legale per l’ingresso delle persone, ha appoggiato le misure dell’amministrazione Biden per limitare l’ingresso di migranti e richiedenti asilo, definendo le severe limitazioni all’asilo come ‘strumenti giusti’ per la sicurezza dei confini. Si oppone però a politiche che violino i diritti dei richiedenti asilo, co-sponsorizzando il Keep Families Together Act[8] per prevenire la separazione familiare al confine. Si è anche opposto alle deportazioni di massa suggerite da Trump e Vance, sostenendo invece politiche che favoriscono l’integrazione degli immigrati non documentati come accesso alle patenti guida e all’assistenza sanitaria.
Nonostante gli sforzi, le politiche ambigue di Harris e Walz sull’immigrazione non riescono a convincere totalmente gli elettori, che si trovano di fronte a due rappresentanti democratici che dichiarano di sostenere i diritti degli immigrati mentre, al contempo, continuano a rafforzare i confini, lasciando molti dubbi sulla loro reale volontà di promuovere politiche inclusive. Questa apparente contraddizione genera scetticismo in un popolo che si aspetta un approccio più chiaro e coerente per affrontare le sfide legate a un tema da sempre molto sentito, soprattutto negli Stati al confine meridionale.
Sui diritti: Aborto e comunità LGBT+
Come governatore, Walz ha dimostrato in varie occasioni il suo supporto per il movimento a favore dei diritti riproduttivi, riuscendo a promulgare una legge che ha integrato la libertà riproduttiva nella Costituzione del Minnesota e consentendo l’aborto in qualsiasi momento della gravidanza[9]. Durante il suo mandato, ha proceduto ad eliminare altre restrizioni preesistenti, come il periodo di attesa di 24 ore per chi richiede un aborto, e ha introdotto una legge per proteggere i fornitori di servizi sanitari e i pazienti da eventuali azioni legali in altri Stati[10]. D’altra parte, JD Vance è un noto oppositore dei diritti all’aborto, promuovendo politiche che ritiene possano aumentare i tassi di natalità degli Stati Uniti, come la gratuità del parto e incentivi finanziari per le coppie che decidono di avere figli, conducendo al tempo stesso una ferrea campagna contro un emendamento costituzionale in Ohio che garantirebbe il diritto all’aborto e altre forme di assistenza sanitaria riproduttiva[11].
Per quanto riguarda i diritti della comunità LGBT, Walz si è distinto firmando un ordine esecutivo che ha vietato la terapia di conversione[12], co-sponsorizzando l’abrogazione del Defense of Marriage Act, che negava il riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Riceve da anni il sostegno di leader transgender, come la giornalista Imara Jones[13], che ne ha elogiato la candidatura evidenziando come Walz abbia reso il Minnesota uno Stato di rifugio per la comunità, in un momento di forti attacchi contro di essa. Al contrario, JD Vance, forte sostenitore della famiglia tradizione, ha dichiarato che avrebbe votato contro il Respect for Marriage Act, una legge bipartisan che, abrogando il Defense of Marriage Act, richiedeva agli Stati il riconoscimento di matrimoni tra persone dello stesso sesso provenienti da altri Stati. Lo scorso anno, in qualità di senatore dell’Ohio, ha presentato un disegno di legge per vietare le cure di affermazione di genere per i minorenni[14]. Definito ‘crudele’ da parte di svariati attivisti per i diritti LGBT, non si è limitato a promuovere i valori tradizionali, sbilanciandosi più volte tramite dichiarazioni azzardate e definizioni offensive durante i suoi comizi, come il reiterato utilizzo del termine groomers verso gli omosessuali, termine dispregiativo utilizzato nello slang americano per indicare i pedofili.
Un populismo rassicurante per un’America in cerca di certezze.
La strategia retorica utilizzata da Vance rispecchia un approccio volutamente provocatorio e diretto, in linea con la comunicazione di Trump, che insieme al suo vicepresidente incarna una politica conservatrice capace di attirare una fascia di elettorato in cerca di leader decisi e autoritari. In un’America sempre più delegittimata a livello internazionale e profondamente spaccata da conflitti sociali, questa retorica anti-establishment, non vincolata dal politically correct, riesce a canalizzare le insicurezze della popolazione, proponendo soluzioni rapide e risolute ai problemi percepiti. Trump e Vance finiscono così per rispondere a quel bisogno di stabilità che una parte dell’elettorato statunitense percepisce minacciata dalle aperture democratiche in tema di diritti e immigrazione, che rischiano di apparire a molti come segno di eccessiva accondiscendenza e permissività culturale destabilizzante. Vedremo se sarà sufficiente per tornare allo Studio Ovale.
Note
[1] Sen. JD Vance, R-Ohio, left, and Democratic Minnesota Gov. Tim Walz. (Getty Images) [2] https://mn.gov/governor/about-gov/timwalz/
[3] https://www.vance.senate.gov/about/
[4] https://www.aljazeera.com/news/2024/10/1/who-are-us-vice-presidential-candidates-tim-walz-and-jd-vance
[5] https://www.wsj.com/politics/elections/voters-are-more-upbeat-on-economy-but-biden-gets-little-benefit-wsj-poll-shows-8e608db8?msockid=06f32abd70bd6e5b3bb13e3a71ca6f32
[6] https://taxpolicycenter.org/taxvox/polar-opposite-tax-policies-harris-and-trump
[7] https://immigrationforum.org/article/jd-vance-and-tim-walz-on-key-immigration-policy-areas/
[8] https://www.congress.gov/bill/118th-congress/senate-bill/4723/text/is [9]https://edition.cnn.com/2023/04/27/politics/minnesota-tim-walz-abortion-gender-affirming-care-conversion-therapy/index.html
[10] https://www.wsj.com/livecoverage/vance-walz-vice-presidential-debate-election-2024/card/walz-defends-minnesota-law-allowing-abortion-throughout-pregnancy-i0EOnB7lFoHeqmZz9MXE?msockid=06f32abd70bd6e5b3bb13e3a71ca6f32
[11]https://www.nytimes.com/2024/07/17/us/politics/jd-vance-abortion.html
[12] https://mn.gov/governor/newsroom/press-releases/?id=1055-489791
[13] Imara Jones è una giornalista transgender statunitense creatrice di TrashLash Media, un’organizzazione di giornalismo no-profit attiva su più piattaforme, che produce contenuti per cambiare l’attuale cultura di ostilità verso le persone transgender negli Stati Uniti. Nel 2023 è stata nominata da Time Magazine tra le 100 persone più influenti del pianeta.
[14] https://www.hrc.org/press-releases/hate-on-the-ticket-trump-chooses-anti-lgbtq-maga-acolyte-jd-vance-for-vp-slot
Foto copertina:Sen. JD Vance, R-Ohio, left, and Democratic Minnesota Gov. Tim Walz. (Getty Images) i due candidati vicepresidenti USA