Il summit annuale dei BRICS in Russia


Il primo summit “allargato” dei BRICS torna ad essere un’importante vetrina economico-politica.


 A cura di Shary Mitidieri e Andrea Minervini

Il Summit tanto atteso

Il 22 ottobre 2024 sono ufficialmente iniziati i lavori del sedicesimo summit del gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) nella città russa di Kazan[1]. Da diverso tempo a questa parte gli sviluppi legati a questo gruppo eterogeneo di paesi hanno destato grande interesse, portando alla formulazione delle più disparate teorie e analisi di scenari futuri. Durante il discorso di apertura dei lavori è stato lo stesso Presidente ospite, Vladimir Putin a sottolineare quelli che saranno i tre punti principali sui tavoli di discussione: la politica (compresa l’accezione securitaria), l’economia, che è la solida base su cui è stato fondato il progetto BRICS, e l’aspetto della cooperazione socio-culturale[2].
Sotto quest’ultimo aspetto, molta attenzione è stata posta proprio sul tema dell’espansione dei BRICS, lanciando la proposta di stabilire una nuova categoria di partecipanti, definiti come “partner nations[3]. Il summit di Kazan, in effetti, è il primo dopo l’accettazione delle richieste di adesione al gruppo di altri paesi oltre ai fondatori, presentate l’anno scorso, ovvero: Arabia Saudita, Iran, Etiopia, Egitto, Argentina (poi ritirata) e Emirati Arabi Uniti[4]. In questa occasione sono stati invitati ben 36 leader mondiali e alcune presenze stanno sollevando non poche discussioni sul summit di Kazan. Tra queste spicca quella della Turchia di Erdogan, un paese membro della NATO che ha avanzato la propria richiesta di partecipazione al gruppo BRICS e sul quale torneremo. Ad essersi recati in Russia per i lavori sono stati anche i Presidenti Lula[5], Xi Jinping[6], Modi[7] e Ramaphosa[8], tutti ricevuti da Putin e già coinvolti in diversi colloqui. Modi in questa particolare occasione, cavalcando il suo rapporto stretto con Mosca[9] e il recente colloquio con il presidente Ucraino Zelenskij, sembrerebbe aver posto il focus del suo dialogo diretto con Putin sulla questione della guerra in Ucraina – che il Presidente indiano spinge verso una risoluzione diplomatica[10].
Tra gli invitati più illustri e discussi al summit di Kazan figura anche Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite. Quest’ultimo non ha declinato l’invito ed è giunto in Russia in data 23 ottobre[11] rilasciando anche uno statement ufficiale con le sue osservazioni sul summit[12]. Ad oggi, in un panorama internazionale sempre più teso non sono state poche le critiche a questa decisione. Un esempio di questa inquietudine è pervenuto direttamente da Kiev, il cui Ministro degli Esteri Andriy Sybiha ha rimarcato come Guterres avesse precedentemente rifiutato l’invito al Global Peace Summit in Svizzera, tenutosi lo scorso giugno[13]. 

Il posizionamento dei partecipanti ed interessi extra Kazan

Date queste premesse, era prevedibile che questa versione “estesa” del formato BRICS si rivelasse sin dall’apertura dei lavori come un palcoscenico su cui tessere una trama di accorte manovre politiche sia per (ri)definire le relazioni fra gli stessi partecipanti, sia per lanciare collettivamente un messaggio rispetto allo scenario internazionale attuale che, come si è detto, incede a grandi passi verso una forma di macro-regionalizzazione multipolare.
Significativa è certamente l’inclusione dell’Iran, attualmente impegnato in una battaglia retorica con Israele – che minaccia pesanti ritorsioni per l’attacco subito il 1 ottobre – ma anche interessato a trovare sollievo ai malesseri della sua economia pesantemente sanzionata[14]. La partecipazione del neo-presidente Masoud Pezeshkian aggiunge un ulteriore punto di saldatura all’asse Mosca-Pyongyang-Teheran, che si somma al recente invio di diecimila soldati nordcoreani sul fronte ucraino[15]. La cooperazione tra Federazione Russa e Iran, basata sul principio munizioni-per-tecnologia nel campo della sicurezza,[16] si fa sempre più stretta anche sul versante culturale.[17] In altre parole, la visione del mondo dei due Paesi diventa sempre più sovrapponibile.
La partecipazione dell’India – una dei veterani del gruppo – non stupisce ma, alla luce di uno scenario globale in piena metamorfosi, si carica di aspettative, speranze e paure. La domanda che sembra aleggiare nell’aria è: da che parte finirà per allinearsi questo gigante demografico? Legata dal punto di vista della sicurezza all’Occidente tramite il QUAD, ma anche interessata a dirimere la questione dei confini con l’ingombrante vicino a nord e ad approfondire le relazioni economiche con altri paesi dell’area, New Delhi sembra puntare sull’equilibrismo diplomatico.
Altra new entry di rilievo è la Turchia, che ha avanzato la propria richiesta di partecipazione nel settembre di quest’anno. Ancora una volta, c’è poco da stupirsi: almeno a partire dal 2016, il ‘sultano’ Erdogan non ha fatto mistero di sentirsi al contempo costretto e marginalizzato all’interno della compagine euro-atlantica. Poche settimane fa, il ministro degli esteri Hakan Fidan ha dichiarato senza mezzi termini che Ankara non avrebbe avuto interesse ad unirsi ai BRICS se il processo di integrazione europea – fermo da 25 anni allo stato dei negoziati – fosse andato a buon fine.[18] Se qualcuno sperava che l’iniziativa di Ankara facesse scattare un campanello d’allarme a Bruxelles[19], si prepari a rimanere deluso.
Infine, la Cina – altro membro fondatore dei BRICS – si presenta a questo summit come primus inter pares. Sin dall’inizio della guerra in Ucraina, la Cina si è posta in una posizione di cauta attesa, oscillando tra una neutralità pur tendente verso Mosca e un coerente rifiuto del coinvolgimento diretto, al fine di evadere un regime sanzionatorio che avrebbe potuto essere d’intralcio all’espansione economico-politica di Beijing. In un esemplare applicazione reale del principio di Sun Tzu “siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”, la Repubblica Popolare ha fatto del non-coinvolgimento un’arte, continuando a perseguire i propri interessi nazionali in vari scenari di crisi con grande discrezione. La Cina di Xi avrà i suoi vantaggi di chiunque sia il “cadavere” che passerà galleggiando sul fiume[20], e con questa relativa sicurezza partecipa ai negoziati.
Se era chiaro che i pesi massimi del Summit di Kazan avrebbero cercato di avanzare il proprio status, era forse meno prevedibile che il Summit – presentato come vetrina per la Russia di Vladimir Putin[21] – ponesse tanto l’accento anche sugli altri partecipanti, estendendo un invito anche a partner che difficilmente hanno avuto, sinora, la possibilità di far valere il proprio peso specifico sullo scacchiere internazionale.
È da notare, infatti, come sia stato esteso un invito anche ad Azerbaigian, Bielorussia, Mongolia, Serbia, e persino alla Republika Srpska di Milorad Dodik, che è una delle entità politico-amministrative che compongono la Bosnia-Erzegovina e non avrebbe, almeno in teoria, una politica estera autonoma dal governo centrale di Sarajevo. Tutti questi Paesi (o, per l’appunto, “entità”) beneficiano in varia misura dalle loro relazioni politiche ed economiche con Paesi e organizzazioni occidentali, ma con la loro partecipazione al Summit di Kazan sembrano segnalare che non si sentono vincolati a una sola parte, ma che sono disposti ad intrattenere relazioni con più interlocutori, in attesa di capire chi possa avanzare l’offerta migliore.

Conclusioni

Per concludere, è opportuno soffermarsi sull’ospite del Summit di Kazan, e su quello che questo incontro rappresenta per Mosca. Molto si è scritto, negli ultimi mesi, sull’isolamento della Russia, descritta come il paese più sanzionato al mondo, isolata, disperata, e praticamente già sconfitta in Ucraina. Per quanto sia fisiologico che, in una fase di crisi sistemica, si sviluppino interpretazioni divergenti delle crisi in corso e dei loro possibili sviluppi, non sarebbe sbagliato affermare che talvolta la ‘vittoria’ virtuale abbia trionfato sulla realtà ‘reale’.[22]
Con questo Summit, la Federazione Russa ha dimostrato non soltanto di poter contare su dei “partner strategici” (e poco importa che le organizzazioni o i singoli big player occidentali non li considerino partner ‘legittimi’), ma anche di essere in grado di attirare nella sua orbita una costellazione di Paesi “minori” e persino di far vacillare il posizionamento pro-Occidente di alcuni fra i pesi massimi del gruppo, ivi inclusa l’India di Modi. Lo svolgimento dei lavori nei prossimi giorni potrà forse contribuire alla rispondere alla domanda: quanti e quali dei Paesi fra quelli riuniti a Kazan sarà disposto ad assecondare l’iniziativa russa di rendere il gruppo BRICS più anti-occidentale[23], facendo un salto di qualità dall’engagement economico a quello più squisitamente politico-strategico?
Certo è che il summit di Kazan ha dimostrato di essere una vetrina politico economica di tutto rispetto per quasi tutti gli attori presenti, ed è proprio l’economia il punto sul quale si prospettano gli sviluppi più promettenti del gruppo. La politica, le retoriche, le diverse agende di politica estera possono essere contestualmente un legante o motivo di attriti ma l’economia è una base che può valicare confini e differenze. Questo summit ha visto il (ri)lancio di diverse iniziative economiche dalla forte accezione “alternativa” al sistema economico globale corrente, fortemente ancorato al dollaro e ad organi internazionali quali la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Non è un caso che il summit abbia visto comunque confluire nei dibattiti e nelle dichiarazioni dei leader presenti il fatto che il multipolarismo è la strada che il sistema internazionale sta re intraprendendo[24] e che i BRICS sono pronti a lanciare un proprio sistema alternativo. È stato proprio il Presidente ospite Putin a presentare durante le ultime ore del summit una peculiare banconota – null’altro che un prototipo – che dovrà essere la moneta dei BRICS[25]. Il summit si è poi concluso con una dichiarazione ufficiale in cui ancora una volta viene rimarcata la volontà del gruppo di spingere verso il multilateralismo, di continuare i lavori per questo sistema economico composto già da vari organi nonché un marcato aspetto securitario. Queste tematiche erano già intuibili dal titolo della dichiarazione: “Kazan Declaration: Strengthening multilateralism for just global development and security”[26].
In conclusione, questa vetrina politica che è stata il summit BRICS di Kazan ha confermato alcune dinamiche, sia in positivo che in negativo per il gruppo. Non si possono negare i protagonismi più marcati come quelli di Cina, India e Russia e neanche i contrasti tra i “BRICS” nonché tra i molti attori che orbitano intorno al gruppo. L’eterogeneità delle situazioni non manca di certo ma le prospettive economiche sembrano essere abbastanza promettenti da spingere il gruppo ad andare avanti. Se queste siano o meno le basi per una grande sfida sistemica è presto per dirlo, ma il sistema internazionale sta attraversando innegabilmente una fase di profonda crisi che lascia spazio a tutta una serie di attori per ritagliarsi uno spazio di manovra più ampio nel sistema multipolare che va formandosi.


Note

[1] BRICS 2024, Russian 2024 BRICS Chairmanship, visitato 22/10/2024. In: https://brics-russia2024.ru/en/
[2] President of Russia, On October 22–24, the President will take part in the BRICS Summit in Kazan, visitato 22/10/2024. In: http://en.kremlin.ru/events/president/news/75359
[3] Ibidem.
[4] C. du Plessis, A. MiridzhanianB. Acharya, BRICS welcomes new members in push to reshuffle world order, Reuters, August 25, 2023, visited 22/10/2024. In: https://www.reuters.com/world/brics-poised-invite-new-members-join-bloc-sources-2023-08-24/
[5] Gov.br, “President Lula takes part in the 16th BRICS Summit between October 22 and 24”, 14 Ottobre 2024, visitato il 22/10/2024, https://www.gov.br/planalto/en/latest-news/2024/10/president-lula-takes-part-in-the-16th-brics-summit-between-october-22-and-24
[6] Gov.cn, “Xi arrives in Russia’s Kazan for BRICS Summit”, 22 Ottobre 2024, visitato il 22/10/2024, https://english.www.gov.cn/news/202410/22/content_WS67176384c6d0868f4e8ec2b4.html
[7] Gov.in, “Visit of Prime Minister to Russia for the 16th BRICS Summit (October 22-23, 2024)”, 18 Ottobre 2024, visitato il 22/10/2024 https://www.mea.gov.in/press-releases.htm?dtl/38434/Visit+of+Prime+Minister+to+Russia+for+the+16th+BRICS+Summit+October+2223+2024
[8] Gov.za, “President Ramaphosa arrives in the Russian Federation for the XVI BRICS Summit”, 22 ottobre 2024, visitato il 22/10/2024, https://www.thepresidency.gov.za/president-ramaphosa-arrives-russian-federation-xvi-brics-summit
[9] Embassy of India in Moscow, India-Russia Bilateral Relations. In: https://indianembassy-moscow.gov.in/bilateral-relations-india-russia.php
[10] V. Soldatkin, G. Faulconbridge, Modi calls for peace in Ukraine as he meets Putin at BRICS summit, Reuters, 22 ottobre 2024, visitato il 22/10/2024, https://www.reuters.com/world/shadow-ukraine-war-hangs-over-putins-brics-summit-russia-2024-10-21/
[11] J. Schickler, UN’s Guterres arrives in Russia for controversial BRICS summit, Euro news., 23/10/2024, visitato 23/10/2024. In: https://www.euronews.com/2024/10/23/uns-guterres-arrives-in-russia-for-controversial-brics-summit-putin-ukraine
[12] Nazioni Unite, Centro regionale di Informazione delle Nazioni Unite, BRICS 2024: Le Osservazioni del SegretariO Generale Antonio Guterres, 24/10/2024, visitato 24/10/2024. In: https://unric.org/it/brics-2024-le-osservazioni-del-segretario-generale-antonio-guterres/
[13]The UN Secretary General declined Ukraine’s invitation to the first Global Peace Summit in Switzerland. He did, however, accept the invitation to Kazan from war criminal Putin. This is a wrong choice that does not advance the cause of peace. It only damages the UN’s reputation.” MFA of Ukraine, X post, 21 october 2024, visitato 23/10/2024. In: https://x.com/MFA_Ukraine/status/1848463278126551123
[14] J. Lipsky, A. Chhangani, A crack in the BRICS: Iran’s economic challenges take center stage at Russia’s summit, Atlantic Council, 22 ottobre 2024, visitato il 23/10/2024, https://www.atlanticcouncil.org/blogs/econographics/a-crack-in-the-brics-irans-economic-challenges-take-center-stage-at-russias-summit/
[15] A. Minervini, L’asse Mosca-Pyongyang: diecimila pedine sullo scacchiere, Opinio Juris, 19 Ottobre 2024, visitato 22/10/2024, https://www.opiniojuris.it/opinio/lasse-mosca-pyongyang-diecimila-pedine-sullo-scacchiere/
[16] J. Heiran-Nia, The Roots of Increasing Military Cooperation Between Iran and Russia, Stimson, 16 ottobre 2024, visitato il 23/10/2024, https://www.stimson.org/2024/the-roots-of-increasing-military-cooperation-between-iran-and-russia/
[17] K. Jochecová, Moscow and Tehran share ‘very close’ worldview, says Putin as he meets Iran’s president, Politico, 11 ottobre 2024, visitato il 23/10/2024, https://www.politico.eu/article/close-worldview-international-events-vladimin-putin-meets-iranian-president-masoud-pezeshkian/
[18] E. Basaran, Turkey wouldn’t be interested in joining BRICS if it was an EU member state, foreign minister says, EuroNews, 19 settembre 2024, visitato il 22/10/2024, https://www.euronews.com/2024/09/19/turkey-wouldnt-be-interested-in-brics-if-it-was-an-eu-member-state-foreign-minister-says
[19]A. Aydıntaşbaş, Building BRICS: What Erdogan’s geopolitical gamble could mean for the West, European Council on Foreign Relations, 27 settembre 2024, visitato il 22/10/2024, https://ecfr.eu/article/building-brics-what-erdogans-geopolitical-gamble-could-mean-for-the-west/
[20] A. Minervini, Dialoghi sull’insidioso Sun Tsu di Beijing, Opinio Juris, 4 Agosto 2023, visitato il 23/10/2024, https://www.opiniojuris.it/cina-e-pacifico/dialoghi-sullinsidioso-sun-tsu-di-beijing/
[21] AP News, Putin hosts Global South leaders at BRICS summit meant to counterbalance Western clout, 22 ottobre 2024, visitato il 23/10/2024, https://apnews.com/article/russia-brics-summit-china-india-ukraine-war-39e90fce8443b922f4d224c65c2ec932
[22] G. Gagliano: Kursk e l’abbaglio occidentale sulla Russia: quando la narrazione offusca la realtà, InsideOver, 1 Settembre 2024, visitato il 23/10/2024, https://it.insideover.com/guerra/kursk-e-labbaglio-occidentale-sulla-russia-quando-la-narrazione-offusca-la-realta.html
[23] K. Johnson, Can BRICS Finally Take On the West?, Foreign Policy, 21 Ottobre 2024, visitato il 22/10/2024, https://foreignpolicy.com/2024/10/21/brics-russia-china-kazan-summit-west-dollar/
[24] The State Council, People’s Republic of China, BRICS charts path at milestone summit, Xi offers five suggestions, Xinhua, October 24, 2024, visitato 24/10/2024. In: https://english.www.gov.cn/news/202410/24/content_WS671a3f2fc6d0868f4e8ec41f.html
[25] S. Allcock, BRICS Currency Unveiled A New Era in Global Finance, Financial News, 23/10/2024, visitato 24/10/2024. In: https://www.financial-news.co.uk/brics-currency-unveiled-a-new-era-in-global-finance/
[26] XVI BRICS Summit, Kazan Declaration, “Strengthening multilateralism for just global development and security”, 23 October 2024. In: http://static.kremlin.ru/media/events/files/en/RosOySvLzGaJtmx2wYFv0lN4NSPZploG.pdf


Foto copertina: