Ne impediatur legatio: i rapporti Italia e Cile


Le storiche elezioni di metà novembre hanno rilanciato prepotentemente il Cile sulla scena geopolitica internazionale, riaprendo-soltanto metaforicamente per il momento-diversi dossier riguardanti l’America latina che, tra sfide democratiche, crisi pandemica, sociale ed economica si affaccia, affamata di una significativa ripresa, sul futuro della geopolitica globale. È per questo che, questa volta, analizzeremo i rapporti diplomatici ed economici che l’Italia ha intrattenuto ed intrattiene con il Cile.


 

La storia delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cile

Le fonti che esaminano la storia delle relazioni diplomatiche e dei rapporti tra Italia e Cile non sono molte, dato che porterebbe erroneamente a ritenere scarsa l’importanza che tali rapporti rappresentano ed hanno rappresentato per l’Italia. Se la vicinanza diplomatica dei due Paesi è scandita da pochi avvenimenti cruciali, quali il riconoscimento del Regno d’Italia ad opera del presidente cileno José Joaquin Perez nel 1864 e l’invio in Cile, nello stesso anno, del nostro primo Ambasciatore con rango di Ministro plenipotenziario-tale Antonio Maria Migliorati (negli anni del Governo Militare, dal 1973 al 1989, le relazioni si mantennero tramite Incaricato d’affari, per poi riprendere pienamente, tramite l’Ambasciatore Pisani, proprio nel 1989), è certamente densa di accadimenti-e di un certo fascino-la storia della comunità italiana stanziata in Cile.[1]
È già nel periodo postunitario che gli italiani iniziano ad emigrare e a stanziarsi nel territorio cileno, dando vita ad una emigrazione definita “spontanea”, rivolta soprattutto verso la provincia di Tarapacà, la quale avrà maggiore successo dal punto di vista economico rispetto alla successiva emigrazione “assistita” di inizio Novecento prima, del secondo Dopoguerra poi. Agli inizi del secolo scorso, difatti, era una compagnia di privati operante nel sud del Cile ad attuare i progetti di colonizzazione agricola del giovane governo cileno, mentre dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale fu un ente pubblico, l’ICLE (Istituto Commercio e Lavoro Estero) a favorire lo stanziamento di comunità italiane nel centro-nord del Paese: tuttavia si trattava di una emigrazione fortemente inibita dai condizionamenti imposti da tali enti e dalle frodi non infrequenti delle compagnie private di colonizzazione agricola. Nel periodo compreso tra il 1880 ed il 1949, le principali regioni di provenienza furono quelle settentrionali, in particolare Liguria, Piemonte e Lombardia, mentre nel periodo che va dal 1950 al 1985 gli italiani provenivano prevalentemente da Trentino, Basilicata ed Abruzzo: per quanto essi si distribuissero su tutto il territorio nazionale, le aree che presentavano le comunità più cospicue sono le città portuali e i centri urbani, soprattutto Valparaíso e Santiago, dove proprio gli italiani avviarono i primi “Empori” rafforzando i rapporti tra Italia e Cile.
Nel corso del tempo i coloni italiani saranno perlopiù venditori ambulanti, artigiani e commercianti, molti dei quali diventeranno, nel corso del Novecento, i piccoli e medi imprenditori industriali che, soprattutto a partire dal secondo Dopoguerra, contribuiranno in maniera non indifferente al processo di industrializzazione del Cile, tanto che è proprio agli italiani che si fanno risalire le prime industrie del Paese[2]. Se si considera poi che ben due Presidenti della Repubblica, Arturo Alessandri Palma e Jorge Alessandri Rodriguez, avevano origini italiane, e che oggi l’Audax Italiano è una delle maggiori squadre della Primera Liga cilena[3], si può comprendere come l’impronta italiana in terra cilena sia molto profonda anche nel campo politico e sociale.


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I rapporti diplomatici oggi

I rapporti diplomatici tra il nostro Paese ed il Cile sono rimasti sempre stabili, caratterizzati, oggi come allora, da importanti iniziative solidaristiche. Si pensi al mirabile episodio che, nell’anno del colpo di Stato guidato dal generale Pinochet, ha visto protagonista l’Incaricato d’affari italiano Tommaso De Vergottini, il quale accolse i numerosissimi cileni che nella notte del golpe scavalcarono il muro di cinta dell’Ambasciata italiana per trovare lì riparo, dando loro da mangiare e garantendo un tetto per dormire, “con i militari che stringevano letteralmente d’assedio il comprensorio, ed arrivarono a buttar dento il giardino, come un sacco di stracci, il cadavere di una ragazza torturata da loro, per avere la scusa di intervenire poi in barba all’extraterritorialità”[4]. Recentemente, invece, si pensi al progetto umanitario nato per sostenere il Cile nella lotta alla pandemia da Covid-19, concretizzatosi nella donazione di diciotto ventilatori polmonari e nella missione a Santiago di una equipe medica altamente specializzata per sostenere medici ed operatori sanitari cileni[5]: progetto sostenuto dal contributo di due grandi Gruppi italiani presenti in Cile, quali Generali/AFP-PlanVital, e Atlantia-Costanera Norte[6].

I rapporti economici

“L’ambiente imprenditoriale cileno rimane uno dei migliori della regione, sostenuto da istituzioni solide, bassa corruzione e politiche macroeconomiche efficaci, mentre gli oneri normativi rimangono ancora un problema”[7]. L’agricoltura, l’imballaggio e i prodotti farmaceutici rappresentano i settori che offrono maggiori opportunità agli esportatori di tali segmenti, se si pensa che, soprattutto nel settore farmaceutico, il Cile importa la maggior parte degli articoli[8]. Nel 2020 l’export italiano verso il Paese valeva circa 912 milioni di euro (nel segmento gennaio-agosto 2021 il valore è pari a 749,23 milioni), di cui la maggior parte derivava da esportazione di macchinari e apparecchiature (circa 360 milioni di euro). Di contro, l’import dal Cile si attestava intorno ai 567 milioni di euro nel 2020, prevalentemente affermato nel settore agricolo, della pesca e della silvicoltura per un valore di 217 milioni di euro[9]: “i nostri due sistemi economici sono complementari”- secondo l’Ambasciata italiana a Santiago- “Il Cile esporta materie prime, tra cui alcune strategiche per l’economia italiana (rame e cellulosa); l’Italia esporta macchinari ad alto valore aggiunto, necessari per i processi produttivi cileni.
La stabilità macroeconomica, i buoni fondamentali, il clima favorevole al business sono i principali elementi che fanno del Cile uno dei Paesi maggiormente attrattivi”[10].

Le recenti elezioni e il futuro delle relazioni diplomatiche Italia-Cile

Le recenti elezioni cilene hanno rappresentato un momento storico e, per certi aspetti, rivoluzionario nella storia del Paese; elezioni che, del resto, sono state caratterizzate da numerose contraddizioni e ambiguità. Innanzitutto la più evidente: i cileni hanno votato secondo le regole dettate dalla Costituzione del 1980, mentre l’esecutivo che verrà eletto governerà secondo le regole modificate dalla nuova carta costituzionale che entrerà in vigore soltanto nel 2023[11]. Peculiare è anche il momento storico nel quale si sono svolte le elezioni: un contesto post-pandemico caratterizzato da grandi instabilità economiche e sociali. I candidati in lizza erano sette, ma al ballottaggio previsto per il prossimo 19 dicembre andranno, come ampiamente previsto nelle scorse settimane, Josè Antonio Kast e Gabriel Boric. Il primo “ha militato nel partito ultraconservatore Unione Democratica Indipendente (UDI) e dal 2000 è stato eletto deputato per quattro legislature. Nel 2019 ha creato il Partito Repubblicano (…) È un membro attivo del movimento cattolico conservatore di Schoenstatt. Figlio di immigrati tedeschi arrivati ​​in Cile nel 1951, suo padre si è arruolato nell’esercito durante il regime nazista tedesco, anche se il candidato ha detto che era “per obbligo”[12]; il secondo “unisce il Fruente Amplio e il Partito comunista (…), ha alle spalle un percorso da attivista di sinistra e adesso detiene il titolo di candidato alle presidenziali più giovane della storia politica cilena. (…) Nel 2011, in qualità di leader della Federazione degli studenti dell’università del Cile, era alla guida delle proteste studentesche per rivendicare l’istruzione gratuita in una delle nazioni in cui è la più costosa al mondo”[13]. A prescindere dal governo che governerà Santiago a partire dal prossimo dicembre, che sia “il governo più a sinistra dai tempi di Salvador Allende o più a destra dopo la dittatura di Augusto Pinochet”[14], è certo che il Paese sarà alle prese con numerose sfide socio-economiche, cruciali per il futuro dell’intera America latina, e che interessano Roma più di quanto si possa pensare per i rapporti tra l’Italia e Cile.


Note

[1] Ricostruzione storica e citazioni tratte da: https://ambsantiago.esteri.it/ambasciata_santiago/it/i_rapporti_bilaterali/cooperazione_politica/storia
[2]https://www.altreitalie.it/pubblicazioni/rivista/numeri_arretrati/n_2021/saggi/italiani_in_cile_un_bilancio_storiografico.kl. Per approfondire:https://www.altreitalie.it/pubblicazioni/i_libri_di_altreitalie/il_contributo_italiano_allo_sviluppo_del_cile.kl
[3]https://ambsantiago.esteri.it/ambasciata_santiago/it/i_rapporti_bilaterali/cooperazione_politica/storia
[4] https://www.agi.it/estero/11_settembre_cile_golpe_pinochet_anniversario-4365858/news/2018-09-11/
[5] https://www.latercera.com/nacional/noticia/delegacion-medica-italiana-llega-a-chile-a-compartir-su-experiencia-en-la-batalla-contra-el-covid-19/2RV5FYQBMRFEZFBITQLMZVITWU/
[6]https://ambsantiago.esteri.it/ambasciata_santiago/it/i_rapporti_bilaterali/cooperazione_politica/storia
[7] https://atradius.it/pubblicazioni/rapporto-paese-sud-america-cile-maggio-2021.html
[8] https://atradius.it/pubblicazioni/rapporto-paese-sud-america-cile-maggio-2021.html
[9] https://www.infomercatiesteri.it/scambi_commerciali.php?id_paesi=40
[10]https://ambsantiago.esteri.it/ambasciata_santiago/it/i_rapporti_bilaterali/cooperazione_economica/
[11] https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/elezioni-cile-un-cambio-depoca-32388
[12] https://www.agi.it/estero/news/2021-11-21/elezioni-cile-14618550/
[13] https://www.agi.it/estero/news/2021-11-21/elezioni-cile-14618550/
[14]https://www.repubblica.it/esteri/2021/11/22/news/elezioni_in_cile_ballottaggio_tra_kast_e_boric_il_19_dicembre-327307659/


Foto copertina: Ambasciata italiana a Santiago