Nella Rep. Centrafricana è stato rinviato il processo per crimini di guerra


Rinviato al 25 aprile il processo per crimini di guerra contro tre membri del gruppo ribelle 3R.


Doveva essere una giornata storica, una svolta per la giustizia in questo Paese dove l’ingiustizia e l’impunità regnano incontrastate per decenni, ma non è stato così.
Il processo inaugurale di un tribunale istituito per perseguire i crimini di guerra nell’esteso conflitto della Repubblica Centrafricana è stato rinviato al suo primo giorno quando gli avvocati degli imputati hanno boicottato il procedimento.
Il processo è correlato al massacro di 46 civili nei villaggi settentrionali di Koundjili e Lemouna nel maggio 2019, le uccisioni secondo i pubblici ministeri sono state commesse dal gruppo ribelle 3R.
Uccisioni ampiamente documentate da Human Right Watch. A Lemouna, circa 25 combattenti della 3R hanno radunarono la popolazione maschile del villaggio per un incontro. E dopo aver costretto gli uomini a radunarsi, li hanno legati, li hanno tenuti davanti alla casa del capo villaggio per circa un’ora e poi li hanno giustiziati.
Il gruppo ribelle 3R Return, Reclamation, Rehabilitation  è un gruppo ribelle nella parte nord-occidentale della Repubblica Centrafricana responsabile di molteplici crimini di guerra. Il 7 agosto 2020 Abbas Sidiki, leader delle 3R, è stato sanzionato dal governo degli Stati Uniti con l’ordine esecutivo 13667 ed è stato inserito nella Specially Designated Nationals and Blocked Persons List. In relazione al massacro del maggio 2019, tre membri del gruppo sono stati accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità[1].

Il processo riprenderà il 25 aprile

Il caso è al vaglio del Tribunale penale speciale, istituito nel 2015 per giudicare in Rep. Centrafricana i crimini di guerra. È vista come una pietra miliare per la Repubblica Centrafricana, dove un conflitto decennale tra forze governative e ribelli ha costretto più di un milione di persone a fuggire[2]. La Repubblica Centrafricana, ricca di oro e diamanti, è stata scossa dalla violenza dal 2013, quando i ribelli Selaka, principalmente musulmani, hanno cacciato l’allora presidente Francois Bozize, provocando rappresaglie da parte di milizie per lo più cristiane.


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Note

[1] Si tratta di Issa Sallet Adoum alias Bozize, Ousman Yaouba e Mahamat Tahir
[2] https://www.reuters.com/world/africa/central-african-republic-war-crimes-trial-postponed-after-lawyer-no-show-2022-04-19/


Foto copertina: Gli imputati Issa Sallet Adoum alias Bozizé, Yaouba Ousman e Mahamat Tahir alla prima udienza pubblica del CPS il 17 dicembre a Bangui. © Maxence Helen