”Affaire Prigozhin”, tante le insidie per Lukashenko


Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha aiutato la Russia a porre fine alla marcia dei Wagner di Prigozhin. Il Cremlino lo ringrazia. Ma le insidie sono dietro l’angolo.


La marcia di Prigozhin verso il cuore del potere russo si è interrotta a poco meo di 200km dalla capitale Mosca. Il capo della Wagner ha dichiarato di aver evitato uno “spargimento di sangue russo”. Non sono ancora chiari tutti i punti della trattativa, ma il dietrofront sarebbe arrivato grazie alla mediazione del presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Ed è proprio la Bielorussia il luogo scelto per l’ ”esilio” dell’ex chef di Putin. Secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda, il jet privato di Prigozhin, è atterrato questa mattina all’aeroporto militare di Mačuliščy, vicino Minsk.
Il Cremlino ha riconosciuto l’importante ruolo di mediazione di Lukashenko, “per i suoi sforzi”, ha detto il suo portavoce Dmitry Peskov. Un commentatore della televisione russa è stato più espansivo, dicendo che Lukashenko “merita un monumento nella parte più bella di Mosca”.
Un toccasana per la reputazione di Lukashenko, in forte ribasso dopo le elezioni truccate e seguenti proteste dell’estate 2020. Con la sua mediazione Lukashenko prova a ritagliarsi il ruolo di interlocutore nella regione. Il giorno dopo l’ammutinamento di Prigozhin, Oleksiy Danilov, il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, ha scritto che, se ci fossero stati negoziati tra Ucraina e Russia, non avrebbe “escluso” che Lukashenko potesse giocare un ruolo.

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Le insidie

Aver giocato il ruolo di mediatore, ha fatto salire le quotazioni di stima per Lukashenko. Ma non mancano le insidie.

La guerra si sposta in Bielorussia

Il confine tra la Bielorussia e l’Ucraina descrive la linea di demarcazione tra questi due Stati. Ha una lunghezza di 891 km. Già durante gli scorsi mesi si era parlato di un eventuale allargamento del conflitto, ricordiamo che il confine interessa il sud della Bielorussia ed il nord dell’Ucraina. È noto che alcuni battaglioni bielorussi sono presenti in Ucraina e combattono al fianco di Kiev. Tra questi spiccano gli uomini del Battaglione Kastuś Kalinoŭski[1], definiti da Lukasheko “cittadini impazziti” mentre sono stati supportati dall’oppositrice Svjatlana Cichanoŭskaja. Gli uomini del battaglione durante le ore della marcia di Prigozhin verso Mosca hanno dichiarato in un video di essere pronti a cogliere l’opportunità e “liberare la Bielorussia dalla dittatura e dall’occupazione”.
Accogliere in casa i Wagner potrebbe essere un tentativo per Lukashenko anche di assicurarsi una milizia a supporto in caso di apertura del fronte bielorusso.
Ma se le cose dovessero andar male, Lukashenko sa di essere il primo della lista a saltare.
Nel comunicato stampa rilasciato questa mattina dall’agenzia di stampa bielorussa, il presidente durante un incontro con la stampa ha affermato che: “Devo dire che è stato doloroso per me osservare i recenti sviluppi nel sud della Russia. Anche molti dei nostri cittadini li hanno presi a cuore.. la nostra opposizione autoesiliata ha iniziato ad agitarsi. Tuttavia hanno fatto una falsa partenza. Stanno cercando di mostrare almeno alcuni risultati del loro lavoro ai loro capi. Hanno persino emesso i loro appelli e pubblicato piani che dimostrano la disponibilità ad attuare il loro scenario di ammutinamento armato”.

I vicini rafforzano la sicurezza

Polonia, Finlandia, Lituania, Lettonia ed Estonia hanno concordato di coordinare e rafforzare le misure alle frontiere ai valichi con Russia e Bielorussia[2].
In Polonia  il primo ministro che il ministro della Difesa hanno ispezionato le truppe nel nord-est del paese. “Abbiamo rafforzato i confini: il confine con la Bielorussia e la regione di Königsberg”, ha affermato il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak. “Siamo consapevoli di queste minacce e stiamo rispondendo anticipando gli attacchi. Dopotutto, sono due anni che ci occupiamo di un attacco ibrido al confine polacco”.
Secondo alcuni fonti russe nella regione di Mogilev nei pressi della città di Asipovichy, è già in atto la  costruzione di un campo militare per i mercenari del Wagner[3]

Eliminare Prigozhin

A Putin non è andata giù la marcia della Wagner. Nel discorso di lunedì alla nazione[4], Putin ha affermato che “l’ammutinamento sarebbe stato in ogni caso soppresso”, il presidente attacca i capi rei di aver “tradito il loro Paese, il loro popolo e anche quelli che avevano coinvolto nel loro crimine (gli uomini della Wagner)”, e dopo averne elogiato le operazioni “la maggior parte dei soldati e dei comandanti del gruppo Wagner sono anche patrioti russi, fedeli al loro popolo e al loro stato. Il loro coraggio sul campo di battaglia durante la liberazione del Donbass e della Novorossiya lo dimostra. Si è tentato di usarli a loro insaputa contro i loro compagni d’armi con i quali stavano combattendo fianco a fianco per il loro paese e il suo futuro”, ha posto i combattenti Wagner avanti ad una scelta “firmando un contratto con il Ministero della Difesa o altre forze dell’ordine o agenzie di sicurezza o tornare a casa (il gruppo sta consegnando gli armamenti all’esercito russo)…chi vuole è libero di andare in Bielorussia”. Il messaggio è chiaro per gli uomini della Wagner che vogliono arruolarsi nell’esercito regolare russo la porta è aperta, per gli altri la soluzione è la Bielorussia. E nonostante l’annuncio dell’FSB che il procedimento penale sulla “ribellione armata” del capo del PMC “Wagner” Yevgeny Prigozhin è stato chiuso, molti immaginano la vendetta di Putin. A Mosca e dintorni di una cosa sono certi: i capi la pagheranno.

Esilio africano per lo “chef” del Presidente

Prigozhin avrebbe inscenato questo golpe per salvarsi la pelle. Da mesi conduceva una battaglia personale contro il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, e il capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, per i loro insuccessi in Ucraina. Prigozhin sapeva che già da tempo giravano voci sulla sua possibile eliminazione. Sapeva che il Cremlino aveva intenzione di inglibsre tutte le compagnie private…Wagner compresa. Questa mossa avrebbe di fatto privato l’ex chef di Putin della protezione dei suoi 25.000 uomini. Il tentativo di golpe potrebbe essere stata una tattica per esercitare la massima pressione in cambio di una buona uscita sicura. Attualmente in Bielorussia, sa di essere nel mirino e potrebbe scegliere il caldo esilio africano nei teatri di crisi, dal Burkina Faso alla Libia passando per il Sudan e il Centrafrica, dove la Wagner è presente.


Note

[1] L’unità prende il nome da Konstanty Kalinowski, che nel 1863 guidò l’insurrezione di gennaio contro l’Impero russo in Bielorussia
[2] Il presidente lituano Gitanas Nauseda ha detto domenica che la NATO dovrebbe “rafforzare” il suo fianco orientale se la Bielorussia dovesse ospitare Yevgeny Prigozhin e le sue truppe. 
Il ministro degli Esteri finlandese Elina Valtonen ha affermato che la situazione rimane incerta: “La situazione è delicata e può succedere di tutto. Continuiamo a monitorare la situazione molto da vicino”. https://www.euronews.com/2023/06/26/belarus-neighbours-tighten-security-amid-lukashenko-prigozhin-deal
[3] https://verstka.media/v-belarusi-stroyat-lagerya-dlya-vagnera
[4]http://www.en.kremlin.ru/events/president/transcripts/71528


Foto copertina: Il presidente Lukashenko ha mediato nell’affare Prigozhin. Belarusian President Alexander Lukashenko speaks during a news conference at the Kremlin in Moscow, Russia September 9, 2021. REUTERS/Shamil Zhumatov/File Photo