Elezioni Armenia: riconferma per Nikol Pashinyan


Con oltre il 53,92% dei consensi, l’Armenia premia il partito Contratto Civile di  Nikol Pashinyan. Alleanza Armenia, il movimento dell’ex presidente Robert Kocharyan, si ferma al 21%, ma denuncia brogli.


 

Pashinyan ha dichiarato vittoria alle elezioni, invitando i sostenitori a radunarsi in serata nella piazza principale della capitale Yerevan. “Il popolo armeno ha dato al nostro partito “Contratto civile” il mandato di guidare il paese e personalmente a me di guidare il paese come primo ministro”, ha detto. “Sappiamo già che abbiamo ottenuto una vittoria convincente alle elezioni e avremo una maggioranza convincente in parlamento”.
Quasi il 50% dei 2,6 milioni di elettori aventi diritto del paese ha votato domenica, hanno detto i funzionari elettorali armeni, aggiungendo che il voto è stato effettuato in conformità con la legislazione.
L’alleanza guidata da Kocharyan ha detto che non avrebbe riconosciuto la richiesta di vittoria del sig. Pashinyan. “Centinaia di segnali provenienti dai seggi elettorali che testimoniano falsificazioni organizzate e pianificate costituiscono un serio motivo di mancanza di fiducia”, ha affermato il blocco in una nota.
Domenica sera l’ufficio del procuratore generale ha dichiarato di aver ricevuto 319 denunce di violazioni e di aver aperto sei indagini penali. Tutti questi erano legati alla presunta corruzione durante la campagna.

Nikol Pashinyan

Pashinyan è nato nel 1975 nella piccola località di Ijevan nel nord dell’Armenia e ha studiato giornalismo all’Università statale di Yerevan, ma è stato espulso nel 1995.
Prima di entrare in politica, ha lavorato come giornalista e redattore di giornali.
Nel 1998 fonda  il quotidiano Oragir, per mezzo del quale durante la campagna elettorale del 1999 muove aspre critiche al partito dell’allora ministro dell’interno, Serž Sargsyan, e al partito di unità nazionale, a guida Artashes Geghamyan, mantenendo invece una linea editoriale favorevole al movimento nazionale pan-armeno.
Con la chiusura dell’Oragir, diventa editore dell’Haykakan Zhamanak vicino al partito d’opposizione Patria Democratica, dell’ex primo ministro Petros Makeyan, rimanendo alla guida del giornale sino al 2012 quando viene eletto al parlamento[1].

Ha trascorso del tempo in prigione tra il 2009 e il 2011 con l’accusa di aver tentato di prendere il potere e di aver provocato rivolte nelle violenze post-elettorali nel 2008. È stato eletto in parlamento dopo il suo rilascio.

Nel maggio 2018, dopo settimane di proteste popolari di massa che hanno costretto il leader veterano Serzh Sargsyan a dimettersi dopo un decennio al potere, Pashinyan diventa Primo Ministro.

La lotta alla corruzione, la crescita economica, la riduzione della povertà e la creazione di nuovi posti di lavoro sono stati i punti forti del primo mandato.

Covid 19 e guerra nel Nagorno Karabakh – Artsakh

Lo scoppio della pandemia Covid-19, seguita dalla guerra con l’Azerbaigian nel Nagorno Karabakh – Artsakh, hanno fortemente indebolito il governo di Pashinyan.

Mentre infuriavano i combattimenti lo scorso autunno e le forze tecnologicamente superiori dell’Azerbaigian guadagnavano costantemente territorio, Pashinyan ha invitato gli armeni ad “unirsi contro il nemico” dichiarando “Sono pronto a morire per la nostra patria[2]”.

Quando era chiaro che l’Armenia non poteva uscire vittoriosa in una guerra con l’Azerbaigian, sostenuta dalla Turchia, ha descritto la necessità di firmare il cessate il fuoco come “indicibilmente doloroso” sia personalmente che per il paese.

La crisi politica

Nel novembre 2020, quando Pashinyan ha firmato una tregua mediata da Mosca con l’Azerbaigian per porre fine alla guerra del Nagorno-Karabakh, è iniziata la crisi politica armena.

L’esito della guerra, conclusasi con un consolidamento delle rivendicazioni territoriali azere, ha scatenato un’ondata di rabbia popolare contro l’esecutivo guidato da Pashinyan. Stanchi di sentirsi addosso tutta la responsabilità del risultato del conflitto, Pashinyan e i membri del suo governo sono quindi passati all’attacco, lamentando l’inefficienza degli armamenti russi in dotazione all’esercito.
Lo stesso Pashinyan ha denunciato un tentativo di colpo di stato militare dopo che 40 alti ufficiali dell’esercito, tra cui il capo di stato maggiore, Onik Gasparyan, avevano chiesto le sue dimissioni. “Ritengo che la dichiarazione dello stato maggiore sia un tentativo di colpo di Stato militare”, ha dichiarato il premier in una diretta Facebook[3].

Il voto del 20 giugno

Pashinyan alla vigilia del voto aveva esortato i suoi connazionali a dargli un “mandato d’acciaio” e aveva avvertito sui rischi di “una guerra civile”. “Il popolo ci ha dato un mandato per l’imposizione della legge e del diritto, e dobbiamo usarlo immediatamente”, ha commentato. Nonostante le accuse dell’opposizione, la Commissione elettorale centrale ha assicurato che “nel complesso, le elezioni si sono svolte nel rispetto della legge”[4].
La formazione di Kocharyan contesta però i risultati: “Ci poniamo l’obiettivo di analizzare attentamente le frodi presunte e quelle denunciate. E finché a queste domande non sarà stata data una risposta soddisfacente, l’Alleanza armena non riconoscerà i risultati dello scrutinio”, ha affermato la formazione dell’ex presidente in un comunicato[5].
Il terzo è il blocco “I have honor” dei partiti repubblicano e Arthur Vanetsyan “Homeland” – 5.23 %. Il blocco non ha superato la soglia del 7%, ma entra in parlamento come terza forza con più voti.
Il partito “Armenia prospera” di Gagik Tsarukyan con il 3,96% e il partito “Repubblica” di Aram Sargsyan con il 3,04% non entreranno in parlamento, ma non entreranno in parlamento. I voti delle altre forze politiche sono inferiori al 2%.


Note

[1] https://www.primeminister.am/en/pm-pashinyan
[2] https://www.primeminister.am/en/statements-and-messages/item/2020/09/27/Nikol-Pashinyan-Speech/
[3] https://www.agi.it/estero/news/2021-02-25/armenia-premier-colpo-di-stato-11543789/
[4] http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Elezioni-in-Armenia-dopo-la-sconfitta-con-Azerbaigian-vince-il-primo-ministro-Nikol-Pashinyan-2e1bc25c-efb6-4ea9-81cb-5d19c38bee37.html
[5] https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/06/21/armenia-pashinyan-annuncia-vittoria-kocharyan-denuncia-brogli_531f7bf3-69d1-4220-b9cb-a807db4c26ba.html


Foto copertina: Nikol Pashinyan leader di Contratto Civile