Emmanuel Macron ha annunciato che Francia e Arabia Saudita lavoreranno di più per sostenere la popolazione libanese. Entrambi si sono impegnati a proteggere la sovranità del Paese e a risolvere le controversie diplomatiche tra Beirut e gli stati del Golfo.
Lo scorso 3 dicembre, Macron e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, hanno avuto colloqui telefonici con il primo ministro libanese Najib Mikati. Il colloquio tra i tre è avvenuto nell’ambito di un tour del presidente francese nel Golfo; dopo le visite negli Emirati Arabi Uniti e in Qatar, sabato è arrivato a Jeddah, per incontrare il principe ereditario.
Macron è apparso ottimista riguardo alla telefonata e ha indicato che lui e il principe Salman durante il colloquio con Mikati hanno trasmesso “un chiaro messaggio che Arabia Saudita e Francia vogliono impegnarsi pienamente”[1] e lavoreranno insieme per offrire assistenza umanitaria al Libano, che sta affrontando una crisi economica causata dai fallimenti del governo e dalla corruzione dilagante. “Vogliamo impegnarci a sostenere il popolo libanese e quindi fare tutto il possibile per garantire che il commercio e la riapertura economica possano aver luogo”[2], ha detto Macron ai giornalisti in un commento prima di lasciare il regno, assicurando che chiamerà il suo omologo libanese, Michel Aoun, al suo ritorno a Parigi. Ha aggiunto che i due leader hanno anche esortato il governo libanese a “lavorare in modo normale”[3] e ad “attuare riforme utili”[4].
Dall’altra parte, Mikati ha sottolineato l’impegno del suo governo e che la telefonata avuta con il principe Salman e Macron è stato “un passo importante”[5] verso il ripristino delle relazioni diplomatiche con i paesi del Golfo.
Questo episodio rappresenta l’ennesimo intervento di Macron per cercare di sostenere il Libano, un tempo protettorato francese, e rappresenta anche la prima chiamata tra il principe ereditario saudita e il primo ministro libanese da quando Mikati è entrato in carica a settembre.
Il presidente francese ha condotto i primi sforzi internazionali per risolvere la crisi economica e politica in Libano. Ma sebbene abbia concentrato intensi sforzi diplomatici sulla questione per più di un anno, finora non è stato in grado di spingere i gruppi politici del paese ad attuare riforme economiche che potrebbero sbloccare gli aiuti esteri, vitali per la ripresa.
Macron ha usato la sua visita in Arabia Saudita anche per aiutare a smussare una disputa diplomatica tra Riyadh e Beirut in corso dal mese scorso.
Perché i rapporti erano tesi?
A ottobre, il ministro dell’Informazione libanese George Kordahi avrebbe criticato pubblicamente l’Arabia Saudita ed il suo ruolo nella guerra in Yemen, definendo il conflitto come un vero e proprio atto di aggressione da parte dei sauditi. Queste osservazioni non sono passate inosservate e hanno scatenato una crisi diplomatica.
A seguito delle dichiarazioni di Kordahi, alleato del movimento Hezbollah, l’Arabia Saudita aveva infatti espulso l’inviato libanese nel regno e richiamato il suo ambasciatore da Beirut. Altri paesi del Golfo come gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrain hanno seguito l’esempio, interrompendo le relazioni diplomatiche.
Hezbollah è uno degli attori più potenti nel paese: spesso definita come un’organizzazione terroristica dai governi occidentali, svolge un ruolo molto importante nella politica libanese.
E’ finanziariamente sostenuta dall’Iran, paese con cui l’Arabia Saudita ha a lungo combattuto per l’influenza nella regione, compreso in Libano, che attualmente sta affrontando una profonda crisi economica e ha un disperato bisogno di aiuti finanziari sia regionali che internazionali.
Ragion per cui il ministro Kordahi si è dimesso venerdì scorso, per aiutare a porre fine allo scontro diplomatico, ritirando le sue critiche sulla guerra in Yemen, che avevano spinto Riyadh a bloccare le importazioni libanesi.
Zeina Khodr di Al Jazeera ha affermato che “non c’è dubbio che si sia aperta una nuova pagina nei rapporti tra Libano e Arabia Saudita”[6].
“È davvero un cambio di strategia politica da parte di Riyadh. La sua politica è stata: [Per noi è inutile impegnarsi con un governo controllato da Hezbollah sostenuto dall’Iran], e il governo di Mikati è dominato da Hezbollah insieme ai suoi alleati. Quindi ora, il principe ereditario che parla con il primo ministro del Libano e il primo ministro che twitta : [questo è un nuovo inizio], aiuterà a far rivivere le relazioni fraterne”[7], ha detto.
“Perché dobbiamo ricordare che gli stati arabi del Golfo sono i tradizionali alleati del Libano. Ma questa relazione è stata messa a dura prova per anni da ciò che l’Arabia Saudita percepisce come il controllo e il dominio iraniano sulla politica libanese”, ha aggiunto Khodr. “Quindi un primo passo è stato fatto, ma è troppo presto per dire se verrà ripristinato o meno come prima”.[8]
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Note
[1] https://www.free-press.it/2021/12/04/primo-ministro-libanese-dice-chiamata-con-mbs-macron-passo-importante-notizie-di-politica/
[2] https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2021/12/05/collaborazione-francia-arabia-saudita-libano/
[3] https://www.aljazeera.com/news/2021/12/4/macron-announces-saudi-french-initiative-to-solve-lebanon-crisis
[4] Ibidem
[5] Ibidem
[6] Ibidem
[7] Ibidem
[8] Ibidem
Foto copertina: Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman riceve il presidente francese Emmanuel Macron a Jeddah, in Arabia Saudita, il 4 dicembre 2021. © Bandar Algaloud/Courtesy of Saudi Royal Court/Handout via Reuters