L’Iran ritarda il suo attacco contro Israele


La risposta iraniana all’uccisione del capo politico di Hamas a Teheran per mano di Israele non è ancora avvenuta e potrebbe ritardare in vista dei delicati negoziati che si stanno svolgendo per garantire un cessate il fuoco a Gaza.


L’uccisione di Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, ospite a Teheran per l’insediamento del nuovo presidente Masoud Pezeshkian, è stata l’ultima di una serie di avvenimenti violenti che hanno innalzato il livello di tensione e che rischiano di trascinare la regione mediorientale in una guerra totale.
Sebbene Israele non abbia rivendicato direttamente l’attacco, non ha lasciato dubbi di esserne l’autore in base alle dichiarazioni rilasciate.
Solo un giorno prima dell’uccisione di Haniyeh, Hezbollah aveva confermato la morte di Fuad Shukr, uno degli alti comandanti militari del Partito di Dio, a seguito di un attacco aereo israeliano a Beirut, nei suoi sobborghi meridionali, roccaforte del partito sciita.
Ancora una volta tutti gli occhi sono puntati su cosa farà la Repubblica Islamica in seguito all’attacco di Israele su suolo iraniano che rischia di allargare il conflitto e trasformarlo in una guerra regionale.
Secondo quanto riportato da AlArabiya[1], la risposta iraniana, prevista come immediata, non è ancora avvenuta, nemmeno tramite i suoi proxy, più notoriamente Hezbollah, né per la morte di Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, né per l’uccisione di Fuad Shukr, comandante militare di alto livello di Hezbollah. Al contrario, ci si aspetta che tardi ancora ad arrivare.

L’iniziale ritardo della risposta iraniana sarebbe da imputarsi al tentativo di coordinamento tra gli apparati di sicurezza iraniani e gli altri attori dell’“asse della resistenza”.
Il comandante delle Forze Quds, il generale Esmail Qaani, in un messaggio di cordoglio indirizzato a Sinwar, ha dichiarato che “consideriamo nostro dovere vendicare il suo sangue [quello di Haniyeh] per questo amaro incidente avvenuto nel territorio della Repubblica Islamica.”[2]
Linea retorica condivisa anche dall’ambasciatore iraniano a Mosca, Kazem Jalali, che in un’intervista al media russo TASS, ha dichiarato che “Ci sarà una risposta, anche se i tempi restano incerti. In ogni caso, la Repubblica islamica dell’Iran è sempre pronta a difendersi da qualsiasi aggressione e interverrà contro Israele.”[3]

I comandanti della linea dura delle Guardie Rivoluzionarie premono per una risposta più severa rispetto a quella effettuata in aprile scorso, dove circa 300 missili sono stati lanciati verso il territorio israeliano in risposta all’attacco di Tel Aviv contro il consolato iraniano a Damasco, ma quasi tutti precedentemente intercettati dalle forze di sicurezza statunitensi ed israeliane.

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I negoziati a Doha

Secondo il New York Times[4], si prevede che l’Iran ritardi ancora la rappresaglia contro Israele per dare ai mediatori il tempo necessario per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza.
L’intelligence israeliana ha riportato che Hezbollah e l’Iran avrebbero abbassato il livello di allerta delle loro unità missilistiche e che la risposta iraniana avverrà in un secondo momento, fermo restando che le valutazioni potrebbero cambiare velocemente data la volatilità della situazione.
Netanyahu, in una recente riunione di gabinetto, ha lanciato un avvertimento all’Iran ed Hezbollah dicendo che Israele è “pronto ad ogni minaccia, sia in difesa che in attacco. Siamo determinati a difenderci e siamo anche determinati ad estrarre un prezzo molto pesante da qualsiasi nemico che osa attaccarci, da qualsiasi teatro”. [5]
In riferimento ai negoziati in corso ha, poi, aggiunto “Stiamo conducendo negoziati molto complessi. Ma voglio sottolineare che stiamo conducendo negoziati e non stiamo dando e ricevendo. Ci sono aree in cui possiamo mostrare flessibilità e aree in cui non possiamo mostrare flessibilità – e su queste aree siamo fermi. Sappiamo bene come distinguere le due cose.”[6]
A Doha, Stati Uniti, Egitto e Qatar presiedono i negoziati nel tentativo di risolvere le esistenti divergenze tra Hamas ed Israele. Nella dichiarazione congiunta rilasciata il 16 agosto, si legge che “i colloqui sono stati seri e costruttivi. Gli Stati Uniti, con il sostegno di Egitto e Qatar, hanno presentato una proposta ponte coerente con i principi enunciati dal Presidente Biden il 31 maggio 2024[7] e con la Risoluzione n. 2735 del Consiglio di Sicurezza.”[8]
Il presidente Biden ha espresso il suo ottimismo nel raggiungere l’accordo in tempi brevi ed evitare un’escalation regionale. Ottimismo, però, che appare incauto se si considerano le posizioni delle parti in causa.

Di parere nettamente opposto è Osama Hamdan, portavoce dell’ufficio politico di Hamas, il quale non scorge segnali positivi in questo ciclo di negoziati.
Il portavoce di Hamas, ha dichiarato che l’accettazione dell’accordo è subordinato ad un cessate il fuoco permanente, il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza e uno scambio di prigionieri “serio”.[9] Netanyahu, d’altra parte, continua a ripetere che la guerra finirà una volta raggiunta “la totale vittoria”, la quale comporta la totale distruzione di Hamas, se mai sarà possibile.
Sarebbe stato lo stesso primo ministro qatarino, Mohammed bin Abdulrahman al Thani, ad avere persuaso la Repubblica Islamica a ritardare la sua risposta contro Israele per non mettere a repentaglio le delicate negoziazioni in corso a Doha.

Secondo quanto riportato da Teheran Times, giornale iraniano filogovernativo, Francia, Germania e Regno Unito avrebbero intenzione di unirsi ai 146 Paesi che riconoscono la Palestina come Stato in cambio di ampie concessioni da parte iraniana, come il riconoscimento di Israele e la cessazione del sostegno ai gruppi di resistenza filo-iraniani sparsi per la regione. Secondo il Teheran Times, quello europeo sarebbe un tentativo per “scaricare la colpa sull’Iran” dell’instabilità regionale. [10]  
Lo scambio di accuse e la retorica fortemente aggressiva fanno parte del consueto repertorio di Iran ed Israele. Ciò che non è consueto è l’alto livello di tensione regionale, molto più elevato rispetto ad aprile scorso. Il cessate il fuoco permanente rimane necessario per ridurre le tensioni ed interrompere la catastrofe umanitaria. Gli sforzi diplomatici fatti finora non sono stati sufficienti ed appare improbabile che i negoziati, conclusi a Doha e che riprenderanno al Cairo, possano portare a dei risultati positivi.


Note

[1] AlArabiya, US intel suggests Iran, Hezbollah response to come later than initial assessments, 7 agosto 2024, https://english.alarabiya.net/News/united-states/2024/08/07/us-intel-suggests-iran-hezbollah-response-to-come-later-than-initial-assessments
[2] AlMayadeen, It is our duty to avenge Haniyeh’s blood: IRGC Quds Force Commander, 9 agosto 2024, https://english.almayadeen.net/news/politics/it-is-our-duty-to-avenge-haniyeh-s-blood–irgc-quds-force-co
[3] Teheran Times, Tehran will repel any aggression against national sovereignty: envoy, 16 agosto 2024, https://www.tehrantimes.com/news/502529/Tehran-will-repel-any-aggression-against-national-sovereignty
[4] New York Times, Tehran appears to be allowing mediators time to pursue cease-fire talks, according to multiple officials, 16 agosto 2024, https://www.nytimes.com/2024/08/16/world/middleeast/iran-israel-hamas-cease-fire.html
[5] Times of Israel, Netanyahu says Israel standing firm on key demands in hostage talks, willing to be flexible in other areas, 18 agosto 2024, https://www.timesofisrael.com/liveblog_entry/netanyahu-says-israel-standing-firm-on-key-demands-in-hostage-talks-willing-to-be-flexible-in-other-areas/
[6] Ibid.
[7] Ci si riferisce al piano di cessate il fuoco diviso in tre fasi proposto da Biden.
[8]The White House, Joint Statement from the United States, Egypt, and Qatar, 16 agosto 2024 https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2024/08/16/joint-statement-from-the-united-states-egypt-and-qatar/
[9] AlJazeera, US intel suggests Iran, Hezbollah response to come later than initial assessments, 16 agosto 2024 https://www.aljazeera.com/news/2024/8/16/us-qatar-and-egypt-say-mediators-will-work-to-finalise-gaza-ceasefire-deal
[10] Teheran Times, Exclusive: Europe planning Abraham Accords II, 17 agosto 2024, https://tehrantimes.com/news/502585/Exclusive-Europe-planning-Abraham-Accords-II


Foto copertina: https://cdn.cfr.org/sites/default/files/styles/full_width_xl/public/image/2024/07/IsraelWar_EB.webp