Il XXI° secolo è il secolo dell’urbanizzazione e della globalizzazione. Attualmente, reti di megalopoli si stanno espandendo sempre di più in tutto il mondo, e sono connesse tra di loro tramite un sistema interdipendente di infrastrutture, comunicazioni e scambio di informazioni. Nell’articolo seguente, verrà esplorato il tema della “connettografia”, una parola a noi nuova ma che ci accomuna.
Una visione globale delle megalopoli
Al giorno d’oggi, le città si stanno espandendo molto velocemente, al punto tale da poter essere chiamate megalopoli. L’urbanizzazione, sviluppatasi all’inizio del XXI° secolo, sta aumentando la capacità delle città, perché la maggior parte della popolazione vive e vivrà sempre più frequentemente in città, ma questo ci pone anche davanti a delle sfide. Secondo il politologo Parag Khanna, le città sono “[…] Le infrastrutture che più ci definiscono”.[1] Le città sono connesse tra di loro tramite un vasto arcipelago che si estende per centinaia di chilometri, grazie alla globalizzazione e ai suoi mezzi, come i trasporti, le comunicazioni, la tecnologia, l’energia…[2]
Vancouver, per esempio, si estende attraverso il confine degli Stati Uniti fino a Seattle. La Silicon Valley comincia a nord di San Francisco fino ad arrivare a San José attraverso Oakland Bay. Los Angeles passa per San Diego per arrivare fino a Tijuana attraverso il confine messicano. San Diego e Tijuana adesso condividono un terminal aeroportuale. Un treno ad alta velocità potrebbe collegare l’intera “spina” del Pacifico: le megalopoli nord-orientali americane cominciano a Boston fino a New York, Philadelphia e Washington. Assieme, contengono più di cinquanta milioni di persone.[3]
Dalla parte opposta del globo, l’Asia è il posto dove attualmente ci sono vere e proprie megalopoli. Tokyo, Nagoya e Osaka assieme contano più di ottanta milioni di abitanti e sono il centro dell’economia giapponese. In Cina, ci sono gruppi di megalopoli che raggiungono una popolazione di cento milioni di abitanti, come quello che comprende Pechino, Shanghai e Chongqing-Chengdu, circa della stessa grandezza dell’Austria. Anche l’India ha una vasta rete di megalopoli, come Nuova Delhi e Mumbai, mentre, nel Medio Oriente, Teheran incorpora un terzo della popolazione totale iraniana. In Egitto, la maggior parte degli abitanti vive tra il Cairo e Alessandria, e, nella regione del Golfo, si stanno formando diverse città-stato: dal Bahrain al Qatar, attraverso gli Emirati Arabi Uniti fino all’Oman.[4]
Inoltre, Lagos è la città africana più grande situata in Nigeria. Il governo nigeriano sta pianificando una nuova ferrovia per poter diventare la base per la creazione di un corridoio atlantico che si estende attraverso il Benin, il Togo, il Ghana e la Costa d’Avorio.[5]
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“Connettografia”: cosa significa
In un mondo costituito da megalopoli, i paesi possono diventare la periferia delle città. Entro il 2030, ci saranno circa cinquanta gruppi di megalopoli nel mondo. È difficile capire com’è costituita una megalopoli senza capire la sua connessione con le altre. Le persone si muovono dalla campagna alle città per essere connesse, e la connettività è proprio il motivo per cui queste città sono impegnate nel combattere problemi e sfide economiche, sociali e culturali assieme.[6]
Secondo il professor Khanna, la nuova massima per il nostro futuro è: “La connettività è il destino”. La connettività ha permesso di sviluppare un progresso nella mobilità delle persone, di beni e servizi, di conoscenza ed informazione. Questo precetto è strettamente connesso alla geografia, fino ad assimilare questi due vocaboli in un’unica parola: “connettografia”.[7]
Una nuova rete globale
Come affermato dal professor Khanna, la “connettografia” è: “Un salto quantico nella mobilità delle persone, delle risorse, delle idee. […] Un’evoluzione del mondo dalla geografia politica, che rappresenta come dividiamo legalmente il mondo, alla geografia funzionale, che rappresenta come attualmente usiamo il mondo, dalle nazioni e confini, alle infrastrutture e catene dell’offerta”.[8]
Oggi, il nostro sistema globale si sta evolvendo, dagli imperi del XIX° secolo alle nazioni interdipendenti del XX° secolo alla rete globale di civiltà del XXI° secolo. Infatti, la connettività è diventata il simbolo dell’attività umana. È fondamentale affermare che questa nuova rete di civiltà procura speranza e forza per combattere il cambiamento climatico, la disuguaglianza sociale e le rivalità geopolitiche.
Nel XXI° secolo, l’Asia e l’Europa non sono più due diversi continenti, perché l’Europa sta costruendo le sue infrastrutture verso l’est, mentre la Cina sta facendo lo stesso verso l’ovest; in pratica, si stanno intersecando. Per la prima volta, tutta la storia umana è connessa. La connettività è talmente importante che le nuove generazioni non sopravvivrebbero senza nel XXI° secolo.[9]
Secondo Bill Gates, oggi viviamo in un mondo che è significativamente migliore rispetto ad una volta, perché le persone vivono di più, le nazioni sono indipendenti e le comunicazioni sono più facili”.[10] La globalizzazione ha semplificato le connessioni. Oggi, i paesi sono separati da confini geografici legali, ma sono connessi attraverso un sistema di informazione, tecnologia e comunicazione.[11]
Un mondo ridisegnato attraverso la “connettografia” è un mondo che si sposta dal modo di pensare le cose tra “noi-loro” a “noi” come persone connesse tra di loro.[12] Infatti, la globalizzazione ha migliorato la qualità della vita in generale. Ciononostante, i livelli di disuguaglianza sociale rimangono sempre alti. Quindi, la “connettografia” dovrebbe aiutare la comunità globale a interfacciarsi con questi problemi. Le infrastrutture, le comunicazioni, i mercati stanno indirizzando le persone verso un futuro sostenibile, ma c’è bisogno di una maggiore cooperazione per raggiugerlo, ed è un imperativo scavalcare i problemi sociali e le instabilità adesso e negli anni a venire.
Note
[1] Khanna, P. How megacities are changing the map of the world, TEDx2016, 2016. https://www.ted.com/talks/parag_khanna_how_megacities_are_changing_the_map_of_the_world
[2] Ibid
[3] Ibid
[4] Ibid
[5] Ibid
[6] Ibid
[7] Khanna, P. Connectography: mapping the future of global civilization, New York: Random House, 2016, pp. 5-8
[8] Khanna, P. How megacities are changing the map of the world, op. cit.
[9] Ibid
[10] Gates, B. Annual Letter 2014, Bill & Melinda Gates foundation, 2014. https://www.gatesfoundation.org/ideas/annual-letters/annual-letter-2014
[11] Khanna, P. What is connectography? Temasek Digital. https://www.youtube.com/watch?v=k-Ftn9ESoxM
[12] Khanna, P. Connectography: mapping the future of global civilization, op. cit., pp. 383-384
Foto copertina: la connettografia