Il Mar Cinese Meridionale: un teatro geostrategico


Le dispute nel Mar Cinese Meridionale tra Repubblica Popolare Cinese, Repubblica di Cina (Taiwan), Vietnam, Filippine, Brunei e Indonesia sono oggi un argomento di estrema attualità. Inoltre, negli ultimi anni la questione va aldilà della regione del Sud-Est asiatico estendendosi anche agli Stati Uniti.


Il Mare conteso

Gli Stati appena citati, rivendicano come proprie le acque del Mar Cinese Meridionale e gli isolotti e gli atolli presenti. Le isole più importanti sono gli arcipelaghi delle Spratly e le Paracelso. L’interesse per queste acque è sia economico che strategico-militare.
Infatti questo mare è rinomato per la pesca ed è soprattutto ricco di idrocarburi.  Il Mar Cinese Meridionale è una porzione dell’Oceano Pacifico situata a sud del Mar Cinese Orientale e costituisce la terza porzione di mare più grande al mondo con una superficie di 3.500.000 kmq.  Ha un ruolo geopolitico importante nell’area dell’Indo-Pacifico, costituendo una delle rotte commerciali marittime più trafficate al mondo in quanto collega la Repubblica Popolare Cinese, il Giappone, la Corea del Sud e Taiwan con l’oceano Indiano. Si stima che in queste acque transitino circa un terzo dei flussi commerciali del pianeta.  Inoltre, l’interesse da parte degli Stati rivieraschi e non, scaturisce dal fatto che il Mar Cinese Meridionale rappresenta un’area ricca di risorse energetiche come petrolio greggio e i suoi derivati e risorse di pesca.  Secondo il Dipartimento Statunitense dell’Energia (DOE) le riserve di petrolio ammonterebbero a 11 miliardi di barili e il gas naturale a 190 miliardi di metri cubi gas[1]. Relativamente all’attività della pesca, quest’ultima è stata percepita dagli Stati che rivendicano porzioni del Mar Cinese Meridionale come mezzo utile per sostenere la sovranità nazionale dimostrando l’amministrazione delle acque contestate.
Inoltre è divenuta anche un’area di interesse strategico-militare coinvolgendo anche stati non rivieraschi come gli Stati Uniti. Infatti, Washington con le proprie flotte controlla assieme agli alleati, l’area del Mar Cinese Meridionale. L’interesse statunitense nella regione, nasce per contrastare l’atteggiamento assertivo della Repubblica Popolare Cinese che occupa queste acque. Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno intensificato la propria presenza nel Mar Cinese Meridionale attraverso le Freedom Navigation Operations (FONOPs) ossia operazioni navali che hanno l’obbiettivo di limitare, l’assertività cinese nell’area. In queste operazioni l’Aquila non agisce da sola, ma insieme ai suoi alleati del Quad (Quadrilateral Security Dialogue), un forum informale nato nel 2004 in risposta alle catastrofi naturali che avevano caratterizzato l’Oceano Pacifico[2] e costituito da: Stati Uniti, Australia, India e Giappone. Il Quad successivamente, è stato rilanciato dall’amministrazione statunitense di Joe Biden a marzo 2021 per contrastare l’influenza economica e militare cinese nella regione dell’Indo-Pacifico e nel Mar Cinese Meridionale. L’obbiettivo è quindi garantire la sicurezza e allo stesso tempo limitare l’assertività cinese.

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Mar Cinese Meridionale: una questione storica

L’area del Mar Cinese Meridionale era di importanza fondamentale anche nel passato.  Già negli anni ’30 la Repubblica di Cina, fondata dopo l’abdicazione dell’imperatore Pu Yi nel 1912 dal partito nazionalista del Kuomintang, mostrò particolare interesse verso il Mar Cinese Meridionale. La Repubblica di Cina iniziò così a tracciare la linea di demarcazione territoriale, chiamata anche nine-dash-line[3]. Questa linea di demarcazione serviva per determinare l’influenza della Repubblica di Cina nel Mar Cinese Meridionale e per ribadire i propri diritti storici in queste acque[4]. In seguito alla guerra civile cinese e alla vittoria dei comunisti sui nazionalisti nel 1949, venne fondata la Repubblica Popolare Cinese (RPC) che da quel momento rivendicò come unica nazione legittima la linea di demarcazione territoriale del Mar Cinese Meridionale come diritto storico, intensificando anche le spedizioni nei diversi isolotti con i pescherecci cinesi. Nel momento in cui comunisti presero il potere, i nazionalisti si rifugiarono a Taiwan che tuttora, rivendica le stesse porzioni di territorio del Mar Cinese Meridionale della RPC. Oltre la Repubblica Popolare e Taiwan rivendicano diritti storici su queste acque, il Vietnam, le Filippine, il Brunei, l’Indonesia ed anche la Malaysia. L’interesse in quest’area da parte di questi Stati ha comportato diverse dispute territoriali ad esempio tra Repubblica Popolare Cinese e Vietnam verso gli anni ‘ 70 e poi ancora negli anni ’80 del Novecento.
Altre dispute sono avvenute sempre tra Repubblica Popolare Cinese e Filippine nel 2012, mentre la più recente risale al 2019 nell’isola Natuna tra Repubblica Popolare Cinese e Indonesia. In tutte queste dispute si nota, che c’è sempre il coinvolgimento di Pechino.  Una disputa venuta alla ribalta internazionale è stata quella tra Repubblica Popolare Cinese e Filippine presso l’atollo Scaraborough, nel 2012. Manila, nel 2013, richiese l’intervento del Tribunale internazionale del diritto del mare (ITLOS), in quanto secondo il governo filippino, la Cina popolare non aveva diritti storici in queste acque.  A partire dal 2014 il Dragone ha mostrato la propria assertività nell’area attraverso la costruzione di basi militari nelle isole ribadendone l’utilità ai fini della sicurezza nazionale. Questo da un lato, consentiva alla Cina il controllo effettivo delle isole attraverso insediamenti permanenti, dall’altro di sostenere con maggiore validità giuridica le proprie rivendicazioni territoriali.  Il tribunale dell’Aia nel 2016 diede ragione alle Filippine affermando che la Repubblica Popolare Cinese non aveva nessun diritto su queste acque. Questa sentenza è esemplare: ha l’obbiettivo di limitare l’assertività cinese in queste acque[5].
Nonostante la sentenza dell’ITLOS del 2016 la Repubblica Popolare Cinese ha riaffermato la presenza in queste acque, ribadendo che non avrebbe ammesso alcuna ingerenza straniera nel Mar Cinese Meridionale, nemmeno da parte degli Stati Uniti. Al tempo Washington non prese una posizione ufficiale sulle rivendicazioni nel Mar Cinese Meridionale, ciononostante, il 21 maggio 2015 il segretario alla Difesa Ashton Carter dichiarò che gli Stati Uniti avrebbero continuato ad operare nell’area in conformità con il diritto internazionale condannando le azioni della Repubblica Popolare come contrarie all’equilibrio regionale e al diritto internazionale.
L’atteggiamento assertivo cinese nella regione ha spinto gli Stati Uniti ad intensificare le esercitazioni navali attraverso le operazioni di libertà di navigazione (FONOPs), le alleanze con i paesi dell’area (strategia hub and spokes)[6] ed anche tramite il Quad, allo scopo di garantire la sicurezza e limitare l’assertività della Repubblica Popolare Cinese. Inoltre, la presenza statunitense nell’area dell’Asia-Pacifico è stata ribadita da un viaggio nel Sud-Est Asiatico della vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, in Vietnam e a Singapore dove ha affermato che “gli Stati Uniti rimarranno nella regione ed intensificheranno la sicurezza nell’area per contenere la Cina”[7].
La regione del Mar Cinese Meridionale è un’area oggetto di destabilizzazione da parte degli Stati rivieraschi, ma non solo, negli ultimi anni è terreno di scontro tra le due potenze: Stati Uniti e Cina anche per quanto riguarda il dossier taiwanese, isola reclamata dalla madrepatria Cina per una riunificazione nel prossimo futuro.


Note

[1] MERCY A. Kuo (2019) Acque della discordia. Cina, Usa e Asean nel Mar Cinese Meridionale in Formiche https://formiche.net/2019/07/cina-usa-asean-mar-cinese-meridionale/.  
[2] “Cos’è il QUAD”, A.WALTON, in InsideOver 27 febbraio 2021,  https://it.insideover.com/schede/politica/cose-il-quad.html.
[3] Cfr., SAMARANI G. La Cina del Novecento. Dalla fine dell’Impero ad oggi, Piccola Biblioteca Enaudi, Torino 2008, pp.11-14.
[4] “Le dispute sul Mar Cinese Meridionale”, in Agi, 12 luglio 2016, https://www.agi.it/estero/le_dispute_sul_mar_cinese_meridionale-932601/news/2016-07-12/.  
[5] Cfr. The South China Sea Arbitration, Award of 12 July 2016-https://pcacases.com/web/sendAttach/2086. 
[6] Per un analisi più approfondita si veda Cfr. A. Iriye, “The Cold War in Asia: A Historical Introduction”, Englewood Cliffs N.J: Prentice-Hall, p.182, January 1974. 
[7] “Al via domenica la visita della vicepresidente Usa Harris nel Sud-est asiatico in Nova news Quotidiano Online Agenzia Nova”, 20 Agosto 2021, https://www.agenzianova.com/news/al-via-domenica-la-visita-della-vicepresidente-usa-harris-nel-sud-est-asiatico/


Foto copertina: Mar Cinese Meridionale